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CONSORZIO CBI, lo sviluppo passa per lo scambio di flussi finanziari e informativi

Pier Luigi Curcuruto, vicepresidente del Consorzio CBI

"Rilanciare la competitività del tessuto economico nazionale e contribuire alla crescita della società attraverso la digitalizzazione e dematerializzazione dei processi»: con questo impegnativo progetto Pier Luigi Curcuruto, vicepresidente del Consorzio CBI e presidente di Prospera, anticipa a Specchio Economico i contenuti che saranno trattati in occasione del prossimo Convegno CBI 2012, a Roma il 22-23 novembre. «Il nostro Consorzio punta nei prossimi anni a consolidare il proprio posizionamento di facilitatore nello scambio di flussi finanziari e informativi tra gli istituti bancari, le imprese e la Pubblica Amministrazione, con l’obiettivo di rendere più efficienti, dal punto di vista economico e organizzativo, le procedure di incasso, pagamento, riconciliazione e gestione documentale. Oggi, più che mai, il contributo del settore bancario italiano può essere fondamentale per supportare la migliore gestione e aumentare l’efficienza di tutte le organizzazioni pubbliche e private». I numeri del CBI parlano chiaro: alla fine del 2011 risultavano consorziati 647 Istituti finanziari, inclusi Poste Italiane e Cartalis, che rappresentano l’87,4 per cento del sistema bancario italiano, nonché il 100 per cento delle banche che offrono servizi di corporate banking. In questo «sistema» circa 850 mila aziende operano quotidianamente scambiando flussi finanziari e documentali. «Le potenzialità di sviluppo del Consorzio CBI sono ancora elevate, anche se moltissimo è stato fatto in questi anni di attività–continua Curcuruto–. Puntiamo infatti a crescere nell’area dei servizi Business-to-Consumer per portare la Pubblica Amministrazione e le imprese italiane in uno scenario internazionale sempre più interconnesso. Su questo tema presenteremo, nelle giornate del Convegno, il nuovo servizio di e-Billing che consentirà ad un’azienda o ad un ente di inviare telematicamente una bolletta ai propri clienti, abilitandone il pagamento automatico tramite internet e semplificando i processi di riconciliazione contabile». È un altro segnale che testimonia come il Consorzio CBI abbia saputo rinnovarsi nel corso degli anni, sapendo cogliere i cambiamenti del mercato e i crescenti bisogni delle imprese e della Pubblica Amministrazione, e sviluppare non solo servizi innovativi relativi all’area incassi e pagamenti e all’area informativa, ma anche servizi di gestione documentale. «Tali trend hanno portato il Consorzio CBI a compiere continue gap analysis tra i principali standard internazionali e a raccogliere i requirements degli stake-holder–spiega Curcuruto–, al fine di modellare servizi finanziari e di gestione documentale che garantiscano alle imprese l’integrazione completa dell’intera ‘financial value chain’, dalla tramitazione della fattura, alla generazione automatica dell’incasso/pagamento, alla relativa rendicontazione e riconciliazione automatica». In uno scenario, infatti, nel quale il modello di business degli operatori finanziari si evolve secondo logiche collaborative volte a ridurre l’asimmetria informativa impattante nel processo di erogazione del credito verso l’impresa, la fatturazione elettronica spinge le aziende a richiedere soluzioni innovative adeguate alle crescenti esigenze di rendere liquido il working capital, rendendo più efficienti tutte le differenti fasi del processo commerciale e finanziario. In linea con la sua storia e con le evoluzioni del mercato, il Consorzio CBI si è anche interessato al processo di digitalizzazione nella Pubblica Amministrazione al fine di migliorare la fruibilità dei propri servizi al cittadino e alle imprese e ottenere nello stesso tempo un recupero di efficienza, nell’ottica dell’E-Governament. La prima leva dell’E-Governament è sicuramente la digitalizzazione applicabile a numerose procedure ottenendo un risparmio economico e di tempo. Una ricerca realizzata dall’Osservatorio del Politecnico di Milano, in materia di E-Government, dimostra che, considerando alcuni dei principali pagamenti dovuti agli enti locali, il risparmio economico conseguibile annualmente grazie ad interventi di digitalizzazione si attesta intorno a 950 milioni di euro all’anno, al quale si accompagna un potenziale recupero di efficienza fino a 38 mila FTE all’anno. «Il CBI ha lavorato in questi anni al fianco di importanti enti pubblici per progetti ad hoc che garantissero in totale sicurezza la veicolazione di flussi finanziari e informativi tra diversi soggetti della Pubblica Amministrazione e delle imprese–aggiunge Curcuruto–. Il know-how che ci viene internazionalmente riconosciuto ci ha consentito di sviluppare risultati di eccellenza, come nel caso del progetto con l’Agenzia del Territorio per i pagamenti telematici, o con il Ministero dell’Economia e delle Finanze per il monitoraggio finanziario delle grandi opere pubbliche al fine di evitarne l’infiltrazione di capitali illeciti». A riprova della valenza e della rilevanza ottenute da quest’ultimo progetto, il Ministero dell’Interno ha ritenuto opportuno partecipare a un bando pubblicato dalla Commissione Europea, rientrante nel programma di Prevenzione e Lotta contro la criminalità (ISEC), presentando, in partnership con il Consorzio CBI e Formez PA, il progetto Creation of Automated Procedures Against Criminal Infiltration in public contracts (CAPACI). Al fine di soddisfare uno degli obiettivi previsti da tale progetto, la sperimentazione del monitoraggio è stata estesa in un primo momento alla realizzazione di una delle tratte della metro C di Roma e della cosiddetta Variante di Cannitello, e successivamente al Grande Progetto Pompei. In un contesto economico in profonda trasformazione, nel quale ciascun attore sta attuando ingenti sforzi al fine di recuperare efficienza ed efficacia, il Consorzio CBI conferma l’impegno ad investire, grazie al sostegno del settore bancario italiano, risorse ed energie per la creazione di importanti soluzioni a supporto del rilancio della competitività del tessuto economico nazionale e della crescita delle imprese e del Paese. ■

 

Nato ad Arezzo e laureato in Ingegneria Elettronica a indirizzo informatico nell’Università di Bologna, Pier Luigi Curcuruto entrò nel 1976 nell’Italtel di cui divenne responsabile dell'Unità operativa. Dal 1981 al 1990 progettò e sviluppò nel Gruppo EDS prodotti divenuti «standard» per il settore bancario italiano, quindi divenne direttore generale via via dell'Area Finanza Integrata, dell'Area Nord, del settore Finance, della Divisione Banche e infine responsabile dell'European Banking Industry. Poi passò alla Banca Popolare di Milano come direttore centrale, e da questa nel Gruppo San Paolo di Torino, dove realizzò l'integrazione con il Banco di Napoli e il Gruppo Cardine. Successivamente assunse la responsabilità della Direzione Sistemi Informativi del Gruppo Intesa SanPaolo e condusse il progetto per l'integrazione dei due gruppi bancari  divenendo Chief Operating Officer. Nel 2011 ha assunto la vicepresidenza del Consorzio CBI. Oggi ricopre vari incarichi, tra i quali la presidenza di Prospera-Progetto Speranza, associazione di volontariato formata da oltre 1.300 manager, professionisti, imprenditori e professori universitari impegnati in un patto generazionale con i giovani.

Tags: Novembre 2012 consorzio CBI

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