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ONHC (CEPPELLINI) E IGOODI (BERLUSCONI), LA TECNOLOGIA AL SERVIZIO DELLA SALUTE

INTERVISTA A FILIPPO CEPPELLINI, AD DI ONHC
INTERVISTA A BILLY BERLUSCONI, FONDATORE DI IGOODI
 

Milano, 12 ottobre 2022. "La tecnologia è un mezzo potentissimo, ma deve essere utile", sostiene Billy Berlusconi, fondatore di Igoodi. L'utilità è il futuro-presente delle applicazioni che la sua ex start-up, ora società, ha inserito in un prodotto - l'avatar - che prima si muoveva solo nello spazio dei videogiochi e della socialità online, e che oggi sta per esplodere a favore di vari settori, uno tra i più significativi: la sanità. Filippo Ceppellini, amministratore delegato di ON Health Care Group (ONHC), specifica: "In questa visione tecnologica applicata alla salute, tutti i soggetti coinvolti sono precursori nella semplificazione dei percorsi clinici: mettendo in campo risorse, sinergie e competenze, si può garantire un più facile accesso alle cure in un futuro non troppo lontano"

Si tratta di una partnership - quella tra il gruppo rappresentato da Ceppellini, operante nella sanità integrativa, e la compagnia creata solo pochi anni fa da un gruppo di millennials guidati dal giovane Berlusconi lungo il processo di avatarization - che riporta all'impiego di una tecnologia servente il percorso clinico, finalizzata al miglioramento della qualità della vita nella visione di un futuro che è appena dietro la porta di casa. 

ONHC aggrega in un unico ecosistema tutte le competenze necessarie per gestire le più efficaci soluzioni di assistenza sanitaria integrativa. Consta di tre business unit: ONHC Service Provider, che unisce reti sanitarie convenzionate per l’erogazione di prestazioni odontoiatriche, mediche, specialistiche, ospedaliere e socio-assistenziali; ONHC Insurance, che offre soluzioni esclusivamente rivolte alla salute per le grandi collettività; e ONHC Consulting, che fornisce un Welfare integrato attraverso strumenti e competenze utili ai processi di gestione ed erogazione di piani sanitari integrativi. Attraverso le sue controllate, fornisce a clienti nazionali e internazionali i più idonei strumenti per offrire un sistema di Welfare integrato nel campo della sanità integrativa attraverso l’attività di gestione di reti sanitarie, soluzioni assicurative, consulenza in ambito sanitario e giuridico-fiscale, di risk management, attuariale e di welfare aziendale.

In vista del prossimo (il ventiduesimo) Convegno annuale Anra (Associazione Nazionale dei Risk Manager) avente come tema l'intelligenza artificiale e big data, l'ONHC presenterà il panel "Nuovi touchpoint digitali per la gestione del rischio nell’ecosistema sanitario”.  Spiega Ceppellini: "Il capitale più importante per le aziende è quello umano, di conseguenza il benessere e la prevenzione del rischio sanitario dei dipendenti e dei loro familiari è fondamentale e sempre di più essi saranno perseguiti attraverso la tecnologia".

Una tecnologia che non è ancora del tutto sviluppata, ma è ai blocchi di partenza quando non già attiva in alcuni contesti. "In Italia, oggi, non mancano la qualità delle cure o la capacità di erogarle, quel che manca è la semplificazione dell’accesso alle cure. Che si passi attraverso il pubblico o attraverso il privato con coperture sanitarie intermediate, accedere alle cure è particolarmente complicato. Riteniamo che la tecnologia possa essere di grande aiuto". 

Ceppellini fa riferimento, ad esempio, a prestazioni domiciliari quali: la telemedicina, il monitoraggio dei parametri clinici, la consegna dei farmaci, la documentazione clinica in formato digitale e prestazioni di assistenza. "Pensiamo a un sistema sanitario pubblico che fa fatica a soddisfare la totalità dei bisogni assistenziali dei cittadini perché oberato principalmente dalle cure e dall’assistenza agli anziani che sono affetti da malattie croniche. In questo caso la tecnologia potrà aiutare molto”.

A causa della pandemia si è sviluppata una maggiore sensibilità sul tema della salute e della sanità, così come sul concetto della domiciliarità, ma ci sono dei limiti: "Sono molte le iniziative ma a mio avviso rispondono a delle singole esigenze e non danno ancora una risposta completa riguardo la prevenzione e la semplificazione del percorso clinico ".

