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Giuliano Alessi: Grisport, la scarpa realizzata con il sole premiata dalla scelta ecologica

Giuliano Alessi, amministratore delegato di Grisport

La storia di Grisport inizia nel 1977 quando i fratelli Graziano e Mario Grigolato fondano l’azienda specializzata in scarpe da trekking, diventando uno dei maggiori leader nel settore. In pochi anni la rete di vendita si espande in tutto il mondo e trova significative collocazioni in nicchie difficili come quella dei mercati orientali.
Sfruttando sapientemente l’esperienza maturata nel settore, Grisport avvia una precisa diversificazione del prodotto producendo calzature casual «city» per il tempo libero e safety (antinfortunistica) con caratteristiche e materiali all’avanguardia.
Ad oggi la produzione si divide in «Trekking» (45 per cento), calzature con contenuti tecnici differenti per tempo libero, escursionismo, nordic walking e trekking in alta montagna; «Safety» (30 per cento), scarpe con caratteristiche specifiche per lavorare in sicurezza in cantiere o altri luoghi di lavoro a rischio; «City» (25 per cento), calzature casual per l’uso quotidiano che coniugano il binomio confort e qualità.
Nel 2015 il fatturato è stato di 154 milioni di euro, in crescita dell’8 per cento rispetto all’anno precedente. Nonostante l’export sia ancora prevalente nel giro d’affari di Grisport con un 75 per cento della produzione destinata all’estero, l’Italia rappresenta comunque un mercato fondamentale con la quota del 25 per cento.
Il dato interessante nel 2015 per il mercato interno è la crescita del 6 per cento registrata dal giro d’affari delle vendite in Italia. Un segnale di crescita interna che mancava da alcune stagioni e che segna un passo importante verso il superamento della crisi che caratterizza il mercato italiano da diverso tempo. Per il 2016 Grisport prevede di confermare i dati, con una leggera crescita, per cercare di consolidare la posizione raggiunta negli ultimi anni.
Domanda. La vostra azienda ha quasi quarant’anni: quali sono stati i cambiamenti più radicali che avete attuato per stare al passo con i tempi?
Risposta. Il primo grande cambiamento è stato quello di diversificare la nostra produzione ampliandola a calzature city e safety, oltre al trekking che era il nostro core-business. Circa 15 anni fa inoltre, quando l’80 per cento del fatturato Grisport era rappresentato dalla produzione legata ai marchi di clienti terzi, abbiamo messo in atto una vera e propria rivoluzione puntando sul nostro marchio e concentrandovi l’80 per cento della produzione e riducendo a solo il 20 per cento i prodotti per terzisti. Una strategia che ci ha consentito di fidelizzare i clienti e di risalire la china con i risultati importanti che stiamo ottenendo. Oggi una battaglia sui costi di produzione è una battaglia persa. La via per le aziende del distretto è iniziare a produrre con un marchio proprio, che sia riconoscibile, emblema del Made in Italy. A questo grande cambiamento sono seguiti molti adeguamenti delle strategie economiche, aperture a nuovi mercati e, importantissimo, l’integrazione della produzione artigianale con tecnologie all’avanguardia di prodotto e di processo. A livello di capacità produttiva totale abbiamo raggiunto i 40 mila metri quadrati tenendo conto anche degli stabilimenti esteri e più di 2 mila dipendenti.
D. In che modo e in base a quali caratteristiche scegliete i materiali per la realizzazione dei vostri prodotti?
R. Cerchiamo materiali che rispettino a pieno le normative vigenti e gli alti standard qualitativi che abbiamo fatto nostri. I fornitori che selezioniamo siano affidabili sotto tutti i punti di vista, abbiamo avviato un efficace sistema di tracciabilità che ci permette di ripercorrere a ritroso tutte le fasi della produzione e di sapere sempre quali materiali utilizziamo. Abbiamo creato un centro di Ricerca & Sviluppo interno che testa i materiali per resistenza e qualità. Nel corso di questi anni abbiamo anche prodotto diversi brevetti, come l’Active, una costruzione particolare della calzatura con micro molle massaggianti inserite nella suola per migliorare la circolazione e defaticare le gambe o come la particolare lavorazione waterproof a calza chiusa termosaldata della linea da trekking Explorer che garantisce isolamento maggiore all’acqua.
D. Come si coniuga per voi il mix tradizione-innovazione? Qual è il rapporto fra tradizione e creatività?
R. Nel corso degli anni Grisport si è trasformata in industria, puntando su tecnologia all’avanguardia, innovazione e ricerca, senza mai abbandonare l’esperienza tradizionale e la cura tipiche della lavorazione manuale. Prendono forma, così, i brevetti sulla costruzione delle calzature e sulla realizzazione di membrane e materiali performanti, come Spo-Tex® e Gritex®, esclusive membrane Grisport, che utilizziamo per foderare le calzature e renderle resistenti ad acqua, pioggia, neve. Stiamo lavorando molto anche per rinnovare la nostra immagine: abbiamo recentemente fatto un restyling al logo, che dopo quasi un anno di ricerche, valutazioni e test, ha portato ad una grafica dinamica e semplice che si potesse adattare alle nuove esigenze di mercato, alle nuove collezioni, al rinnovamento aziendale ed alle tendenze moda. Il nuovo logo esprime modernità e dinamicità mantenendo un chiaro richiamo alla precedente e storica grafica nella scelta dei colori - giallo e nero - e nella presenza del tricolore, simbolo dell’eccellenza italiana del nostro prodotto. Al nuovo logo abbiamo affiancato un pay-off carico di significato e in cui crediamo molto, «A world to discover», dedicato al consumatore finale, per gli amanti della montagna e delle passeggiate, per chi piace stare all’aria aperta e a contatto con la natura. Per scoprire luoghi nuovi e fantastici, antichi e misteriosi, immensi e inesplorati. È davvero un mondo da esplorare, e anche Grisport stessa è «A world to discover». Inoltre abbiamo anche rinnovato il sito web e aperto canali social ufficiali, ormai strumenti di comunicazione irrinunciabili per un brand che vuole parlare a target nuovi e dinamici.
