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CHRISTIAN BERLAKOVITS: AUSTRIA, UN'ECONOMIA STABILE, AFFIDABILE E RICCA DI SORPRESE

Christian Berlakovits, ambasciatore d'Austria

Spesso accade che in Italia si tenda ad associare mentalmente l’Austria con la musica e l’arte. Città come Vienna, Salisburgo e Innsbruck sono fra le mete più amate dagli italiani per vacanze brevi, e godono di una particolare popolarità soprattutto nel periodo dell’Avvento. Al contrario, osservano gli esponenti austriaci, si tende spesso a sottovalutare la grande importanza che hanno i rapporti economici bilaterali. Illustra lo stato attuale e le prospettive delle relazioni nonché interessanti aspetti del vicino Paese l’ambasciatore austriaco presso lo Stato italiano, Christian Berlakovits.
Domanda. Come sono le relazioni economiche tra l’Austria e l’Italia?
Risposta. Sono, come sempre, eccellenti. Sia per le esportazioni che per le importazioni, tradizionalmente l’Italia rappresenta il secondo maggiore partner commerciale dell’Austria, dopo la Germania. Complessivamente l’8 per cento delle esportazioni austriache sono destinate al Bel Paese mentre, nella classifica dei maggiori fornitori dell’Italia, l’Austria detiene il decimo posto. Grazie alla qualità e al design dei prodotti austriaci, che sempre più incontrano i gusti del cliente italiano, articoli «made in Austria» si sono diffusi in molti settori classici che in passato erano di dominio esclusivamente italiano; ed ora in Italia vengono offerti sempre più spesso prodotti del Paese d’oltralpe.
D. Quali sono le regioni maggiormente interessate agli scambi?
R. In campo regionale le esportazioni e importazioni austriache si concentrano nelle regioni settentrionali italiane: Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. Il maggiore valore di importazione pro capite, pari a circa mille euro, è stato registrato nel Trentino Alto Adige; il valore minore, pari a 10 euro, in Sicilia e in Sardegna. Anche la maggior parte delle circa 240 aziende austriache con filiali sul territorio italiano è localizzata nell’Italia settentrionale.
D. Quali conseguenze ha comportato, nei rapporti commerciali tra i due Paesi, l’adesione dell’Austria all’Unione Europea?
R. L’adesione, avvenuta nel 1995, ha aperto nuove strade per entrambi, in particolare nel settore terziario nel quale si è sviluppata una nuova dinamica delle relazioni economiche bilaterali. Un incremento delle esportazioni nel terziario implica una maggiore esportazione anche di merci, fattore che si ripercuote solidamente nelle statistiche del commercio estero. Dalla data di adesione all’Unione Europea fino al 2008 le esportazioni dall’Austria verso l’Italia si sono triplicate, mentre le importazioni italiane verso l’Austria sono raddoppiate.
D. Al momento, però, la crisi economica internazionale influisce sugli scambi di tutti i Paesi; che cosa avviene in quelli austro-italiani?
R. Nell’ambito della crisi si registra, già dal 2008, un’inversione di tendenza nella crescita dei rapporti commerciali con l’Italia. Nel 2009 le forniture austriache verso l’Italia hanno subito perdite notevoli; complessivamente si è registrato un calo di esportazioni pari al 23,1 per cento, per un ammontare di 7,8 miliardi di euro. Le importazioni hanno subito un calo complessivo del 20,5 per cento, per 6,6 miliardi di euro. L’attivo di 1,2 miliardi della bilancia commerciale austriaca, risultante da questa situazione, è comunque degno di nota. Dopo il crollo dei flussi commerciali avvenuto nell’anno di crisi, ora finalmente cominciano a vedersi i primi segni della rinascita.
D. Quali sono i dati registrati negli ultimi mesi?
R. Nella prima metà del 2010 sono aumentate notevolmente, dell’8,9 per cento e per un valore di 4,1 miliardi di euro, le esportazioni verso l’Italia; mentre le importazioni dell’Italia sono cresciute dell’11,2 per cento per un importo di 3,6 miliardi. Già nei primi sei mesi dell’anno il bilancio economico ha registrato un surplus di 514 milioni di euro. I principali prodotti di esportazione austriaci destinati all’Italia sono il legno, i macchinari e gli impianti, i prodotti in ferro e in acciaio, i veicoli, i materiali sintetici, la carta e il cartone, nonché i generi alimentari. Oggi l’Austria esporta verso l’Italia maggiori quantità di prodotti finiti con alto valore aggiunto e minori quantità di materie prime.
