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  • Corsera story - Specchio Economico

L’opinione del Corrierista

Nelle passate festività natalizie, in appena 8 giorni dal 25 dicembre al primo gennaio compresi, i quotidiani sono usciti in edicola solo 5 giorni e sono mancati 3 giorni. Per chi ama le statistiche, questo significa che si è stati senza quotidiani per il 37,5 per cento del tempo, corrispondente a una pari rinuncia volontaria ai lettori. Questo mentre la televisione nel complesso quadruplicava l’audience per quattro motivi. Perché in tale periodo è aumentato il tempo...

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Tra i giornalisti ve ne sono moltissimi, sicuramente la maggioranza, che non stanno né a destra né a sinistra, né in piazza né nel Palazzo, né in tv né sui colophon dei giornali; che non sono né portavoce né pierre, né parlamentari né pubblici amministratori, né mezzibusti né editorialisti. Sono semplicemente giornalisti, di certo i più amanti della libertà di stampa e i più contrari alle censure, tipo la legge sulle intercettazioni varata dall’attuale Governo nell’interesse di pochissime...

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L’opinione del Corrierista

Padre dell’esistenzialismo nel mondo fu il filosofo danese Søren Aabye Kierkegaard, spentosi l’11 novembre 1855; ma solo grazie alla successiva elaborazione di Karl Jaspers, Martin Heidegger e Jean Paul Sartre, un secolo dopo quella filosofia produsse in Francia, nell’immediato dopoguerra, un movimento filosofico nel quale presto l’elemento letterario e bohémien prese il sopravvento. In Italia il fenomeno, come tutti quelli provenienti dall’Occidente, si sarebbe...

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«Non è compito di media indipendenti organizzare e condurre campagne pro o contro uomini e partiti politici per delegittimarne il ruolo istituzionale. Dovere dei media è riferire i fatti ed esprimere giudizi verificabili nei fatti. Il resto è militanza politica. Legittima. Ma altra cosa dal giornalismo». È la semplice ma clamorosa lezione che l’ex direttore del Corriere della Sera Piero Ostellino ha impartito, a chiusura del «fondo» pubblicato il 12 agosto scorso dallo stesso giornale, ai...

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L'opinione del corrierista

Nei trentasei anni che ho trascorso al Corriere della Sera ho avuto otto direttori, anzi nove se si calcola anche Gaetano Afeltra che, pur avendo la qualifica di redattore capo, era in effetti il vero direttore del Corriere d’Informazione, il quotidiano del pomeriggio del Corsera. Sono stati: Mario Missiroli, Alfio Russo, Giovanni Spadolini, Piero Ottone, Franco Di Bella, Alberto Cavallari, Piero Ostellino, Ugo Stille. Spesso mi sento chiedere quale sia stato il...

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L’opinione del Corrierista


Grazie al recentissimo restyling operato dai grafici - così sussiegosamente e strumentalmente chiamato anziché con i normali termini di riforma, revisione, aggiornamento -, il Corriere della Sera ha perso già molti lettori; non ho i resoconti giornalieri delle vendite in edicola né tantomeno quelli mensili. Non so neppure se l’amministrazione del Corriere sia interessata o meno a diffonderli, ma sono sicuro di quello che dico: cioè che molti affezionati lettori di...

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L’opinione del Corrierista

 

Il vero, occulto creatore e motore della Dolce Vita romana a cavallo degli anni 50-60 fu Gaetano Afeltra, il grande giornalista scomparso il 9 ottobre scorso. Il 5 aprile 1956, quando fui chiamato nella redazione romana del Corriere della Sera, Mario Missiroli dirigeva sia questo giornale sia il Corriere d’Informazione. Di fatto però quest’ultimo era diretto da Gaetano Afeltra, anche se questi aveva solo la qualifica di caporedattore: per rispetto e affetto verso...

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L’opinione del Corrierista

Fu una grande sorpresa per i romani e in generale per tutti gli italiani e per tutti i cattolici, la successione, avvenuta il 28 ottobre 1958 al papa Pio XII scomparso venti giorni prima: gli successe papa Giovanni XXIII, completamente diverso per carattere, atteggiamenti, comportamenti, concezione del papato; ovvero della missione e funzione del Vaticano e del papa. Tra la ieratica e solenne figura del primo e quella semplice, bonaria del secondo sembrava correre un...

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L’opinione del Corrierista

Il 14 dicembre scorso è scoppiata un’autobomba che apparentemente ha colpito e devastato il mondo del giornalismo italiano; apparentemente, perché in realtà è destinata a non avere conseguenze per il semplice motivo che il Giornalismo, quello con la G maiuscola - ogni altro non è Giornalismo -, era morto da tempo. Ma a questo nessuno aveva fatto caso, tutti lo credevano vivo, vitale e pimpante, vedendo apparire il suo fantasma ogni sera in tv, in trasmissioni...

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Certamente tutti i giornalisti e moltissimi lettori di giornali hanno letto articoli e libri e comunque hanno sentito parlare di grandi figure del giornalismo italiano, soprattutto del Corriere della Sera, il più grande giornale nazionale: Indro Montanelli, Dino Buzzati, Orio Vergani, Giovanni Mosca, i Barzini senior e junior e tanti altri. Ma è difficile scoprire oggi qualche giovane giornalista, anche del Corriere della Sera, che ricordi o abbia sentito parlare di una firma chiamata Enzo...

