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FRANCESCO PAOLO TRONCA: VIGILI DEL FUOCO, UN RUOLO SEMPRE PIÙ QUALIFICATO

Francesco Paolo Tronca, Capo del Dipartimento dei Vigili del Fuoco

Laureatosi a Pisa nel 1975 in Giurisprudenza e successivamente in Storia, dopo aver compiuto il servizio militare come Ufficiale di complemento nella Guardia di Finanza, Francesco Paolo Tronca supera il concorso di Commissario di Polizia, prendendo servizio a Varese nel 1977, e successivamente il concorso di Consigliere di Prefettura. Quindi inizia la carriera nella Prefettura di Milano con l’incarico di Capo della Segreteria del prefetto, poi di Vice Capo Gabinetto, di Capo Gabinetto e infine di Viceprefetto Vicario di Milano. Nel 2003 è nominato Prefetto di Lucca e nel 2006 di Brescia. Esperto di protezione civile, di sicurezza pubblica, mediazione sociale, immigrazione ed emergenze, è cultore di Storia del Diritto italiano presso l’Università Statale di Milano e autore di varie pubblicazioni. Dal 28 novembre 2008 è Capo del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile. In questa intervista fa il punto sulla situazione e sulle prospettive del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.

Domanda. Il 4 dicembre scorso nel Duomo di Milano si è svolta una doppia celebrazione: quella annuale di Santa Barbara, protettrice del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, e il bicentenario della nascita del Corpo dei Civici Pompieri di Milano. Quale il momento più significativo della cerimonia?

Risposta. Celebrare Santa Barbara è, ogni anno, una grande emozione: la devozione sentitissima, calorosa, sincera, che i Vigili del Fuoco riservano alla loro Santa Patrona offre l’occasione per una riflessione sul significato della loro nobile azione a beneficio della collettività. Le parole del Cardinale Angelo Scola, che ha celebrato la Santa Messa, sono state estremamente profonde e significative: il richiamo che ha fatto al ruolo che i Vigili del Fuoco svolgono nella società, il riferimento ai loro valori e tra questi, alla loro disponibilità all’estremo sacrificio, sono stati i momenti più intensi e forti in una cerimonia solenne, che ha onorato il Corpo Nazionale ed ha inorgoglito profondamente me, che ho il privilegio di guidare il Dipartimento da più di 4 anni.

D. Nel corso della cerimonia, Lei ha ricordato come il 2012 sia stato per i Vigili del Fuoco, e per gli italiani, un anno particolarmente impegnativo, se non doloroso: dal naufragio della nave Costa Concordia all’emergenza neve, dal terremoto in Emilia-Romagna agli eventi sismici in Calabria e Basilicata, fino alle recenti alluvioni e turbolenze che hanno colpito varie zone del Paese: Liguria, Toscana, Umbria e Lazio. In ogni circostanza, la prova degli uomini e delle donne del Corpo è stata unanimemente elogiata. Quale Capo del Dipartimento, potrebbe stilare un bilancio del 2012?

R. Sotto il profilo dell’operatività, lo scorso anno è stato, senza dubbio, straordinario. Ognuna delle emergenze avrebbe potuto caratterizzare da sola un intero anno di attività: il 2012 potrebbe essere ricordato, nelle ricche pagine di storia del Corpo Nazionale, indifferentemente come l’anno del Giglio o dell’emergenza neve, o dell’Emilia, o della dura campagna antincendi boschivi della scorsa estate. In ognuna di queste occasioni il Corpo Nazionale ha evidenziato aspetti diversi e, comunque, caratterizzanti delle proprie elevatissime capacità: la precisione chirurgica degli interventi dei sommozzatori e delle unità SAF sulla nave Concordia; la capacità di risposta immediata, con una mobilitazione generale e capillare, alle tantissime richieste di aiuto pervenute in occasione delle nevicate che hanno colpito per quasi tre settimane buona parte del territorio nazionale; i tanti eccezionali interventi di messa in sicurezza degli immobili di rilievo storico e culturale danneggiati dal terremoto in Emilia; gli oltre 20 mila interventi compiuti per contrastare un numero di incendi e una quantità di ettari tra i più elevati degli ultimi anni.