D. E quali prodotti italiani vengono richiesti dal mercato austriaco?
R. L’Italia esporta in Austria primariamente macchinari, veicoli, prodotti in ferro e in acciaio, materiali sintetici, mobili, scarpe, abbigliamento e generi alimentari. Per motivi sia storici che culturali il Trentino Alto Adige assume un ruolo particolare nelle relazioni economiche bilaterali tra i due Paesi. Le importazioni in Austria provenienti da questa regione hanno raggiunto nel 2009 un valore di circa 336 miliardi di euro, corrispondente quasi al 5 per cento delle importazioni provenienti dall’Italia. La quota delle esportazioni austriache verso il Trentino Alto Adige è invece raddoppiata, e rappresenta il 13,8 per cento delle esportazioni complessive destinate all’Italia, per un importo complessivo di 934 milioni di euro. Tuttavia non sono da sottovalutare le regioni dell’Italia centrale e meridionale, che rappresentano un interessante mercato di sbocco per i prodotti «made in Austria». Per questo motivo la sezione commerciale dell’Ambasciata d’Austria organizza regolarmente manifestazioni e incontri B2B anche in queste regioni.
D. Qual’è la situazione economica attuale dell’Austria?
R. Nel 2009, anno di profonda crisi economica, l’Austria ha registrato un calo del prodotto interno pari al 3,9 per cento. Nel 2010, tuttavia, si è avuta una leggera ripresa, sia pure ancora piuttosto incerta. Per l’anno in corso ci si aspetta una crescita economica pari al 2 per cento e all’1,9 per cento per il 2011. L’evoluzione della congiuntura contribuisce al miglioramento della situazione del mercato del lavoro e del bilancio pubblico. Entro il 2011 il tasso di disoccupazione e il deficit di bilancio dovrebbero scendere rispettivamente al 6,8 e al 3,5 per cento, in considerazione delle misure di risanamento economiche previste.
D. Quali sono i principali fattori di sviluppo economico?
R. Per noi austriaci, quindi, l’Italia rappresenta una meta tanto interessante quanto amata dal punto di vista sia economico sia commerciale e turistico. Ma è anche vero che nel panorama economico italiano l’Austria sta guadagnando sempre più terreno. In questo senso ha un ruolo determinante il fatto che sia precorritrice in campo mondiale nell’uso delle energie rinnovabili e nello sviluppo di tecnologie ambientali. Già molto tempo prima che ci si rendesse conto dell’assottigliamento delle fonti fossili e del conseguente aumento dei costi energetici sono apparse in Austria aziende determinate a trovare modi per migliorare le condizioni ambientali. Attraverso una serie di innovazioni hanno gettato le basi per la leadership tecnologica austriaca nel settore «green», anche facendo affidamento su incentivi per l’innovazione e su una rete sempre più fitta di partner per studi e ricerche di grande competenza.
D. In che cosa consiste questa avanzata competenza in campo tecnologico e ambientale?
R. L’Austria si distingue in campo internazionale per la produzione di tecnologie per la generazione di energia solare. Questo settore è prevalentemente orientato verso le esportazioni, infatti la loro percentuale nel comparto fotovoltaico supera il 94 per cento. Nelle tecnologie solari circa l’80 per cento del totale viene venduto all’estero. Nel 2008 il settore delle energie solari ha fatturato un miliardo di euro. Le biomasse sono la seconda fonte di energia rinnovabile in ordine di importanza in Austria. Per questo motivo sono molto richieste, ben oltre i confini del Paese, le tecnologie e il know-how ad esse collegati.
D. Quale diffusione e quale utenza hanno i nuovi impianti di produzione energetica a base di biomassa?
R. Solo nel 2009 sono stati installati nelle case private 21.300 impianti di riscaldamento a biomassa. Dei circa 2,3 milioni di impianti di riscaldamento centralizzato presenti in Austria, circa un quarto funziona con tronchetti di legna, cippato e pellet. Oltre a questo, sono stati costruiti più di 700 grandi impianti a biomassa. Alla base di questo notevole successo, non ultimo è l’eccellente know-how tecnologico, nonché la forza innovativa nel settore delle biomasse. Altrettanto elevati sono i fatturati derivanti dalle tecnologie a biomasse: nel 2008 circa 22.700 addetti al settore hanno creato un giro di affari di circa 2,7 miliardi di euro.
D. Negli ultimi anni moltissime aziende italiane si sono trasferite o hanno impiantato stabilimenti all’estero. Il fenomeno ha interessato anche l’Austria?
