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AMMIRAGLIO CAVO DRAGONE ALLO STATO MAGGIORE DELLA MARINA MILITARE

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Si è svolta la cerimonia di avvicendamento del capo di Stato Maggiore della Marina Militare tra l’ammiraglio di squadra Valter Girardelli e l’ammiraglio di squadra Giuseppe Cavo Dragone. Hanno partecipato il ministro della Difesa Elisabetta Trenta e il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli.

Nel suo discorso, il capo di Stato Maggiore cedente ammiraglio Girardelli ha sottolineato come questo avvicendamento fosse non un punto di arrivo ma di partenza, per i protagonisti e per la Marina; ma i protagonisti passano mentre la Marina, i suoi uomini e i suoi mezzi rimangono: ed alla Marina devono essere riservate tutte le energie fisiche e mentali, soprattutto ai 1858 militari che attualmente si trovano in mare, sotto il mare, in cielo, su terra.

Ma il clou del suo messaggio è stato dedicato all'approccio interforze, nel cui ambiente Valter Girardelli ha trascorso ben 15 anni durante i quali ha dichiarato: "In ambiente interforze ho imparato che esiste un approccio interforze che non è mettere tutti insieme sic et simpliceter ma valorizzare chi sa fare meglio. Dopo tanti anni sono ancora più convinto che le Forze Armate siano genuine portatrici di culture correlate ma distinte: la sfida da vincere -e sarà vinta, ne sono certo- è coniugarle in positivo. Un patrimonio straordinariamente ricco, un'identità ulteriore da conservare, condividere e proiettare nel futuro, evitando approcci antistorici e non identitari". L'ammiraglio quindi lancia un monito: "Mai ridurre tali identità sull'altare dell'omologazione, magari inconsapevole, ma esaltare la nostra carta fondante, la Costituzione. La Marina integra la condizione di militare con quella di uomo navigante, e non solo: la Marina è forza armata interforze per definizione, per vocazione, per missione".

Il capo cedente ha dichiarato quella di Cavo Dragone "una scelta strategica, funzionale, prospettica" e al nuovo capo entrante ha augurato "ogni bene e successo per proiettare la Marina Militare oltre l'orizzonte che ci appartiene", salutando infine "la nave e il suo equipaggio".

L'ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone ha quindi specificato che "Il palco spetta al capo di Stato Maggiore cedente e vorrei mostrargli la nostra gratitudine. Sono particolarmente felice di avere qui con me oggi tutta la mia famiglia: se non fosse stato per la loro pazienza, tenacia, determinazione e saggezza non sarei oggi qui. Ed è la loro saggezza che mi ha suggerito di dedicare questo capitolo importante della mia vita ai 38 compagni di corso Invicti, caduti sul monte Serra il 3 marzo 1977, e alle loro famiglie. Ci hanno lasciato troppo presto ma le loro motivazioni, i loro ideali abbiamo cercato di interpretarli al meglio e li ho sentiti vicini durante tutta la mia carriera".

 

 

Tags: Ministero della Difesa forze armate Marina Militare Difesa giugno 2019

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