D. Questi i risultati dell'operatività. Quali gli altri obiettivi raggiunti?

R. In tutti questi mesi, con la macchina operativa del Dipartimento completamente impegnata in questo susseguirsi di eventi, siamo riusciti a conseguire risultati eccezionali per lo sviluppo e la crescita del Corpo: dal decreto legge finalizzato prevalentemente alla funzionalità del Corpo, all’approvazione del Regolamento di servizio e di quello sulle Direzioni regionali, fino ad arrivare alla decisione di trasferire ai Vigili del Fuoco la flotta aerea antincendio composta da 19 Canadair. Proprio quest’ultima proposta del Governo, pienamente condivisa da tutte le forze politiche in Parlamento, costituisce un chiaro riconoscimento non solo dell’indiscussa capacità operativa del Corpo Nazionale, ma anche delle sue qualità gestionali, ampiamente dimostrate in questi anni da una conduzione oculata e razionale delle risorse, senza mai l’ombra di una polemica o di uno scandalo.

D. Quali sono le ragioni alla base degli eccellenti risultati del Corpo?

R. Dietro le indiscutibili prove di alta specializzazione che abbiamo citato c’è la forza di un Corpo «Nazionale», organizzato in modo razionale ed efficiente, con una rete capillare di presìdi collocati strategicamente nel territorio e coordinati da una cabina di regia centrale, che consente l’impiego di risorse e di uomini nel modo più funzionale ai diversi scenari di rischio. Un Corpo di professionisti del soccorso: persone accomunate da un altissimo livello di specializzazione, da un’accurata e costante formazione, dal medesimo equipaggiamento e con regole di ingaggio uniformi. A queste qualità organizzative, frutto della stessa strutturazione del Corpo, mi piace aggiungere un altro, straordinario punto di forza: quell’incredibile sentimento di solidarietà, umanità e coraggio che permea ogni intervento dei Vigili del Fuoco e che costituisce il vero valore aggiunto di tutto il Corpo Nazionale.

D. Il Dipartimento si chiama «dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile». In genere i Vigili del Fuoco sono immediatamente associati alle attività di soccorso in caso di incendio. Meno diretto è, nell’opinione pubblica, il legame con altre attività altrettanto importanti quali difesa civile, sicurezza e prevenzione. Potrebbe illustrare queste ultime e spiegarne l’importanza?

R. Il Dipartimento è una struttura complessa, di cui il Corpo dei Vigili del Fuoco costituisce, con l’azione di soccorso pubblico, l’anima, la struttura operativa più vicina alla gente e più presente nella società. È comprensibile che l’attività del Dipartimento possa essere ricondotta prevalentemente al ruolo che i Vigili del Fuoco hanno nelle varie calamità. Il Dipartimento, però, è anche altro. Da una parte gli stessi Vigili del Fuoco svolgono compiti di controllo e vigilanza presso attività civili, industriali e nei luoghi di lavoro, per la verifica dei requisiti di sicurezza antincendio. Grazie a tale attività l’Italia vanta il primato, in Europa, di Paese con il più basso numero di morti e danni da incendio. Dall’altra, con la Difesa Civile, il Dipartimento è al centro della rete di salvaguardia, che coinvolge le Prefetture, dell’intero Paese in caso di aggressione, anche non convenzionale, alle infrastrutture critiche e agli organi vitali. In tale attività il Dipartimento ha il compito di assicurare la continuità dell’azione di Governo, proteggendo nello stesso tempo la capacità economica, produttiva e logistica del Paese. Un organismo, la Commissione Interministeriale Tecnica della Difesa Civile assicura il coordinamento delle Amministrazioni centrali dello Stato. In tale ambito, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, ove lo specifico scenario di crisi lo richieda, garantisce anche il soccorso specializzato, con appositi nuclei, in caso di pericolo nucleare, batteriologico, chimico e radiologico.

