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CBT «BUSINESS TRANSFORMATION», LE SOLUZIONI PER RIDURRE I COSTI

Flavio Radice, General Manager CBT

In un momento economico complicato come l’attuale, sia negli scenari internazionali, sia ancor più in Italia, le aziende che non avviano processi di «business transformation» si troveranno in crescente difficoltà: di proposizione commerciale, produttiva, manageriale, e dunque in ultima analisi, finanziaria.
La business transformation è un’opportunità che è dentro ciascuna azienda, è insita nelle persone, nei ruoli, nei prodotti, nell’approccio commerciale, nei processi e nell’organizzazione, negli strumenti che l’«Information Technology» (IT) può mettere a disposizione in quanto incarna notoriamente un ruolo di stabile innovazione. Business transformation significa immaginare nuovi approcci e nuovi modelli per realizzare meglio e diversamente qualcosa che già esiste, ma anche e soprattutto per immaginare soluzioni che oggi non sono ancora applicate, ma che potrebbero esserlo perché la tecnologia lo consente, solo a patto di contestualizzarle e di realizzarle.
Nell’ambito IT, in questo momento, la maggiore spinta viene dall’ambito del «consumer», il settore dedicato al consumatore, nel quale dispositivi mobili (smartphone e tablet) rendono disponibili applicazioni e servizi estremamente variegati e funzionali (pensiamo alle App di Apple o Android che costano meno di 1 euro), ma altrettanto semplici e intuitivi. Di contro, spesso le aziende utilizzano sistemi complessi, eccessivamente personalizzati e quindi difficilmente aggiornabili, ma soprattutto molto orientati alle logiche transazionali. Si tratta di sistemi ingessati che le aziende «subiscono», anziché essere le stesse soluzioni ad aderire alle esigenze di business o di processo, a volte anche rapidamente mutevoli.
«Credo fortemente in una nuova era dell’informatica–afferma Flavio Radice, General Manager della CBT–dove i sistemi possano essere a supporto di processi operativi, dove esista la possibilità di scambiare documenti e informazioni in tempo reale attraverso pochi click, magari anche in mobilità, ma, soprattutto, dove le informazioni siano funzionali al business in termini di ‘social’ e ‘collaboration’. La nostra piattaforma di EIM (una sigla che letteralmente significa gestione delle informazioni aziendali) sta riscuotendo enorme successo presso quelle realtà che vogliono ottimizzare tempi e costi, in maniera importante, con progetti brevissimi, misurabili, efficienti ed efficaci, in qualsiasi segmento industriale e all’interno di tutti i reparti, senza distinzione alcuna».
Disporre di una piattaforma di EIM significa poter disegnare «soluzioni» ad hoc per singoli processi, spiega il General Manager, senza programmare, con un’attività di qualche giorno, verificandone immediatamente l’aderenza e con la possibilità di modificare e/o integrare rapidamente al variare dell’esigenza.
Le aziende difficilmente investono in questo momento in sistemi ERP o gestionali i cui progetti hanno durate spesso oltre l’anno e il ritorno dell’investimento si misura di conseguenza in termini medio o lunghi: oggi le aziende hanno una pianificazione finanziaria, commerciale, di prodotto, a brevissimo o breve termine; i modelli di globalizzazione inducono cambiamenti molto rapidi in seguito a variabili che magari neppure erano state considerate.
L’approccio di CBT verso i propri clienti è prima di tutto consulenziale: si parla con la funzione IT ma anche con i manager di divisione, i quali hanno esigenze chiare, ben conosciute, urgenti e fondamentali per crescere nel rapporto commerciale con i propri clienti o fornitori. Disporre di una piattaforma che possa risiedere in Cloud significa anche aggirare le tematiche tecnologiche ed avere invece, in pochi giorni, la soluzione ad un problema aziendale o dipartimentale.
Gli ambiti di applicazione sono molteplici: la soluzione di CBT può essere impiegata in tutte le realtà aziendali in cui vi siano dati e processi da gestire, sia internamente sia in contesti collaborativi con terze parti (clienti, fornitori, partner); la piattaforma integra nativamente soluzioni di firma digitale, grafometrica, gestione di smartphone e tablet, oltre a varie soluzioni già pronte per risolvere specifiche esigenze delle industrie.
Ad esempio, con la «firma digitale» è possibile siglare un contratto con valore legale direttamente dal proprio tablet, spedirne copia via email al cliente o fornitore, inserire automaticamente i dati nel sistema ERP per la fatturazione, allegare un verbale di collaudo o di riparazione; il tutto con investimenti assolutamente irrisori e un’ottimizzazione di processo (tempo) e di risorse (persone) elevatissima, oltre ovviamente alla certezza che l’informazione sia correttamente trattata senza errori per tutto il processo.
Si provi ad immaginare che un cliente riceva un contratto, lo verifichi e lo firmi digitalmente, inviandolo direttamente dal proprio personal computer o dal tablet, e questo venga memorizzato in un sistema che ne consente la ricerca, l’interrogazione, la gestione amministrativa a seguire, senza dover stampare e tanto meno scannerizzare nulla. E ancora: si possono processare automaticamente delle pratiche dei sinistri, raccolte via email o scansione, dove il software può analizzare il testo, comprendere per ogni singolo campo il significato (un cognome, un codice fiscale, una targa) e mettere in relazione più documenti, ma anche includere un’immagine di un sinistro scattata da uno smartphone con una speciale applicazione che rende impossibile la contraffazione, per creare un fascicolo e renderlo disponibile in tempo reale per la validazione e la liquidazione della pratica assicurativa.
Le aziende possono utilizzare processi di approvazione anche mentre i loro responsabili sono fuori ufficio, inviando automaticamente una richiesta di verifica, se necessario allegando un documento o un estratto, piuttosto che richiedere integrazione di informazioni; e tutto questo con processi semplici, realizzati in pochi giorni, assolutamente flessibili, che permettono di accelerare qualsiasi processo. Senza parlare dell’efficienza in ambito «printing»: recarsi ad una stampante multifunzione, inserire un nome, oppure usare un badge o leggere un codice a barre tramite lo scanner, e far stampare immediatamente un contratto o una fattura archiviata.
Prosegue Radice: «Vantiamo sul territorio oltre 40 partner certificati sulla piattaforma, in grado di offrire tutti i servizi di consulenza, analisi, installazione e supporto, in base alle esigenze dei clienti, con una copertura territoriale di prossimità. Entro l’anno annunceremo la nascita di una community e daremo seguito al primo Forum nazionale di partner e clienti, mentre stiamo già progettando per il 2015 l’internazionalizzazione in almeno 5 Paesi europei, proprio perché crediamo che si possa competere sia con le più tradizionali (ed obsolete) soluzioni nazionali, ma soprattutto con i big player internazionali, posizionandoci con alcuni fattori distintivi che favoriranno il successo dei nostri clienti: capacità di identificare i processi (consulenza), innovazione tecnologica (flessibilità), valore di investimento (mediamente ridotta del 50 per cento nei confronti di altre soluzioni che tuttavia non integrano nemmeno funzioni avanzate come invece nel nostro caso)».
«Il limite è la capacità di osservazione dei processi aziendali e la capacità di impiego di una piattaforma come la nostra–conclude Flavio Radice–in grado di assolvere rapidamente molte esigenze aziendali, la maggior parte inespresse, ma grazie alla nostra capacità consulenziale, di farle emergere, riprodurle e renderle disponibili sempre più rapidamente».

Tags: Settembre 2014

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