R. Gli imprenditori italiani si mostrano particolarmente interessati quando si delinea la possibilità di aprire una sede in Austria. Argomenti convincenti in questo senso sono, soprattutto, l’efficienza della Pubblica Amministrazione e la bassa tassazione delle aziende. Per l’imposta sul reddito delle persone giuridiche alle imprese austriache viene applicata un’unica aliquota fiscale del 25 per cento. In Austria non esistono oneri fiscali come le imposte sull’industria, sulle attività produttive o patrimoniali, normali in molti Paesi. Grazie alla riduzione dell’aliquota dell’imposta sul reddito delle persone giuridiche, calata nel 2005 dal 34 al 25 per cento, la sede «Austria» ha acquisito ancora più fascino agli occhi degli investitori. In una classifica dei Paesi che praticano politiche favorevoli all’imprenditoria l’Austria detiene uno dei primi posti. A questo si aggiungono altri validi fattori, come la posizione centrale del Paese in Europa, l’indiscussa competenza dell’area orientale, l’alta produttività, i numerosi incentivi, un’ottima qualità di vita, un mercato immobiliare di grande attrattiva, sicurezza e stabilità.
D. Quale è l’interscambio turistico tra i due Paesi?
R. Per le vacanze principali, da molti anni l’Italia detiene il primato tra le mete turistiche più amate dagli austriaci; il 21,3 per cento dei turisti austriaci che si recano all’estero preferisce l’Italia, il 13,4 per cento la Germania, il 10,9 la Croazia e il 5,5 per cento la Spagna. Nello stesso tempo l’Italia rappresenta un fondamentale bacino di provenienza per le aziende turistiche austriache. Nel 2009 in Austria sono stati registrati 1.056.491 arrivi di ospiti italiani, corrispondenti a un aumento del 2,2 per cento rispetto al 2008. Negli arrivi complessivi di ospiti stranieri la quota dell’Italia è del 4,9 per cento. La durata media del soggiorno di questi ospiti è stata di 2,9 giorni, invariata rispetto all’anno precedente.
D. Quale è stato l’andamento del turismo, nell’anno che sta per finire?
R. Anche gli ultimi dati da gennaio a settembre scorsi dimostrano l’andamento positivo del flusso turistico dall’Italia verso l’Austria: gli arrivi, 821.000, sono aumentati del 1,4 per cento; i pernottamenti, pari a 2.473.900, hanno avuto un incremento dello 0,5 per cento rispetto allo stesso periodo del 2009. Segno che la nuova formula per le vacanze estive di Austria Turismo, «Settimana verde», ha riscosso successo.
D. Di che cosa si tratta?
R. «Settimana verde» è un programma che si articola in tre tipi di iniziative: benessere e dolce far niente, esperienze sportive, itinerari di scoperta. Protagonisti sono sempre i paesaggi austriaci che possono rappresentare scenografiche quinte e straordinarie palestre naturali per esperienze sportive, o territori da conoscere e godere passo per passo lungo itinerari ricchi di scoperte culturali ed enogastronomiche. L’Austria Turismo punta, inoltre, sul progetto Kultur Land, un brand ideato per incentivare le vacanze brevi all’insegna delle proposte culturali del Paese. Si tratta di un programma che mostra il mosaico culturale dell’Austria in tutta la sua unicità. Tessere di questo mosaico multicolore sono architettura e musica, festival e eventi, arte e folklore, che compongono l’immagine contemporanea dell’Austria. Kultur Land propone idee per vedere città piccole e grandi con occhi nuovi, e per scoprire, anche al di fuori dello spazio urbano, eventi e luoghi di grande interesse.
D. Mancando il richiamo della bella stagione, delle coste e del mare, come descrivete in sintesi agli stranieri quello che è, che rappresenta e che offre l’Austria?
R. La descriviamo come destinazione invernale, appunto quello che è: un Paese che presenta un caldo inverno anche fuori dalle piste, ricco di wellness e di terme, di atmosfere romantiche, gastronomia, cultura e tradizione. L’insieme di questi elementi rende l’Austria ideale per le persone che svolgono una vita professionale intensa, ma che in vacanza con la famiglia desiderano godere di ritmi più lenti in un ambiente rilassante, per allontanare lo stress e per ritrovare il proprio potenziale creativo.

Tags: turismo Unione Europea energia rinnovabile energia fotovoltaico Austria ambasciate in Italia dicembre 2010

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