droni: dalle applicazioni agricole alle ricognizioni delle forze speciali, una rivoluzione dall’alto
Arriva una grande rivoluzione: da una parte gli agricoltori italiani utilizzeranno i droni per varie attività nei campi, dal monitoraggio delle coltivazioni agli interventi di precisione su particolari aree o addirittura su singole piante; dall’altra le Forze speciali impiegheranno un drone creato dalla pisana Ids-Ingegneria dei Sistemi per eseguire missioni di intercettazione aerea di lunga durata. Due settori molto diversi, ma proprio per questo in grado di dare la dimensione della rivoluzione operata dagli Apr, sempre più avanzati aeromobili a pilotaggio remoto.
Fa il punto sullo stato di avanzamento in agricoltura la conferenza «Droni in agricoltura. Nuove soluzioni tecnologiche per monitoraggio e interventi di precisione nelle coltivazioni», appuntamento del ciclo «Roma Drone Conference», tenutasi lo scorso 28 gennaio a Roma; sono intervenuti gli esperti italiani del settore per confrontarsi su quella che promette di essere una delle applicazioni con maggiori potenzialità di sviluppo nel settore Apr.
«Se c’è un settore in cui i droni stanno passando rapidamente dalla fase di sviluppo tecnologico a quelle applicativa e commerciale è proprio il ‘precision farming’, la cosiddetta agricoltura di precisione–ha sottolineato il presidente di Roma Drone Conference, Luciano Castro–. Questo specifico settore si sta rivelando di grande interesse in Italia, sia per l’importanza del comparto agricolo nell’economia del nostro Paese, sia per la relativa semplicità dell’uso dei droni in aree agricole considerate non critiche perché disabitate e prive di infrastrutture. Questa conferenza è un’occasione per conoscere i risultati dei primi esperimenti italiani di agricoltura di precisione con Apr e presentare nuovi droni-contadino sviluppati da aziende italiane e pronti ad entrare nel mercato nazionale ed estero».
Presto centinaia di queste nuove macchine volanti si affiancheranno alle macchine agricole tradizionali in diverse lavorazioni, con costi inferiori, tempi più ridotti e maggiore sicurezza. In Giappone, per le attività di «spraying» sulle risaie, sono già utilizzati 2.500 droni ad ala rotante e, secondo la Mit Technology Review, i droni agricoli sono una delle dieci tecnologie applicate emergenti.
In tema Difesa, la società italiana Ids-Ingegneria dei Sistemi ha prodotto vari modelli di Apr con molteplici applicazioni che spaziano dal settore minerario al monitoraggio ambientale, dal controllo di volo a quello delle frontiere terrestri, marittime e fluviali, fino alla valutazione degli effetti di un terremoto o di una frana e alla prevenzione degli incendi. Sono quattro i modelli Ids: Hero (in joint venture con AgustaWestland), Colibrì, Stark e Manta. Questi ultimi sono entrati di recente nell’accordo stretto con Comfose, il nuovo Comando forze speciali impiegato nell’ambito del potenziamento delle capacità di pronto intervento delle forze armate negli scenari di crisi e di conflitto internazionale, che ha avviato, tramite il 9° Reggimento Col. Moschin, la sperimentazione dei droni Manta Asfo (Army Special Forces Operations).
Studiato e realizzato per rispondere alle esigenze operative del Comfose, il Manta consentirà al bacino Forze speciali/Forze per operazioni speciali, di aumentare la disponibilità di assetti a controllo remoto per la sorveglianza e la ricognizione a livello tattico, in condizioni estreme. Realizzati in due distinte configurazioni da 1,8 e 2,8 metri di apertura alare, con motore a benzina, elettrico o a turbina, i Manta possono essere lanciati mediante una catapulta meccanica o pneumatica da veicoli leggeri o da piccole imbarcazioni e possono atterrare su un prato o su una pista di fortuna, anche verticalmente su terra e mare; sono adatti a missioni di controllo delle frontiere, stima di eventi catastrofici, ricerca e salvataggio e prevenzione incendi.
«I nostri Unmanned sono il frutto di 30 anni di ricerca continua, con un innovativo team di ricerca e sviluppo nel campo dell’elettromagnetismo, dei sistemi radar e delle tecnologie software», ha dichiarato il presidente Giovanni Bardelli, al timone del primo Manta decollato da un sorgitore navale in dotazione al 9° Reggimento d’Assalto Col. Moschin, il 25 settembre 2014.
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