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FABRIZIO PLESSI SVELA IL SEGRETO DEL TEMPO NEI SOTTERRANEI DELLE TERME DI CARACALLA

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Da oggi 18 giugno fino a domenica 29 settembre 2019 una nuova parte dei sotterranei delle Terme di Caracalla apre al pubblico con 12 installazioni di videoarte che compongono la mostra "Il segreto del tempo", ad opera di Fabrizio Plessi con le musiche di Michael Nyman. La mostra è curata da Alberto Fiz e organizzata dalla Soprintendenza Speciale di Roma in collaborazione con Electa.

Sono 200 i metri visibili nei sotterranei delle terme antoniniane dal 2012 passo dopo passo restituiti al pubblico: per la prima volta infatti oggi è possibile camminare nelle gallerie di 6 metri di altezza e larghezza in cui si trovavano forni, caldaie e magazzini che garantivano il funzionamento delle terme soprastanti, qui in particolare del caldarium per i bagni di acqua calda e vapore e posizionato proprio sopra l'esedra ora percorribile. Le grandi dimensioni delle gallerie erano funzionali al passaggio dei carri trainati da cavalli e carichi di legna ed altro; all'ingresso delle gallerie in via Antonina è ancora perfettamente conservata una rotatoria sotterranea con tanto di posto di guardia.

Fabrizio Plessi, artista nato a Reggio Emilia nel 1940, nel 2000 aveva già proposto "Mediterraneo" ai Mercati di Traiano: 60 anfore di scavo in dialogo con le loro stesse immagini nei monitor posizionati dall'artista. Ritorna a Roma quindi con una mostra affascinante site specific, ispirata agli elementi naturali soprattutto di acqua e fuoco, indispensabili al funzionamento del caldarium. Le installazioni oggi inaugurate sono affascinanti sia per la videoarte esposta sia per la particolarità del luogo che fa solo immaginare quanto frenetica debba essere stata l'attività che si svolgeva "di sotto" perché tutto nelle terme "di sopra" funzionasse a dovere, considerato che si è calcolato accogliessero fino a sei-ottomila persone al giorno. Lavori precedenti dell'artista invece vengono mostrati al visitatore nella loro completezza in un enorme libro virtuale le cui pagine, mosse dal vento, si sfogliano scoprendo un'antologia di progetti, immagini e disegni.

"Ci troviamo nella curva sotto le vasche dell'acqua calda: il caldarium dobbiamo infatti immaginarlo simile a un Pantheon, di cui è rimasta la metà. Qui si possono osservare i bessali, mattoni della misura di due terzi di piede romano tipici dell'epoca dei Severi, dinastia che ebbe il suo capostipite in Lucio Settimio Severo succeduto dal figlio Lucio Settimio Bassiano divenuto poi Marco Aurelio Antonino, più noto come Caracalla", racconta la direttrice Marina Piranomonte. "Caracalla è noto principalmente per la Constitutio Antoniniana, che concedeva la cittadinanza romana a tutti gli abitanti dell'impero; per la riforma monetaria; infine, per queste magnificenti terme inaugurate nel 216 d.C. L'impero poteva infatti permettersi tutta questa costruzione: seppure ormai molto vicini alla decadenza, ancora c'era ricchezza".

Prosegue la direttrice dell'area museale: "L'intervento di consolidamento e restauro è durato circa un anno ed è costato 350.000 euro, una cifra non elevata: i sotterranei delle Terme di Caracalla sono infatti tra i meglio conservati. Non prevediamo che ci saranno ulteriori aperture, dopo quella nel 2013 del primo tratto preceduta dall'apertura del mitreo, il più grande luogo di incontro a Roma per i seguaci del dio Mitra, caratterizzato inoltre dalla presenza della fossa sanguinis, una buca rettangolare profonda 2,5 metri in cui veniva realmente e non simbolicamente sacrificato il toro che nel mito viene ucciso da Mitra. Devo riconoscere che questo luogo è fonte di continue scoperte. Quella che più ci ha colpito è stato rinvenire nell'ingresso in bipedali (laterizi di due piedi di lato) delle tabernae un bollo rappresentante Hilaritas, con palma e cornucopia, e recante il nome della proprietaria della 'figlina', l'officina di produzione dei laterizi, ossia Caecilia Amanda: imprenditrice che ha contribuito alla costruzione delle Terme di Caracalla. Questo dovrebbe far ripensare il ruolo delle donne nella società; del resto anche Giulia Domna, madre di Caracalla, aveva la sua personalità. I Severi purtroppo non furono capiti: troppo orientali per Roma".

 

Alcuni numeri delle Terme di Caracalla:

5 livelli: 2 piani in alzato e 3 in sotterraneo;

337x328 metri circa la superficie delle Terme, alimentate da una derivazione -fatta costruire da Caracalla nel 212 d.C.- dell'acqua Marcia, arricchita dalla captazione dei nuove sorgenti, e che prese il nome di acqua Nova Antoniniana;

37 metri di altezza in numerosi punti;

18 cisterne rifornivano utenze, vasche e fontane;

50 forni consumavano 10 tonnellate al giorno di legname per il riscaldamento e la cottura del pane;

9000 operai al giorno per 5 anni circa per costruire l'edificio, servendosi di 9 milioni di laterizi;

 

...e qualche curiosità:

sotto papa Paolo III Farnese nel 1545 avvenne la spoliazione delle opere per la decorazione del suo nuovo palazzo. Tra queste famoso è il Toro Farnese, la più grande scultura dell'antichità mai ritrovata, oggi al Museo Archeologico di Napoli;

nel 1938 si inaugura la prima stagione estiva dell'Opera di Roma nel caldarium, stagione che si chiuderà nel 1993 e verrà ripresa nel 2001 con un palcoscenico rimovibile.

 

(di Giosetta Ciuffa)

 

 

 

 

 

Tags: turismo cultura arte Roma aree archeologiche teatro giugno 2019

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