D. «La nostra calzatura è fatta con energia pulita, è una scarpa realizzata con il sole». Quali sono le tecnologie e processi produttivi distintivi dell’azienda? Quali i brevetti e le «invenzioni» dell’azienda?
R. Siamo molto orgogliosi di un investimento lungimirante fatto nel 2008. L’impianto fotovoltaico che ricopre il tetto del sito produttivo di Castelcucco (TV) garantisce energia per il 70 per cento dei processi produttivi, pari a circa 850 mila chilowattora annui, si estende su 15 mila metri quadrati e consente il risparmio di 500 tonnellate di emissioni di anidride carbonica, pari all’assorbimento di una foresta di un milione di metri quadrati di superficie. L’investimento complessivo è stato di circa 4 milioni di euro ed i tempi di vita dell’installazione dovrebbero superare abbondantemente i 25 anni. La selezione delle materie prime osserva rigorosi standard di ecosostenibilità, utilizziamo ad esempio il poliuretano per le nostre suole, un materiale altamente tecnologico e biodegradabile, a basso peso specifico, leggerissimo grazie alle micro bolle d’aria iniettate. Il nostro centro Ricerca & Sviluppo che ho già citato prima ha sviluppato diversi brevetti come le membrane Spo-Tex® e Gritex® per foderare certi tipi di calzature sportive, la costruzione brevettata delle calzature della linea Active, nata dopo 3 anni di attente ricerche e numerosi collaudi, che abbiamo applicato sia a scarponi trekking che a stringate della linea civile. Consiste in uno speciale assemblaggio di 6 strati, dalla tomaia fino al battistrada che prevede l’inserimento di materiali innovativi e studiati per creare massimo comfort e sicurezza per il piede.
D. Abbinato al processo della formazione del personale c’è quello della Ricerca & Sviluppo: in che modo e quanto investe l’azienda in questi due fondamentali settori?
R. Investiamo circa il 5-7 per cento del fatturato, che corrisponde a circa 8-9 milioni di euro ogni anno, in test, ricerche nel settore, collaudi, attrezzature tecnologiche.
D. Il successo di Grisport si chiama export: dov’è collocato il mercato più fiorente per la vostra azienda? Qual è il target di riferimento dei vostri prodotti?
R. L’export detiene il 75 per cento del nostro giro d’affari. Ci stiamo espandendo in tutto il mondo ormai da un po’ di anni. Il mercato principale è il Nord Europa, con target medio-alto, bambino, uomo, donna e varie fasce di età e di prezzo. Quest’anno in Inghilterra Grisport si è aggiudicata l'Outdoor Brand of the Year ai Footwear Industry Awards 2016. Abbiamo avuto ottimi risultati anche in Asia, dove grazie a partner locali, abbiamo iniziato a distribuire i nostri prodotti e grazie ai nostri già alti standard qualitativi potremo presto sbarcare negli Stati Uniti. Il nostro target sono uomini e donne con medio-alto potere d’acquisto che cercano un ottimo rapporto qualità-prezzo. Serviamo un pubblico in media tra i 30 e i 60 anni d’età, ma con la stagione autunno-inverno 2016-17 vogliamo conquistare un nuovo segmento di mercato più fashion e anche più giovane grazie al lancio della nuova linea «Elite», stringate, stivali e mocassini per una donna attenta ai dettagli e alle tendenze della moda.
D. Oltre che in Italia, dove si trovano i vostri negozi? Espansione e internazionalizzazione dell’azienda: quali sono le aspettative di crescita.
R. Siamo in espansione costante e come sempre la strategia export per il nuovo anno è molto ambiziosa. Prevede un rafforzamento nel mercato canadese e giapponese e l’ingresso negli Stati Uniti e Messico. In programma anche un incremento del «retail» con l’apertura di nuovi punti vendita che si andranno ad aggiungere ai 13 negozi monomarca esistenti, dei quali 2 in Italia - uno nella centralissima Via Dante a Milano -, ed altri suddivisi in Europa e Asia.
D. Quali sono i diversi fattori che hanno contribuito al successo della vostra azienda?
R. Sicuramente il «Made in Italy» è un fattore importante, le calzature Grisport sono italiane non solo in riferimento alla produzione, ma soprattutto perché l’idea, il design e la progettazione nascono e si sviluppano interamente in Italia. Poi citerei la scelta di materiali grezzi usati in produzione che rispondono sempre ai nostri standard qualitativi. La divisione interna di Ricerca & Sviluppo ci permette di testare e creare nuove linee; ad oggi la collezione Grisport conta più di 5 mila modelli con in media 8-9 linee nuove ogni stagione. Siamo una delle aziende leader nella diversificazione tra trekking, city e safety e l’attenzione all’ambiente e la responsabilità volta al personale sono nel nostro dna.      

Tags: Luglio Agosto 2016 sostenibilità ecosostenibilità sport

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