METAVERSO: UNA OPPORTUNITÀ, MA LE AUTHORITY SONO CAUTE SUI DIRITTI
Milano, 23 novembre 2022. Nella decima edizione del FestivalFuturo di Altroconsumo, si è parlato ampiamente dello sviluppo del "metaverso", il mondo virtuale non sostitutivo ma aggiuntivo, e della conseguente regolamentazione di una nuova dimensione della socialità sul punto del rispetto dei diritti dei cittadini-consumatori. Apre per dibattiti la Casa di Altroconsumo nel metaverso, un "ambiente virtuale in cui tutti possano sentirsi a casa e ripensare a uno spazio da abitare, costruire ed esplorare", nonché modo per conoscere le sfide che caratterizzeranno il futuro dell’abitare e della società. Le varie stanze della meta-casa sono il luogo adibito per assistere a tutti gli eventi di FestivalFuturo 2022.
Per Federico Cavallo (Altroconsumo), “il metaverso può rappresentare una grande opportunità per il consumatore, a patto di saperne cogliere le nuove sfide e prevenire i rischi, garantendo l’interesse dei cittadini. È una nuova dimensione che va scoperta, analizzata, e regolamentata, per questo Altroconsumo ha deciso di aprire con il Festival la propria Casa nel metaverso, per dare strumenti con cui sperimentare e farsi liberamente la propria opinione”.
Il metaverso rappresenta una sfida complessa per la tutela della privacy, sia per i singoli cittadini che per le aziende: essendo l'innovazione tecnologica in continua evoluzione non esistono ancora leggi chiare che regolamentano ciò che riguarda il mondo digitale. In questo contesto è fondamentale il ruolo svolto dalle Authorities. Guido Scorza, componente del Collegio del Garante per la protezione dei dati personali, dichiara:
"Nel futuro vivremo immersi più di oggi in un universo fatto essenzialmente di dati, algoritmi e servizi di fornitori privati, con numerose opportunità e altrettanti rischi. Preoccupa vedere sempre più erosa la linea di confine tra il pubblico e il privato con la conseguente perdita della sfera di riservatezza, essere ospiti di enormi giardini privati nei quali i nostri diritti e libertà ci sono concessi per contratto, nei limiti previsti dai termini d’uso che governeranno i servizi del metaverso. Scongiurare che questi rischi divengano realtà è la sfida principale che toccherà a tutte le Autorità pubbliche a cominciare da quelle che si occupano di protezione dei dati personali”, conclude Scorza.
C’è un rapporto economico? Da cosa è determinato? Da un collegamento con il mondo reale, nel quale c’è una spesa e una scelta economica iniziale effettuata come condizione per operare nel metaverso, o si esaurisce tutto all’interno del metaverso? Giovanni Calabrò, direttore generale dell'Antitrust-Tutela del consumatore, mette in evidenza come
"tra le esperienze virtuali che si possono vivere nel metaverso vi è quella del consumo, con una serie di interrogativi sulla necessità di una tutela del consumatore virtuale, possibile trasponendo all’interno del mondo virtuale le regole che, allo stato, fondano la propria ratio su rapporti di consumo nel mondo reale, o se invece si debbano individuare regole specifiche per il metaverso".
Tra le altre domande di Calabrò: quale sarà il regime dei contratti conclusi nel metaverso? Quali i diritti degli utenti? L’acquisto di un prodotto nell’universo virtuale sarà qualificabile come contratto a distanza in quanto effettuato su una prosecuzione del web con conseguente applicazione delle relative tutele o diversamente, la coesistenza di professionisti/venditori e di consumatori/acquirenti nell’ambito dello stesso “universo” dovrebbero far deporre per l’inapplicabilità della relativa disciplina?
Fil rouge di questa edizione del Festival, lo spazio del futuro. A partire da quello domestico, innanzitutto, che accomuna tutti. Uno spazio da abitare, da esplorare, da ripensare anche alla luce delle trasformazioni tecnologiche e sociali. Uno spazio che, dopo il Covid, non sarà più solo il luogo dove rifugiarsi, ma sempre più “porta d’accesso del domani”, abilitatore di nuove esperienze di consumo, di relazioni, di cultura che trasformeranno la vita di ognuno e la società intorno a noi.
Sottolinea Antonio Misiani, vicepresidente della Commissione permanente Bilancio del Senato:
"Il peso del digitale in Italia è diventato rilevantissimo. Il 97% degli italiani ha uno smartphone. Passiamo oltre sei ore al giorno su Internet. Il commercio digitale copre il 17,5% del fatturato complessivo e la pubblicità online ha superato quella sulle TV. I dati hanno un valore economico enorme. Serve maggiore consapevolezza di questo da parte dei cittadini e maggiore trasparenza da parte dei soggetti che trattano questi dati. Le regole stanno facendo finalmente un salto di qualità. L’entrata in vigore del DMA e del DSA rappresenta una rivoluzione, che pone la UE all’avanguardia a livello mondiale nella tutela della concorrenza e dei consumatori. La sfida che abbiamo di fronte è su più livelli. Attuare queste regole. Verificarne l’efficacia in corso d’opera, correggendole laddove ne emergerà la necessità. Educare i cittadini-consumatori: renderli consapevoli del valore dei loro dati personali, dei loro diritti, degli strumenti che hanno a disposizione per farli valere. È in questo ambito lo spazio più importante, a mio giudizio, per le associazioni dei consumatori".
Alcune riflessioni. Sulle fake reviews, quale il confine fra la libera espressione e la necessaria protezione dei diritti di fornitori e consumatori? Quali azioni si stanno intraprendendo per arrivare a soluzioni che garantiscono tutti gli interessi? In questo dilemma in apparenza legato al commercio si nascondono molte insidie che coinvolgono in generale lo spazio digitale a cui si è sempre più affezionati non solo in fase di acquisto di beni e servizi. Sulla cittadinanza economica del futuro, tra criptovalute e monete complementari che nei diversi settori aprono una grande falla che tenderà sempre di più ad allargare l’intermediazione delle banche, gli italiani sono fra i cittadini la cui educazione finanziaria è fra le più carenti al mondo. Questi fenomeni allargheranno ulteriormente il gap fra il mercato e la conoscenza consapevole dei comportamenti dei consumatori italiani. Su Alexa e la casa del futuro, la tecnologia è spesso un abilitante per tutti gli individui fino a divenire strumento che migliora la vita di coloro che nelle diverse forme sono diversamente abili. Il caso Alexa è un paradigma di evoluzione della casa del futuro non solo per i non vedenti ma per molte categorie.