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Vorrei raccontare o ricordare all’ex direttore del Corriere della Sera Piero Ostellino un episodio avvenuto negli anni 80, all’incirca nel periodo in cui egli lo dirigeva e comunque quando il giornale era di proprietà assoluta degli Agnelli. La cronaca di Roma del Corriere pubblicò, come tutti i quotidiani, la notizia di un incidente occorso a un autobus Inbus uscito di strada per cause non accertate. Si poteva ipotizzare un guasto meccanico, un bicchiere in più dell’autista, la necessità di...

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L'opinione del Corrierista

Con il proverbio «A chiesa vuota non si predica», nel 1932 Luigi Barzini senior cominciò una nota di servizio rivolta ai redattori del Mattino di Napoli, di cui in quell’anno assunse la direzione dopo oltre vent’anni di Corriere della Sera, dopo aver girato mezzo mondo come inviato speciale e corrispondente di guerra, dopo aver corso e vinto insieme al principe Scipione Borghese la «Pechino-Parigi» e aver diretto negli Usa il Corriere d’America. Più che una nota, in...

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L'opinione del Corrierista

Il ritorno di Ferruccio de Bortoli alla direzione del Corriere della Sera rende necessario ricordare a chi c’era, e a far sapere a chi non c’era, la fulgida stagione del Corriere d’Informazione, il fratellino minore del Corriere della Sera, un giornale del pomeriggio che, nato subito dopo la Liberazione, fu stoltamente soppresso negli anni 80 da amministratori ottusi e incolti. L’affidamento per la seconda volta della direzione del massimo quotidiano italiano a De...

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L’opinione del Corrierista

Se è stata opportuna senz’altro l’intitolazione di un Largo nell’estremità alta di Via Veneto a Federico Fellini, in quanto autore del film «La dolce vita» che ha fatto conoscere ancor più Roma nel mondo, lo sono state di meno quelle ad Alberto Sordi della Galleria Colonna e ad Ugo La Malfa del Piazzale Romolo e Remo, perché cancellano il ricordo delle origini di Roma e di una delle maggiori famiglie aristocratiche romane. Vi sono tantissime piazze e strade di nuova...

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L’opinione del Corrierista

Della mia esperienza professionale al Corriere della Sera mi piace rammentare l’attenzione, che qualcuno, oggi, giudicherà esagerata, alla correttezza, alla proprietà linguistica, alla ricerca dei lemmi appropriati, alla correzione dei refusi. Se è vero che il Creatore ha concesso il dono della parola a tutti gli uomini, non si può dire la stessa cosa riguardo alla scrittura. E visto che il mio è sempre stato giornalismo scritto, ho sempre sentito il dovere della...

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L’opinione del Corrierista

Non è che, una volta eliminato dal voto popolare lo sconvolgimento della Costituzione italiana operato dal passato Governo Berlusconi e impropriamente chiamato riforma, i cittadini possano stare tranquilli. Per due motivi. Il primo è costituito dal fatto che la maggior parte del “no” è stato politicizzato dal centrosinistra in funzione antiberlusconiana, e non a difesa dei diritti di tutti gli italiani, ossia della Costituzione del 1948. Il secondo perché i...

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L’opinione del Corrierista

Non dico che la stampa estera, in particolare alcuni giornalisti stranieri o, meglio ancora, quelli di un giornale straniero, l’Economist, siano più autorevoli e più veritieri di tutta la stampa italiana, ma certamente in alcune periodiche occasioni sembra proprio che sia così. Sembra. Anzi si vuole far sembrare. Quel giornale, infatti, si distingue per criticare, al limite della diffamazione, non solo la maggioranza governativa e quindi la maggioranza degli italiani...

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L’opinione del Corrierista

 

Il Corriere della Sera che, durante la sua stagione gloriosa descrivendolo per primo tramite i miei articoli sulla sua edizione pomeridiana “Corriere d’Informazione”, non solo fece conoscere il grande fenomeno di costume della Dolce Vita romano-internazionale ma soprattutto lo creò, continua oggi a confonderlo e a travisarlo affidandone il racconto a chi non lo conosce, a chi non l’ha vissuto, a chi lo descrive riferendo versioni orecchiate, approssimative, spesso...

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L'opinione del Corrierista

Da quanti anni si assiste a prospettive di divisione sindacale dei giornalisti, che sono tutti riuniti in un’unica organizzazione, la Federazione Nazionale della Stampa Italiana? Non ricordo il numero, ricordo solo la fondatezza alcune volte dei motivi di tale minaccia e la sua rapida scomparsa. Tale divisione non è mai avvenuta, anche se la categoria ha sempre mostrato notevole vitalità, vivacità e attività associativa e sindacale. Qual è il fattore ricompattante...

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L'opinione del Corrierista

A rovinare Via Veneto e tutto il mito culturale ed economico della vera Dolce Vita, ossia del grande fenomeno di costume che vi nacque e vi si sviluppò negli anni 50, sono state prima le Amministrazioni comunali di Roma e le Soprintendenze artistiche e culturali, poi alcuni giornalisti e fotografi disinformati ma vanitosi, quindi affaristi impegnati nel riciclaggio di capitali illeciti. Infine, ma non certo per colpa sua, a dare il colpo di grazia alla bella favola...

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