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L'opinione del Corrierista

E basta con questi riti centenari celebrati dalla carta stampata, ovvero della Federazione nazionale della Stampa i cui vertici ogni anno, anche se loro all’epoca non esistevano e non ne sanno nulla - e lo dimostrano ampiamente ripetendo sempre le stesse cose scritte da gente scomparsa anche una quarantina di anni fa-, si danno convegno nei luoghi più «sacri» della Patria, il Vittoriano, il Quirinale, per ripetere le stesse scene, le stesse frasi, gli stessi...

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L'opinione del Corrierista

Una mattina del 1953, nel suo studio di Via Principessa Clotilde presso Piazzale Flaminio, si risvegliò con un’idea nuova. Si vestì in tutta fretta, scese in strada e prese a strappare furiosamente i manifesti pubblicitari dai muri».
«L’illuminazione, così amava chiamarla, arrivò una mattina del 1953. ‘Giravo in Piazza del Popolo, ero in crisi, non volevo più dipingere, poi vedo un manifesto lacerato. Mi fermo, un colpo al cuore. Una specie di choc. Forse è questo il...

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L’opinione del Corrierista

L’ex direttore de Il Giornale Mario Cervi ha pubblicato un libro, edito da Mursia, che costituisce la sua biografia giornalistica, ricca di una grande quantità di notizie e di particolari sull’ambiente in cui ha lavorato per tantissimi anni. Una miniera soprattutto di insegnamenti, uno di quei libri la cui lettura andrebbe prescritta non solo nelle scuole di Giornalismo, ma in tutte le redazioni, soprattutto in quelle televisive. Cervi ha scelto un titolo, «Gli anni...

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L’opinione del Corrierista

Dato per scontato il valore della libertà di stampa, resta da riflettere sulla libertà dei giornalisti. La somma perfetta sarebbe libertà di stampa più giornalisti liberi, ma la perfezione non è propria del pianeta dell’informazione, il luogo più adatto, semmai, per il felice aforisma di Leo Longanesi: «Non è la libertà che manca; mancano gli uomini liberi».
Il giornalista libero non è quello capace di criticare il proprio editore - in tal caso si tratterebbe di eroe...

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L'opinione del Corrierista

 

«Loro rubano e noi, se lo scriviamo, andiamo in galera», è la frase che abbiamo sentito pronunciare da molti giornalisti riferendosi alla legge tenacemente propugnata dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sul divieto per la magistratura di compiere intercettazioni telefoniche e, conseguentemente, di comunicarne il contenuto ai giornalisti che, diffondendolo, finirebbero addirittura in manette. Gli appelli, le suppliche, le proteste, le assemblee, le...

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L’opinione del Corrierista


A metà dello scorso luglio l’università on line eCampus con sede nella centralissima Via del Tritone di Roma, in occasione del tredicesimo anniversario della  scomparsa, ha dedicato ad Indro Montanelli un convegno sul tema «Serata Montanelli. Uomo libero, tenace, appassionato». Una commossa rievocazione del grande giornalista abbinata alla presentazione del libro «Tutte le speranze, Montanelli raccontato da chi non c’era». Autore è Paolo Di Paolo, finalista del...

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L’opinione del Corrierista

Da anni le inchieste giornalistiche sono pressoché scomparse dai giornali, soprattutto dai grandi che pure hanno sufficienti mezzi finanziari per compierle. Un’inchiesta costa finanziariamente, ma i giornali sono finiti in mano a pseudo editori e pseudo amministratori interessati a risparmiare non solo denaro ma soprattutto notizie, per carenze culturali ma anche perché dalle inchieste potrebbero emergere oscuri affari, loro e di amici e partner; sono editori quindi...

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L'opinione del corrierista

Gli esempi oggi possono chiamarsi Francesco Alberoni, Roberto Gervaso, Maurizio Costanzo, in passato Enzo Biagi ed altri. Persone, cioè, che da anni ed anni scrivono su quotidiani e settimanali, che spesso sono sempre gli stessi, anche due o tre articoli al giorno. Giornalisti, scrittori o esperti in qualche materia, evidentemente prediletti dagli editori che li impongono, più che dai direttori che si susseguono al contrario della loro firma, che continua ad apparire...

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L’opinione del Corrierista

Quando, il 25 luglio 1943, cadde il fascismo nella drammatica seduta del Gran Consiglio che, esaudendo il desiderio del popolo provato da oltre tre anni di guerra, votò la sfiducia a Benito Mussolini sull’ordine del giorno di Dino Grandi, il direttore del Corriere della Sera Aldo Borelli non era in redazione, in Via Solferino 28 a Milano, e neppure nei pressi. Si trovava a Roma. Appresa la notizia, affittò un’automobile e partì immediatamente per Milano. Giunto a...

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L'opinione del Corrierista

Ma è proprio sicuro che oggi il Corriere della Sera continui a costituire la Bibbia dei giornalisti e degli aspiranti tali? È proprio sicuro che continui ad essere considerato da costoro il «verbum», la parola rivelata, il Vangelo della categoria? Esprimo forti dubbi in proposito perché, a mio giudizio di osservatore recordman del Corsera, non è più così, e neppure di poco: anni luce sembrano ai miei occhi intercorrere dalla stima, dalla considerazione, e non è...