D. Com’è strutturato e funziona il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco?

R. Il Corpo è composto, attualmente, da circa 32 mila unità, distribuite in 870 sedi operative presenti in tutto il territorio nazionale, ad eccezione delle Regioni Valle d’Aosta e Trentino Alto-Adige, dove sono presenti Corpi autonomi regionali o provinciali. La dirigenza è composta da oltre 700 tra ingegneri e architetti, e altrettanti tra geometri e periti, circostanza che rende il Corpo, di fatto, la più grande società di ingegneria d’Italia. Per formare i Vigili del Fuoco, sia nel momento dell’ingresso che per tutta la loro carriera, possiamo contare su strutture funzionali e moderne: le Scuole Centrali Antincendio destinate alla formazione di base, la Scuola per la formazione operativa di Montelibretti per i corsi di alta specializzazione professionale, l’Istituto Superiore Antincendi per i corsi avanzati del personale direttivo e dirigente. Le strutture si avvalgono di docenti e istruttori iscritti nell’albo dei formatori e di istituzioni esterne, Università, enti specializzati. Esse rispondono appieno alle più moderne esigenze di formazione, particolarmente avvertite in un Corpo che conta molteplici Specialità: Reparti volo, Nuclei Sommozzatori, Servizi antincendio portuale e aeroportuale, Soccorritori speleo-alpino-fluviali, Unità cinofile, nuclei per il soccorso specializzato in caso di pericolo nucleare, batteriologico chimico e radiologico.

D. Le esigenze di contenimento della spesa pubblica hanno riguardato, e in quale modo e misura, anche il suo Dipartimento? Al di là dell’efficienza mantenuta delle attività del Corpo, ritiene che questo possa mettere a rischio la qualità del servizio erogato?

R. Le manovre di finanza pubblica degli ultimi anni hanno comportato tagli lineari anche per il Dipartimento dei Vigili del Fuoco. Le maggiori esigenze di risparmio richieste dall’operazione di cosiddetta spending review hanno determinato una selezione razionale delle voci di spesa su cui incidere. Ciò ha stimolato un’azione virtuosa finalizzata alla razionalizzazione delle spese del Dipartimento, che in ogni caso non ha toccato le voci legate all’attività di soccorso. Posso dire con estremo orgoglio che, pur nel delicato contesto di una politica di riduzione e nonostante le emergenze abbiano assunto in questi anni un carattere di continuità, i livelli qualitativi del soccorso pubblico sono rimasti invariati grazie alla professionalità e all’impegno dei Vigili del Fuoco, mai venute meno. La nuova sfida del momento è continuare a crescere nonostante le difficoltà economiche. Ma ce la faremo, razionalizzando i risparmi e valorizzando le priorità.

D. Di che cosa ha bisogno, oggi, il Dipartimento, di più fondi o di maggior riconoscimento da parte dell’opinione pubblica e delle istituzioni?

R. Credo che un’esatta e completa conoscenza, da parte dell’opinione pubblica e delle istituzioni, delle funzioni svolte dal Dipartimento, anche attraverso le nuove tecnologie di comunicazione, costituisca la condizione indispensabile per avvalorare, in ogni tavolo istituzionale, le giuste rivendicazioni e le motivate aspettative di crescita del Corpo Nazionale. In questa prospettiva ho lavorato a una rinnovata organizzazione della comunicazione. Si è voluto far conoscere all’opinione pubblica cosa i Vigili del Fuoco sono in grado di fare, e quotidianamente fanno, a tutela dell’incolumità dei cittadini. Un impegno finalizzato alla divulgazione dell’attività e dell’immagine del Corpo, frutto dell’esigenza, tipica della società odierna, di diffondere messaggi rassicuranti e valori positivi, quali quelli di cui sono portatori i Vigili del Fuoco. Il risultato è che in questi anni, anche grazie alla rinnovata dignità istituzionale dei Vigili del Fuoco, tutti i provvedimenti rivolti agli altri Corpi dello Stato hanno riguardato anche il Corpo Nazionale.

