Il nostro sito usa i cookie per poterti offrire una migliore esperienza di navigazione. I cookie che usiamo ci permettono di conteggiare le visite in modo anonimo e non ci permettono in alcun modo di identificarti direttamente. Clicca su OK per chiudere questa informativa, oppure approfondisci cliccando su "Cookie policy completa".

Gwendolyn Simpson Chabrier

Già pubblicato con successo in Francia e negli Stati Uniti, nel saggio «Le famiglie di Faulkner. Una saga del Sud», l’autrice ripercorre, attraverso le opere, i romanzi e le novelle di William Faulkner, la vita quotidiana nelle case dell’America razzista della prima metà del Novecento, fornendo alla riflessione spunti di grande attualità su come l’apartheid sia stata vissuta in quegli anni, mantenendo tracce ancora visibili al giorno d’oggi.
Tutto ruota intorno alla figura e alla coraggiosa opera di William Faulkner, scrittore e drammaturgo (bianco, è bene sottolinearlo), vincitore del Premio Nobel per la Letteratura nel 1949. A compiere un percorso variegato, ma attento in ogni passaggio della sua evoluzione, è Gwendolyn Simpson Chabrier, scrittrice americana di best sellers, formatasi culturalmente alla Sorbona di Parigi e all’Università di Oxford (città dove tra l’altro è ambientato uno dei romanzi più celebri di Faulkner, «L’urlo e il furore»).
Attraverso il suo saggio, che diventa un penetrante racconto, l’autrice ridà voce a tutte le ossessioni e ai fanatismi di quel Sud che pativa l’interminabile decadenza cominciata con la sconfitta nella guerra civile.
Emergono così le differenze tra la famiglia dei bianchi e quella dei neri in un contesto sociologico e biografico che delinea puntualmente ogni passaggio. Qualsivoglia analisi dell’opera di Faulkner deve necessariamente tenere nella dovuta considerazione il contesto sociologico e biografico valutando, al contempo, in quale misura l’autore dipenda da una proiezione della realtà piuttosto che dalla realtà stessa.
È un esame della famiglia sudista della prima metà del Novecento nella sua realtà storica e sociale; ed emerge la differenza tra la famiglia dei bianchi e quella dei neri nell’America razzista dell’epoca.
Il saggio è la prima opera a mostrare dettagliatamente in quale misura le dinastie che prendono vita nel corpus letterario faulkneriano riflettano le personali esperienze familiari del romanziere. L’autrice comprova come le prime opere del grande autore statunitense ci restituiscano un’immagine cupa dei rapporti familiari, segnata da incomprensioni, relazioni adulterine, rapporti incestuosi. Da questo primo, fosco sguardo, Faulkner arriverà gradualmente, sotto l’influsso della propria personale esperienza di vita, a una diversa considerazione della famiglia, sino a restituircene, nella tarda produzione, un’immagine pacificata e appagante.
Per non lasciare isolata la denuncia di Faulkner, Gwendolyn Simpson Chabrier confronta la visione faulkneriana della famiglia con quella di altri scrittori del Sud quali Thomas Wolfe, Flannery O’Connor, Truman Capote, Robert Penn Warren, Katherine Ann Porter.
Gwendolyn Simpson Chabrier, scrittrice americana, ha vissuto per anni in Francia e Stati Uniti. Dopo la laurea in Lettere conseguita con il massimo dei voti nell’Università di New York, ha completato il dottorato alla Sorbona di Parigi, con un percorso all’Università di Harvard.
Ha quindi insegnato presso l’Università di New York, per trasferirsi poi all’Università di Rouen e, quindi, alla Sorbona. Ha lavorato anche come agente letterario per Les Editions Lebaud a Parigi. È autrice di libri pubblicati in varie lingue: «Norman Mailer. A Self-Appointed Mesiah», «Un destino asiatico», «Dietro il filo spinato», (premio Bancarella Romana 2010) e «L’India degli intoccabili» (premio Nabokov 2015).     

Tags: Settembre 2016 libri

© 2017 Ciuffa Editore - Via Rasella 139, 00187 - Roma. Direttore responsabile: Romina Ciuffa