così la cdp è entrata nel gruppo rocco forte
Posseduto dalla Cassa Depositi e Prestiti, il Fondo Strategico Italiano è entrato nelle scorse settimane nel Gruppo Rocco Forte Hotels; avviando un proprio Polo del Turismo attraverso la costituzione di un apposito Fondo immobiliare. I due Gruppi infatti, cioè il Fondo Strategico Italiano e il Gruppo Rocco Forte Hotels, hanno sottoscritto un accordo di investimento che prevede l’ingresso del primo nel capitale del gruppo alberghiero per realizzare un piano di sviluppo nel settore, incentrato sull’Italia. L’accordo, che rappresenta la prima iniziativa del Fondo Strategico Italiano nel settore turistico, prevede l’ingresso dello stesso e del FSI Investimenti - società da esso detenuta per circa il 77 per cento e per circa il 23 per cento dalla Kuwait Investment Authority - nel 23 per cento della società alberghiera che ha sede a Londra, per un importo di 60 milioni di sterline, pari a circa 76 milioni di euro. L’operazione è interamente compiuta con un aumento del capitale.
Tra i principali gestori mondiali di alberghi a cinque stelle il Gruppo Rocco Forte Hotels è presente in Italia a Roma, Firenze e in Sicilia, è il primo Paese per fatturato, rappresentando oltre il 30 dei ricavi complessivi del Gruppo che vi occupa circa 600 dipendenti su un totale di circa 2.200 in campo internazionale. La società gestisce complessivamente 11 hotel in Italia, Regno Unito, Germania, Belgio e Russia, nei quali fornisce un servizio di alta qualità ad una clientela proveniente soprattutto dall’estero, in particolare da Stati Uniti, Medio Oriente, Sud America e Cina.
«La partnership con il Gruppo Rocco Forte Hotels è il primo passo concreto nello sviluppo del settore turistico italiano da parte del Fondo Strategico Italiano–ha spiegato l’amministratore delegato Maurizio Tamagnini–. In questo modo il Fondo rafforza la propria vocazione industriale in un settore di particolare rilievo per l’economia del nostro Paese. L’Italia ha un enorme potenziale di attrazione turistica, di valorizzazione del proprio patrimonio artistico e culturale e di conseguente sviluppo nel campo delle attività indotte e dell’occupazione».
Il Fondo Strategico Italiano ha scelto il Gruppo Rocco Forte Hotels in base a criteri generali di trasparenza e di parità di trattamento. In tale ricerca hanno assunto una rilevante importanza l’interesse e la disponibilità del Gruppo alberghiero a concentrare il proprio sviluppo del mercato italiano, la comprovata capacità di gestione, il tipo e il perimetro globale delle sue attività, ma con rilevante presenza in Italia.
L’iniziativa del Fondo Strategico Italiano, rientrante nel più ampio programma della Cassa Depositi e Prestiti di creare un Polo del Turismo italiano e di rafforzare, in particolare, il settore turistico-alberghiero, si è concretizzata con il lancio del FIT, Fondo Investimenti per il Turismo. In questo ambito la CDP Investimenti SGR, facente pure capo alla CDP, ha istituito un Fondo immobiliare, appunto il FIT, aperto ad investitori istituzionali disposti ad investire nel settore turistico-alberghiero in primarie località italiane. La costituzione del FIT, quindi, ha lo scopo di favorire anche in Italia un processo di separazione della proprietà immobiliare dalla gestione alberghiera, sul modello già adottato con successo in vari altri Paesi con vocazione turistica.
«Il FIT opererà in sinergia con altri investitori istituzionali, e in particolare con il Fondo Valorizzazioni Immobilia-ri–ha precisato l’amministratore delegato del CDPI Sgr gestito Marco Sangiorgio–. Partiamo con un apporto di quattro immobili del FIV, localizzati a Venezia, Bergamo e nelle province di Verona e Torino, per un valore complessivo di circa 90 milioni di euro una volta riqualificati in chiave turistico-ricettiva». Potranno essere apportati in futuro, da parte degli operatori, altri immobili che presentino caratteristiche coerenti con la destinazione turistico-alberghiera.
Il turismo rappresenta un settore strategico per l’Italia. Secondo i dati del World Travel and Tourism Council, nel 2013 il settore ha fornito un contributo diretto al prodotto interno italiano del 4,2 per cento e un contributo totale del 10,3 per cento; occupa direttamente 1 milione 100 mila addetti che salgono a 2 milioni 600 mila considerando anche l’indotto.
Il Fondo Strategico Italiano è una società di investimento di capitale di rischio dotata di un capitale pari a circa 4,4 miliardi di euro. Il suo azionista strategico è la Cassa Depositi e Prestiti che ne detiene l’80 per cento, mentre il restante 20 per cento è detenuto dalla Banca d’Italia. Il FSI investe in imprese che abbiano l’obiettivo di crescere dimensionalmente, di migliorare l’efficienza operativa e di rafforzare la propria posizione competitiva sui mercati nazionali e internazionali. Il Fondo acquisisce quote, prevalentemente di minoranza, in società di rilevante interesse nazionale, in equilibrio economico, finanziario e patrimoniale, e che abbiano adeguate prospettive di redditività e di sviluppo. Il FSI è un investitore di lungo termine che persegue rendimenti del proprio investimento a parametri di mercato.
Costituita il 24 febbraio 2009 per iniziativa della Cassa Depositi e Prestiti spa unitamente all’ACRI che rappresenta Fondazioni e Casse di Risparmio Spa, e all’ABI, ossia all’Associazione Bancaria Italiana, la CDP Investimenti Sgr è una società di gestione del risparmio il cui capitale è detenuto per il 70 per cento dalla stessa Cassa Depositi e Prestiti, e per il 15 per cento ciascuna dall’ACRI e dall’ABI. La CDPI Sgr gestisce: il FIA, Fondo Investimenti per l’Abitare, immobiliare, riservato ad investitori qualificati, operante nel settore dell’edilizia privata sociale che oggi viene chiamata «social housing»; il Fondo Investimenti per le Valorizzazioni, ovvero il FIV, che è un Fondo immobiliare multicomparto, riservato ad investitori qualificati, articolato nei due comparti FIV Plus e FIV Extra, e che opera per stimolare ed ottimizzare la dismissione di patrimoni immobiliari da parte di enti pubblici e delle società da questi ultimi controllate, direttamente ma anche indirettamente.
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