Il nostro sito usa i cookie per poterti offrire una migliore esperienza di navigazione. I cookie che usiamo ci permettono di conteggiare le visite in modo anonimo e non ci permettono in alcun modo di identificarti direttamente. Clicca su OK per chiudere questa informativa, oppure approfondisci cliccando su "Cookie policy completa".

CBI. Un passo avanti nei pagamenti elettronici: il servizio cbill

LILIANA FRATINI PASSI direttore generale del consorzio cbi

Sul fronte dei pagamenti elettronici, l’Italia è ancora indietro rispetto al resto d’Europa a causa di un ricorso ancora molto elevato al denaro contante che caratterizza il nostro Paese. Basti pensare che, nel 2009, il 90 per cento delle transazioni degli italiani erano in cash di fronte a una media europea del 70 per cento e che questa percentuale in Italia si è ridotta all’87 per cento nel 2012, rispetto a una media comunitaria del 60 per cento. C’è dunque un ritardo ancora significativo nell’uso di strumenti alternativi al contante, che è indispensabile colmare, anche perché dal più ampio impiego di contante discendono maggiori costi sociali, minore velocità e trasparenza degli scambi.
Il contante, secondo la Banca d’Italia, costa agli italiani tra i 12 e i 15 miliardi l’anno, includendo non solo i costi di emissione e gestione del denaro, ma anche i costi dei portavalori, i costi per gli istituti di credito di gestione degli Atm, i bancomat, i costi di vigilanza e, in fondo ma non ultimi per incidenza, i costi delle rapine. Al contrario, nelle analisi delle abitudini di pagamento sta emergendo l’importanza della generazione 2.0, i Millenial, per i quali è normale essere online 24 ore su 24 e connettersi per giocare, per condividere, per parlare dei brand, per acquistare e, quindi, per pagare. Vogliono tutto e subito, sono abituati al fatto di essere sempre online e questo li porta a pensare che tutto sia sempre disponibile, anche l’acquisto e il pagamento.
L’industria bancaria italiana sta quindi ripensando la propria offerta di strumenti di pagamento, investendo fortemente nella digitalizzazione. Seguendo tale trend, e sulla scorta dell’esperienza internazionale, le banche italiane hanno quindi sviluppato un nuovo servizio di pagamento online dei bollettini (come bollette, ticket sanitari, multe e tasse): il servizio CBILL (www.cbill.it).
L’innovativo servizio, messo a punto dal Consorzio CBI ed offerto da 525 banche italiane sui propri internet banking, consente ad un cittadino di consultare e pagare le bollette in modalità multicanale e multibanca. Infatti i servizi di pagamento online offerti fino ad oggi dalle banche consentono ai cliente di pagare online solo le bollette delle aziende o pubbliche amministrazioni che hanno sottoscritto specifici accordi con il proprio istituto di credito. Con il CBILL basterà che una persona si colleghi al proprio internet banking per consultare e pagare i bollettini di qualsiasi azienda e PA che abbiano adottato il servizio CBILL. Alcune banche offrono il CBILL anche su tablet e smartphone, e hanno abilitato al CBILL anche gli sportelli automatici (Atm) e fisici.
Tra i vantaggi, c’è anche il calcolo automatico degli eventuali interessi di mora in caso di ritardo nel pagamento, funzionale ad esempio per chiudere la propria posizione relativa ad un bollettino emesso da Equitalia. Con CBILL infatti si possono pagare tutti i bollettini emessi da Equitalia come quelli aventi ad oggetto le somme iscritte a ruolo (avvisi e cartelle di pagamento in caso di tributi, contributi e tasse non pagate), anche dopo la loro scadenza con verifica dell’importo corretto in tempo reale. Il contribuente potrà quindi beneficiare di un servizio «intelligente» che gli consente in tutta autonomia di saldare l’esatto importo che risulta dovuto alla data dell’operazione.
Pagare i bollettini con il CBILL è estremamente semplice. Basta accedere al proprio internet banking, scegliere, nella sezione pagamenti, l’azienda fatturatrice di interesse, ed inserire negli appositi campi il codice identificativo del bollettino e l’importo dovuto riportati sul bollettino. Al termine dell’operazione, infine, il sistema rilascerà in automatico la ricevuta di avvenuto pagamento.
Il servizio CBILL a fine ottobre ha registrato oltre 1,5 milioni di operazioni (oltre 170 mila su Equitalia) per un valore di oltre 180 milioni di euro. Numeri destinati a crescere visto che è in programma l’ingresso di altri fatturatori, oltre ai 50 già attivi (tra cui Enel, Wind, Consorzi ed Asl locali, Rai ed Equitalia). Anche in tema di utenze, tasse, ticket e molto altro, il cittadino potrà affidarsi alla propria banca per pagare, senza fare code, in modo completo, facile e sicuro.    

Tags: Novembre 2015 pagamenti elettronici pagamenti pagamenti on-line consorzio CBI CBILL

© 2017 Ciuffa Editore - Via Rasella 139, 00187 - Roma. Direttore responsabile: Romina Ciuffa