«Eletto» (di Gianbattista Tagliani)
Gianbattista Tagliani, figlio di un dei primi volti della televisione italiana e di una imprenditrice, si forma frequentando la scuola americana a Roma e la facoltà di Giurisprudenza della Luiss. Giornalista, imprenditore ed oggi consulente di marketing nella produzione televisiva, sempre incuriosito dagli incroci tra politica e finanza immagina, in «Eletto», uno scenario 2021 in cui, a Saint Moritz, i quattro uomini più potenti del pianeta si sfidano in una segretissima partita di «chemin de fer»: la chip d’ingresso è fissata a un miliardo di euro.
La posta in palio è massima, tale da cambiare il destino di intere nazioni. Due anni dopo, ecco l’ascesa, nel quadro della politica italiana, di Ludovico Serpieri, un homo novus che da semplice manager del CCT Consulting Group, è eletto rapidamente presidente del consiglio. Chi si cela dietro le quinte di questa scalata miracolosa? Quali lobby economiche appoggiano il Serpieri? Un intreccio massonico che si snoda fra i palazzi del potere, le redazioni delle principali testate giornalistiche e i grandi tentacoli delle multinazionali in un gioco sadico in cui nessuno è identico a ciò che lascia trasparire. Come nella realtà.
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