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L'opinione del Corrierista

La nascita del Giorno, il quotidiano milanese fondato nel 1956, fu frutto di un’operazione editoriale, giornalistica o semplicemente politica, anzi lobbistica? A 54 anni da quell’avvenimento la domanda potrebbe sembrare priva di valore. All’epoca fece scalpore, ma chi si ricorda oggi di quella testata? Eppure il mondo della carta stampata e non solo questo, dovrebbe farlo, perché Il Giorno costituisce un tassello esemplare del giornalismo del dopoguerra. L’occasione...

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L'opinione del Corrierista

Il primo maggio scorso il Corriere della Sera ha dedicato due intere pagine a un nuovo libro di Luciano Canfora, «Gramsci in carcere e il fascismo». Intitolato «Il diffamatore di Gramsci che fu arruolato dal Pci. La vicenda torbida e ambigua di Ezio Taddei», il lungo articolo sostiene che «non si sono ancora dissipati i dubbi» sulla lettera scritta nel 1928 da Ruggero Grieco allo stesso Gramsci, nella quale questi veniva indicato come il capo dei comunisti italiani...

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L’opinione del Corrierista

 

«La crisi economica sta facendo più male alla stampa che a qualsiasi altro settore o comparto economico, industriale, culturale. Questo si afferma anche nei paludati convegni appositamente organizzati dal mondo competente, quello dei fabbricanti e venditori di carta e quello dei produttori di carta stampata. Si può attribuire la ridotta vendita di carta al calo generale dei consumi registratosi in questi ultimi anni, ma fenomeni passeggeri non possono trarre in...

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L’opinione del Corrierista

Nelle passate festività natalizie, in appena 8 giorni dal 25 dicembre al primo gennaio compresi, i quotidiani sono usciti in edicola solo 5 giorni e sono mancati 3 giorni. Per chi ama le statistiche, questo significa che si è stati senza quotidiani per il 37,5 per cento del tempo, corrispondente a una pari rinuncia volontaria ai lettori. Questo mentre la televisione nel complesso quadruplicava l’audience per quattro motivi. Perché in tale periodo è aumentato il tempo...

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Tra i giornalisti ve ne sono moltissimi, sicuramente la maggioranza, che non stanno né a destra né a sinistra, né in piazza né nel Palazzo, né in tv né sui colophon dei giornali; che non sono né portavoce né pierre, né parlamentari né pubblici amministratori, né mezzibusti né editorialisti. Sono semplicemente giornalisti, di certo i più amanti della libertà di stampa e i più contrari alle censure, tipo la legge sulle intercettazioni varata dall’attuale Governo nell’interesse di pochissime...

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L’opinione del Corrierista

Padre dell’esistenzialismo nel mondo fu il filosofo danese Søren Aabye Kierkegaard, spentosi l’11 novembre 1855; ma solo grazie alla successiva elaborazione di Karl Jaspers, Martin Heidegger e Jean Paul Sartre, un secolo dopo quella filosofia produsse in Francia, nell’immediato dopoguerra, un movimento filosofico nel quale presto l’elemento letterario e bohémien prese il sopravvento. In Italia il fenomeno, come tutti quelli provenienti dall’Occidente, si sarebbe...

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«Non è compito di media indipendenti organizzare e condurre campagne pro o contro uomini e partiti politici per delegittimarne il ruolo istituzionale. Dovere dei media è riferire i fatti ed esprimere giudizi verificabili nei fatti. Il resto è militanza politica. Legittima. Ma altra cosa dal giornalismo». È la semplice ma clamorosa lezione che l’ex direttore del Corriere della Sera Piero Ostellino ha impartito, a chiusura del «fondo» pubblicato il 12 agosto scorso dallo stesso giornale, ai...

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L'opinione del corrierista

Nei trentasei anni che ho trascorso al Corriere della Sera ho avuto otto direttori, anzi nove se si calcola anche Gaetano Afeltra che, pur avendo la qualifica di redattore capo, era in effetti il vero direttore del Corriere d’Informazione, il quotidiano del pomeriggio del Corsera. Sono stati: Mario Missiroli, Alfio Russo, Giovanni Spadolini, Piero Ottone, Franco Di Bella, Alberto Cavallari, Piero Ostellino, Ugo Stille. Spesso mi sento chiedere quale sia stato il...

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L’opinione del Corrierista


Grazie al recentissimo restyling operato dai grafici - così sussiegosamente e strumentalmente chiamato anziché con i normali termini di riforma, revisione, aggiornamento -, il Corriere della Sera ha perso già molti lettori; non ho i resoconti giornalieri delle vendite in edicola né tantomeno quelli mensili. Non so neppure se l’amministrazione del Corriere sia interessata o meno a diffonderli, ma sono sicuro di quello che dico: cioè che molti affezionati lettori di...

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L’opinione del Corrierista

 

Il vero, occulto creatore e motore della Dolce Vita romana a cavallo degli anni 50-60 fu Gaetano Afeltra, il grande giornalista scomparso il 9 ottobre scorso. Il 5 aprile 1956, quando fui chiamato nella redazione romana del Corriere della Sera, Mario Missiroli dirigeva sia questo giornale sia il Corriere d’Informazione. Di fatto però quest’ultimo era diretto da Gaetano Afeltra, anche se questi aveva solo la qualifica di caporedattore: per rispetto e affetto verso...

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