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Cobat: Revolution Electric Drive days, accordo con Enel per il riciclo delle batterie esauste

Giancarlo Morandi,  presidente di Cobat.

Il mondo della mobilità elettrica si è dato per la prima volta appuntamento al Centro di guida sicura Aci-Sara di Lainate-Arese, in provincia di Milano; infatti la prima edizione di rEVolution, Electric Drive Days, promossa da Aci Vallelunga, Cobat, Class Onlus, Iper-La Grande I e Combo Lab, ha visto riunirsi tutti i principali attori del settore: case automobilistiche, produttori di moto e scooter, aziende che si occupano di storage ed energia, associazioni e, naturalmente, i tanti sostenitori della «comunità elettrica».
L’evento si è posto come obiettivo quello di diventare un punto di riferimento per il settore a livello nazionale, tanto da aver fatto coincidere il taglio del nastro dei lavori con gli «Stati Generali della Mobilità Elettrica». Il Salone, quindi, oltre a proporre al pubblico i modelli elettrici a due e quattro ruote presenti nel mercato e la possibilità di provarli con mano, ha voluto approfondire in modo dettagliato le tematiche relative alla mobilità elettrica proponendo una «carta» di indirizzo strategico proposta da Enel, A2A, Gruppo Hera e Class Onlus.
 Nel documento si propone il superamento degli ostacoli che ancora oggi impediscono lo sviluppo in Italia della mobilità elettrica, nell’ottica di offrire sensibili benefici ambientali, sanitari ed energetici e, allo stesso tempo, fornire un contributo significativo al raggiungimento degli obiettivi stabiliti dagli accordi internazionali, non ultimo la Conferenza del clima di Parigi 2015. Il nostro Paese, infatti, continua a essere oggetto di sanzioni economiche a causa del superamento delle concentrazioni di PM10 e biossidi di azoto. La «Carta degli impegni per la mobilità elettrica» contiene una serie di misure concrete per favorirne lo sviluppo, tra cui le facilitazioni per l’acquisto di veicoli elettrici, il potenziamento della rete infrastrutturale ed esempi di disposizioni tecnico normative da sottoporre al Governo.
Nel documento si sostiene l’importanza dell’introduzione di incentivi economici dedicati ai veicoli elettrici, che permettano di avvicinarne il costo d’acquisto a quello dei corrispondenti modelli a combustione. Individuate anche misure come l’introduzione di un’imposta agevolata, contributi economici statali, un sistema di detrazione fiscale e misure a favore delle flotte in maniera da favorire la diffusione dei mezzi elettrici soprattutto negli ambiti in cui è più alta la percorrenza chilometrica annuale, quindi con maggiori benefici in termini di sostenibilità ambientale.
«Abbiamo avanzato le richieste dei principali attori del settore elettrico per ottenere maggiore attenzione nei confronti di un settore che, se seguito con le dovute modalità, potrebbe risolvere molti problemi del nostro Paese, da quello ambientale a quello sanitario: pensiamo ai continui sforamenti delle soglie di inquinamento nelle grandi città che causano sanzioni e malanni. Inoltre, l’elettrico può far nascere una fiorente attività industriale con un conseguente indotto economico. Ma per arrivare a risultati soddisfacenti, c’è bisogno di una scintilla iniziale. È necessario che Governo e Istituzioni producano questo “fuoco” attraverso incentivi all’acquisto e con programmi seri e dettagliati in tutto il territorio nazionale», ha dichiarato Giancarlo Morandi, presidente di Cobat.
E una spinta all’innovazione arriva ancora una volta da Cobat che, proprio in occasione di rEVolution ha sottoscritto con Enel una lettera di intenti per applicare un principio base dell’economia circolare - il riuso - al sistema energetico nazionale. In pratica, le batterie che alimentano le auto elettriche e ibride, quando smettono di funzionare, diventano un rifiuto che dovrà essere opportunamente trattato e riciclato.
L’idea alla base della lettera di intenti Cobat-Enel è allungare il ciclo di vita di questo tipo di accumulatori, che possono essere condizionati per produrre dei pacchi di accumulo da utilizzare per immagazzinare energia e immetterla in rete per compensare sbilanciamenti o picchi di consumi. In questa prima fase, Cobat ed Enel si impegnano a definire un processo ottimizzato per la raccolta, la messa in sicurezza, la valutazione dell’efficienza residua e la rigenerazione degli accumulatori dismessi come rifiuto che si configurano come più adatti a un riutilizzo per l’accumulo energetico.
Cobat e il colosso dell’energia definiranno poi un progetto pilota per testare le procedure definite e individuare possibili fonti di finanziamento. Nel progetto verrà coinvolta anche Class Onlus, chiamata a svolgere una funzione di coordinamento delle attività e di relazioni istituzionali. 

Tags: Luglio Agosto 2016

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