 Filippo Ceppellini

Qui entra in gioco l'avatar Igoodi, che si legge così: I GOOD I, "Io, buon Io", l'io che sta bene e che si rapporta con le due "I" dell'io, il reale e il gemello virtuale in un ponte sul benessere (good). Spiega Berlusconi: "Igoodi nasce dalla constatazione di una costante compresenza fra reale e digitale che caratterizza la nostra vita di oggi e che nel tempo ha dato vita alla digital transformation e ora all’arrivo del web 3.0; partendo da questa constatazione, già alcuni anni fa abbiamo notato l’assenza di un elemento centrale in questo processo: il nostro corpo, che di fatto assorbe la maggior parte delle necessità della vita reale ma è assente quasi del tutto nella dimensione virtuale."

Prosegue: "Lo abbiamo così trasferito nel digitale attraverso un avatar, non l’avatar cosiddetto “fantasy” più legato al gaming, alla socializzazione o alla caricatura - bensì un vero e proprio digital twin, gemello digitale, la copia perfetta di quello che siamo.  Abbiamo così iniziato a lavorare ad una piattaforma che permettesse a tutti di poterlo generare dalle proprie reali fattezze, realizzando The Gate, un body scanner automatico di tipo fotogrammetrico che consentisse all’utente di vivere un’esperienza molto semplice trasformando il proprio corpo in bit". 

L'obiettivo di questo "corpo digitale" è ancora la semplificazione di una serie di processi digitali a supporto della vita reale, abilitando pronti servizi e soluzioni innovative volti alla personalizzazione dei prodotti, e specifico nella moltitudine dei settori: salute, beauty, gaming, wellness, sport ed altro. Non nasce per la salute, nasce anche per essa; l'idea spazia dal poter provare vestiti online attraverso il proprio avatar, in un'ottica di ecosostenibilità che consenta di evitare spostamenti di resi e cartoni, sino alle possibilità di contenere una cartella clinica nel c.d. smart body e rendere quest'ultimo un vero e proprio paziente, con dati rilevati nel reale e la possibilità di monitorare lo stato di salute da virtuale, integrando i dati della scansione Igoody con altri. Di ogni soggetto è fornito un dataset di informazioni antropometriche rilevate durante la scansione fotogrammetrica del corpo umano, unite ad altre di differente tipologia e provenienza (esami del sangue, TAC, dati pertinenti). “The Gate”, la cabina basica di scansione fotogrammetrica Igoodi, è modulabile e personalizzabile in ogni direzione attraverso l’inserimento di ulteriori sensori e dispositivi di rilevazione, per ottenere uno smart body del paziente il più completo possibile, adattato alle sue esigenze e caratteristiche specifiche, in evoluzione. In questo modo, la vita reale dell’essere umano viene supportata dalla presenza e competenza virtuale del suo stesso digital human, l'I Good I.

La partnership ONHC-Igoodi è siglata: "In ONHC abbiamo creduto fin da subito nel progetto di Igoodi, all’epoca molto visionario, che ha avuto un’accelerazione, perché il concetto degli avatar dapprima sconosciuto ora è noto. Potenzialmente sono moltissime le applicazioni che l’avatar può avere, anche attraverso la maggiore identificazione della persona, con moltissimi risvolti nella salute" (Ceppellini). 

Per Berlusconi"ONHC ha partecipato sin dall’inizio ad Igoodi: ci ha mosso il grande interesse verso l’ambito sanitario e l’utilizzo dell’avatar nel campo della salute dell’uomo. Oggi siamo in una fase di sviluppo, in cui attendiamo le risposte dei servizi, e nell'area clinica sono già al lavoro con gli avatar l’ortopedia, la nutrizione, la riabilitazione, la dermatologia, tutte per semplificare l'accesso alla salute". 

APPROFONDIMENTO IGOODI - L'INTERVISTA A BILLY BERLUSCONI


 Billy Berlusconi

Come avviene la scansione? B.B. "In un solo clic fotogrammetrico, la scansione raccoglie dati antropometrici, come le misure, lineari, come circonferenze, volumi, peso, massa grassa, massa magra, body shape, inseriti virtualmente nel mondo della salute ed integrati in una cartella clinica. Tali dati danno il dono dell’ubiquità poiché abilitano il servizio di teleconsulenza: un professionista può fare un check up posturale da remoto o una mappatura dei nei, può certificare come cambia il nostro corpo e dare una statistica precisa di quello che siamo".

Come mantenere il proprio avatar aggiornato? B.B. "Sarà necessario effettuare più scansioni per poi confrontarle e verificarne i cambiamenti, ad esempio scoprire la nascita di un nuovo neo, in questo modo creando un momento di prevenzione anche nella generazione di un alert per predire tempestivamente, in questo caso, l’intervento del dermatologo". 