D. Quali iniziative, nel campo della prevenzione sanitaria, indicano l’attenzione verso la salute dei dipendenti?

R. I Vigili del Fuoco sono riconosciuti nella società quali testimoni, tra i più accreditati e autorevoli, della «cultura della prevenzione». Questa, lungi dall’essere un freddo insieme di precetti e prescrizioni, è un valore altissimo: per questo si parla di cultura della prevenzione. In quanto tale, prima ancora che essere rivolta alla sicurezza altrui, la prevenzione deve essere interpretata come uno stile di vita, rivolto innanzitutto a noi stessi e applicato ad ogni aspetto della nostra esistenza. Per questo motivo, con lo stesso impegno e con la stessa competenza che caratterizza i Vigili del Fuoco nella loro quotidiana attività a servizio dell’incolumità altrui, facendo leva sulle professionalità presenti nel Corpo Nazionale, il Dipartimento ha voluto fornire ai propri dipendenti un servizio che va in direzione più nobile della moderna cultura della prevenzione. Sono stati attivati due servizi ambulatoriali gratuiti riservati, rispettivamente, a donne e uomini e tarati sulle patologie più diffuse attraverso interventi di diagnosi, cura e sostegno clinico.

D. Lei è a capo del Dipartimento da quattro anni, dopo una trentennale carriera al servizio delle Istituzioni; è cambiato il Dipartimento in tale periodo? Lungo quali linee ha orientato la sua attività? E quali obiettivi si pone per il prossimo futuro?

R. In questi anni il Dipartimento e il Corpo Nazionale sono cresciuti moltissimo. Sono cambiate strategie, obiettivi, regole di comportamento e rapporti con le altre componenti istituzionali. Una crescita resa possibile dalla capacità del Dipartimento di trovarsi immancabilmente pronto dinanzi alle continue e sempre più impegnative emergenze, e di tradurre i successi operativi in altrettante conquiste istituzionali. In questa direzione vanno le iniziative legislative dirette a riaffermare con forza la centralità del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, sia nel soccorso pubblico che nella prevenzione incendi oltreché nel Sistema Nazionale di Protezione Civile. L’attribuzione del coordinamento tecnico della flotta aerea antincendio al Dipartimento dei Vigili del Fuoco, il nuovo Regolamento di prevenzione incendi, sono alcuni esempi di significativi obiettivi realizzati in questi anni. Si tratta di scelte e risultati rilevanti. Il nuovo Regolamento di prevenzione incendi ha precorso i tempi in materia di semplificazione, garantendo certezza giuridica in un contesto normativo in continua evoluzione, coniugando le esigenze di speditezza del procedimento con quelle di sicurezza dei cittadini e delle imprese. Un altro risultato fondamentale nella prospettiva di sviluppo del Corpo Nazionale è stato il riconoscimento, da tempo atteso, della specificità dei compiti istituzionali svolti dai Vigili del Fuoco. Costituiscono novità altrettanto importanti quelli riferiti all’organizzazione del personale e delle strutture del Corpo Nazionale.

D. Quali sono in particolare?

R. Sono stati adottati strumenti attesi da tempo: il Regolamento di servizio, l’istituzione del Nucleo Cinofili, il provvedimento di riassetto delle Direzioni regionali. E ancora: modalità operative innovative e azioni sinergiche, nella convinzione che costituiscano opportunità eccezionali per stabilire collaborazioni inter-istituzionali destinate a durare nel tempo. In quest’ottica è stata suggellata la collaborazione tra il Dipartimento dei Vigili del Fuoco e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con la costituzione di Nuclei operativi e di coordinamento per la sicurezza dei beni artistici e storico-culturali in caso di emergenze particolarmente complesse. La capacità di evolversi, la duttilità operativa, la propensione al cambiamento e allo sviluppo, non solo tecnologico, insite nella natura del Corpo Nazionale sono le ragioni della crescita permanente a cui sono destinati i Vigili del Fuoco. Assecondare questa capacità di crescita, che porterà, inevitabilmente, a un ruolo sempre più qualificato e degno per i Vigili del Fuoco, è l’obiettivo che perseguito in questi anni e che continuerà ad accompagnarmi in futuro. 

Tags: Gennaio 2013 ministero dell'Interno Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo pubblica amministrazione P.A. sicurezza Difesa Vigili del Fuoco

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