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ALESSANDRO LUCIANO: 2012, UN ANNO POSITIVO PER LA FONDAZIONE UGO BORDONI

ALESSANDRO LUCIANO,  presidente della fondazione ugo bordoni

Laureato in Giurisprudenza, dopo un master in Economia e Finanza a Londra è stato avvocato e consulente in diritto valutario per primari istituti bancari italiani ed esteri ottenendo finanziamenti dall’estero per industrie, assicurazioni e società pubbliche. Consulente di Stet, Techint, Snam Progetti, Aquater, Comerint e DSC Communication, e vicepresidente di 2 Commissioni della Federazione Italiana Gioco Calcio, dal 1998 al 2005 è stato commissario dell’Autorità Garante nelle Comunicazioni occupandosi tra l’altro di sviluppo, concorrenza e interconnessione delle reti di comunicazione. Quindi è stato presidente del Consiglio di amministrazione di Centostazioni delle Ferrovie dello Stato e per 9 anni consigliere di amministrazione dell’Enel. Il 14 settembre 2011 è stato nominato presidente della Fondazione Ugo Bordoni. Domanda. Il 2012 è stato un anno positivo e di grandi cambiamenti per la Fondazione Ugo Bordoni. Qual è il più recente risultato? Risposta. Si tratta di una nuova tappa del percorso di crescita della Fondazione, da me fortemente voluto: pochi giorni fa la FUB ha accettato l’invito della Fondazione Marconi, con cui abbiamo appena rinnovato la convenzione, a entrare nel Comitato Organizzatore del prestigioso Marconi Prize, riconoscimento assegnato a quegli scienziati che con le loro invenzioni hanno innovato e fatto avanzare il cammino della scienza nel campo della comunicazione e delle tecnologie informatiche; è stata inoltre firmata una nuova convenzione con il Ministero dello Sviluppo economico, riguardante l’Ufficio brevetti e marchi. D. Può descrivere quest’ultima? R. È stata firmata lo scorso 16 novembre tra la FUB e la Direzione generale per la lotta alla contraffazione del Ministero dello Sviluppo economico, per svolgere la nuova procedura prevista nell’accordo tra l’Ufficio italiano brevetti e marchi e l’European patent office per quanto riguarda la brevettazione e l’esame delle domande di brevetto, nonché le attività propedeutiche. Quest’ultima convenzione si aggiunge a una precedente, sempre nell’ambito delle procedure di brevetto, ma di natura più limitata, già stipulata tra il Ministero e la Fondazione e, allargando il campo di intervento della FUB, è anche un riconoscimento per l’ottimo lavoro da noi precedentemente svolto. D. Quali sono l’importo e la durata della convenzione? R. L’importo, fissato in circa 3 milioni di euro per 2 anni eventualmente rinnovabili, serve esclusivamente al pagamento degli stipendi, della struttura e delle spese di gestione e non prevede alcun tipo di utile per la Fondazione. D. Di quali professionalità si avvarrà? R. Per svolgere nel modo migliore i compiti indicati dalla convenzione, la FUB ha assunto 21 specialisti di alto livello professionale che già lavoravano nei vari settori che investono il campo dei brevetti e dei marchi, garantendo la qualità necessaria a soddisfare i parametri richiesti dal Ministero e un aumento delle capacità e professionalità della FUB. D. La FUB quindi opera a salvaguardia e tutela della ricerca in Italia? R. In perfetta sintonia con quanto sottolineato più volte dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, la Fondazione Ugo Bordoni persegue con forza l’alta opera di ricerca scientifica e tecnologica, teorica e applicata, riuscendo, pur in un momento di crisi europea e mondiale, ad aumentare i posti di lavoro per i ricercatori italiani rimanendo uno dei pochi baluardi della ricerca pubblica nazionale, nonché a stabilizzare le elevate professionalità presenti nel nostro Paese. D. Prosegue quello che potrebbe definirsi un «nuovo corso» per la FUB, grazie a un’espansione verso nuovi settori? R. Continua la strategia che ho presentato al mio insediamento nel settembre 2011; un costante rafforzamento dei settori tradizionali di intervento della Fondazione, cioè ricerca e innovazione nelle telecomunicazioni al servizio dell’Amministrazione pubblica e dei privati; e lo sforzo di allargare il campo di azione là dove le ICT sono diventate negli ultimi anni parte fondamentale della crescita, come il settore energetico, specialmente delle energie rinnovabili. D. Può illustrare più specificamente dei risultati in quest’ultimo settore? R. Di recente siamo arrivati alla firma di un rilevante accordo quadro con Enel, che si aggiunge agli altri 4 contratti già in essere con la stessa, nonché ad altri sottoscritti con i maggiori operatori energetici nazionali; ma va ricordato anche il grande impegno con Res4Med, Renewable Energy Solutions for the Mediterranean, associazione senza fini di lucro costituita per promuovere lo sviluppo delle energie rinnovabili nell’area del Mediterraneo e dei Balcani, e che guarda a quest’area come immensa risorsa per le energie pulite. In proposito, 6 dei progetti presentati dagli associati di Res4Med coinvolgono direttamente la FUB. Tra questi, ne cito due quali esempi dell’attività che si sta svolgendo: la ricognizione dello stato delle reti di telecomunicazione in Egitto e in Marocco e, in quest’ultimo Paese, la pianificazione di un’intera città connessa sul modello teorico delle smart cities. Infine con il Cesi è stato stipulato un accordo di collaborazione reciproca per sviluppare ricerca in Paesi dell’America Latina e negli Emirati Arabi. Il passo successivo sarà intervenire nel settore delle reti per supportare con le proprie competenze nell’ICT lo sviluppo loro e di conseguenza quello dell’intero Paese. Mi riferisco alle reti idriche, di trasporti e postali. D. Dal punto di vista finanziario, come ha reagito la FUB in questo ultimo anno? R. Anche nei conti il mio primo anno di presidenza si conclude con soddisfazione: il bilancio 2012 ha registrato un confortevole pareggio, e il bilancio preventivo per il 2013 appena approvato raggiunge lo stesso obiettivo, non avendo la Fondazione fini di lucro; questo malgrado si sia concluso il lavoro svolto fino al 2012 per il passaggio al digitale terrestre, e malgrado la spending review ministeriale abbia momentaneamente bloccato le convenzioni tra la Fondazione e il Ministero dello Sviluppo economico sul punto di essere sottoscritte. Tali risultati sono stati raggiunti anche grazie all’aumento delle commesse da privati. Altro motivo di soddisfazione il raddoppio delle entrate legate ai bandi di ricerca europei previsto per il 2013: i fondi europei sono tra le poche risorse rimaste per la ricerca, e la Fondazione, in base alla missione istituzionale, rivolge la massima attenzione verso questi bandi che presto daranno i frutti. 

Tags: Gennaio 2013

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