Ovviamente al momento della scansione c’è bisogno di una presenza fisica: dove si effettua la scansione? B.B. "Oggi noi siamo a Milano. Avendo iniziato molto prima abbiamo la soluzione tecnologica pronta, poi abbiamo dovuto rallentare, causa Covid, su altri fronti, ma siamo in linea con quello che è il metaverso. Bisogna creare servizi, oltre a far cultura su come utilizzare questa tecnologia, e stiamo valutando i partner giusti per i vari settori. Passi successivi fondamentali saranno quelli di creare gates fisici in tutto il territorio in modo che ciascuno possa avere la possibilità di scansionare il proprio corpo senza dover recarsi a Milano, e così utilizzare questa tecnologia con facilità. Il gate, che permette di generare il proprio avatar, è la porta di accesso al digitale, e l’idea è quella di installare sul territorio vari punti di scansione. Parallelamente bisogna creare utilità e servizi per l’avatar e la semplificazione della vita reale".

 The Gate, Igoodi

Quale il riscontro del mercato, ad oggi? B.B. Le prime applicazioni dell'avatar Igoodi nel settore sanitario sono in rodaggio. I clinici che hanno iniziato ad impiegare avatar fotorealistici stanno inviando i primi feedback, e ci dicono che utilizzare nella realtà virtuale avatar reali, non generici, di individui che non hanno una consapevolezza del proprio corpo, consente l’attivazione di neuroni specchio: l’anoressico, ad esempio, si vede in terza persona e ciò velocizza l’apprendimento e predispone a una maggiore consapevolezza di se stessi, accelerando l’evoluzione della terapia".

L'avatar Igoodi è già in funzione altrove o è un’idea originale? B.B. "Bisogna distinguere: il nostro posizionamento è molto definito, siamo abilitatori tecnologici di un avatar che è proprietà dell’utente. Questo è ciò che abbiamo apportato. Ovviamente l’avatar è già è stato utilizzato in altri settori, ma Igoodi si distingue per l’utilità: la funzionalizzazione dell’avatar in questo senso è alla base della nostra innovazione. Inoltre, l’avatar è collocato all’interno di un sistema sostenibile".

Per quanto riguarda le responsabilità, quali sono le percentuali di correttezza/correzione, ossia accuratezza, del vostro avatar, ossia quanto può sbagliare lo scanner? Come può essere sicuro l’avatar utilizzato in ambito clinico? B.B. "In tanti anni abbiamo fatto ricerche, e se parliamo dell’accuratezza del modello 3D l’avatar è preciso. Abbiamo effettuato una pubblicazione con il Politecnico di Milano per certificare l’accuratezza del nostro sistema comparandolo con le tecnologie golden standard; con la tecnologia fotogrammetrica l’acquisizione dei dati è assolutamente perfetta in un solo clic. Abbiamo selezionato la miglior tecnologia che ci permettesse di garantire qualità tanto grafica quanto qualitativa nell’accuratezza dei dati".

Quindi date un 99 per cento di accuratezza? B.B. "Novantanove virgola nove...".

Come sono integrati ulteriori dati oltre a quelli dello scanner iniziale? B.B. "La cartella clinica ha la forma del nostro corpo e genera dati, l’utente può integrare con nuove informazioni. La piattaforma dovrà essere connessa e interoperabile con i vari partner e strutture professionisti che delle varie aree e fornire servizi sempre più estesi".

Con quali tempistiche? B.B. "Abbiamo iniziato in grande anticipo, oggi abbiamo già una soluzione pronta e stabile, e ci spetta di far cultura e creare servizi e partnership. Saranno anni di sviluppo, con tanto da costruire e realizzare in un processo di digital transformation di cui faccio fatica a vedere una fine. La tecnologia è molto veloce, e la parte culturale è anche fisiologica, ci sono molti gap generazionali ma nell’arco di qualche anno si arriverà altrove. Già noi oggi abbiamo sviluppato le prime applicazioni che stiamo portando al mercato. Sono ottimista e fiducioso che gli avatar ci saranno; Igoodi ha una visione molto chiara, poi sarà il mercato a decidere se abbiamo ragione oppure no. Abbiamo già qualche migliaio di avatar, ma in questa prima fase non abbiamo teso a fare numeri bensì a produrre sviluppo".

Romina Ciuffa

Tags: sanità digital transformation tutela della salute Ottobre 2022 ANRA

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