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scorte petrolifere: lavori in corso!

Paolo Vigevano, presidente e amministratore delegato della società pubblica Acquirente Unico

È passato un anno dall’adozione del decreto legislativo 249 del 2012, con cui all’Acquirente Unico è stato attribuito anche il ruolo di Organismo centrale di stoccaggio delle scorte obbligatorie di carburanti. Forse non tutti sono a conoscenza del fatto che, ai fini della sicurezza energetica, ogni Paese è tenuto, in base a un complesso corpo di normative internazionali, a detenere una certa quantità di combustibili che devono essere sempre disponibili come scorta, nel caso che qualunque criticità nel sistema degli approvvigionamenti rischi di mettere in crisi la disponibilità di tali combustibili nel Paese.
L’attività che la legge assegna ad Acquirente Unico è dunque, da un lato quella di acquisire, detenere, vendere e trasportare scorte «specifiche» (cioè precise tipologie di combustibili); dall’altro, di organizzare e prestare un servizio di stoccaggio e di trasporto di scorte petrolifere di sicurezza e commerciali; questo, allo scopo di garantire la sicurezza dell’approvvigionamento, la disponibilità e l’accessibilità delle scorte petrolifere stesse.
È una missione che, vista l’esperienza europea, può fornire un contributo positivo al settore petrolifero nel suo complesso, che purtroppo soffre da tempo di una situazione congiunturale negativa. Se in Italia questo nuovo scenario è in una fase di start up, infatti, l’esperienza europea ha già diversi anni di storia (in Francia la Sagess opera dal 1988, in Spagna la Cores dal 1995). L’affidamento delle funzioni di OCSIT ad Acquirente Unico, soggetto pubblico sottoposto alla vigilanza del Ministero dello Sviluppo Economico, mira a conseguire, nel più breve tempo possibile, l’operatività dell’Organismo in condizioni di efficienza, efficacia ed economicità.
Infatti l’esperienza, le competenze e la professionalità maturate nel corso degli anni da Acquirente Unico per poter operare al meglio nei mercati energetici, utilizzando strumenti complessi per l’acquisto di una parte assai significativa del fabbisogno energetico nazionale, unita ad un’adeguata formazione specifica all’interno della nostra società, sono ora state messe al servizio anche del settore petrolifero.
Inoltre Acquirente Unico, in quanto soggetto terzo operante in piena sintonia con le istituzioni e con gli operatori presenti sui mercati energetici, in maniera non discriminatoria potrà garantire un’ulteriore e maggiore trasparenza nel mercato dei carburanti. Il primo traguardo operativo, ora, è quello di rispettare la scadenza imposta dal Ministero dello Sviluppo Economico, raggiungendo la piena operatività per il 1 aprile 2014, data di inizio «dell’anno scorte» di indicazione comunitaria.
Quello che OCSIT dovrà consentire, da quel momento in avanti, è una gestione economica e finanziaria efficiente delle scorte obbligatorie, per permettere una riduzione degli oneri a carico degli operatori e, quindi, dei consumatori, ai quali tali oneri sono implicitamente traslati. L’Organismo centrale di stoccaggio potrà facilitare l’adempimento dell’obbligo da parte di tutte le società, che potranno delegare tale obbligo, in tutto o in parte, alla stessa OCSIT.
Altre positive ricadute sull’efficienza ci si aspettano dalla possibilità di assicurare in modo tempestivo e centralizzato il controllo sulle giacenze e, quindi, la possibilità di disporre di immediata accessibilità fisica delle scorte di sicurezza e alle scorte specifiche, agevolando il compito di controllo svolto dal Ministero dello Sviluppo Economico.
L’OCSIT opererà secondo criteri trasparenti e di mercato, anche avvalendosi delle piattaforme realizzate e gestite dal Gestore dei Mercati Energetici Spa (GME). Entro 10 anni si dovrà raggiungere un quantitativo pari a 30 giorni di scorte, equivalenti a oltre 3 milioni di tonnellate, che costituiranno l’insieme delle scorte specifiche. Una volta raggiunto questo livello, si deterrà il 30 per cento di tutte le scorte di sicurezza,  il cui totale è fissato in circa 12 milioni di tonnellate. Il rimanente 70 per cento, pari a 60 giorni di consumo, ovvero a circa 9 milioni di tonnellate, continuerà ad essere detenuto dagli operatori economici.
Con la prossima piena operatività dell’Organismo centrale di stoccaggio, un altro tassello si unisce alle molte competenze di Acquirente Unico: la gestione dello Sportello del Consumatore di Energia per conto dell’Autorità, la realizzazione e gestione del SII-Sistema Informativo Integrato e il Servizio di Conciliazione, oltre naturalmente alla missione principe della nostra società, quella da cui prende addirittura il suo nome, cioè l’acquisto di energia per i consumatori del mercato tutelato rispettando il mandato delle direttive secondo cui, ai consumatori domestici e alle piccole imprese, deve essere garantita energia elettrica a prezzi ragionevoli, attraverso criteri trasparenti e non discriminatori. Sempre più, quindi, l’Acquirente Unico si configura come una una «holding di servizi» a vantaggio del consumatore di energia, con ricadute positive tanto per il settore quanto per il Paese.  

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