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RILANCIO DI MARCA PER Côte D'OR: SEI NUOVE TAVOLETTE DI CIOCCOLATO FONDENTE E UN PROGRAMMA DI SOSTENIBILITÀ, COCOA LIFE

Una storia di più di 100 anni, nata con un viaggio del 1883 da parte del maestro cioccolatiere belga Charles Neuhaus alla ricerca delle migliori fave di cacao per trarne un cioccolato oggi venduto in 90 paesi in onore della Côte d'Or, la costa del Ghana.

"Vogliamo oggi farvi conoscere questa nuova gamma assolutamente innovativa ed esclusiva. Sei tavolette fondenti: due Extra, cioè extraspesse per rendere al massimo l'esperienza gustativa, di cui una con nocciole intere; due biologiche a base di fave di cacao Trinitario rinomato per le sue qualità e profilo sensoriale di aromi di frutta secca e frutti rossi: Bio noir 70% e Bio noir 85%; infine due sottili ad alta percentuale di cacao fondente, la Noir intense 70% cacao e la Noir intense 86% cacao". Così nelle parole di Silvia Bagliani, direttore generale Snack in Mondelez Italia, azienda che fa capo alla leader globale statunitense nello snacking Mondelez International, che insieme alle sei nuove referenze distribuite da Côte d'Or ha presentato il programma di sostenibilità internazionale Cocoa Life. Sei i paesi coinvolti: Repubblica Dominicana, Ghana, Costa d'Avorio, India, Indonesia e Brasile, per un investimento di 400 milioni di dollari suddivisi in 10 anni, con un impatto positivo su ambiente, coltivazioni, sostentamento, giovani generazioni e comunità. 

Lorenza Cipollina, responsabile relazioni esterne per l'Italia, lo descrive come "un programma che ci porta all'origine del cioccolato. Com'è noto, non viene prodotto in Europa ma in paesi che hanno bisogno di sostegno. È il più grande programma di sostenibilità del campo: 400 milioni di dollari dal 2012 al 2022, e coinvolge tantissime persone perché il cuore di questo programma sono le comunità. Chi produce il cacao non è un latifondista ma semplicemente proprietario di piccoli appezzamenti". 

Quindi, la comunità al centro, prima delle cinque aree di intervento. Continua Cipollina: "in aree dove non ci sono né acqua né servizi, tenere insieme gli agricoltori perché restino nelle loro terre anziché spostarsi verso le grandi città, aiutandoli con strutture quali scuola e pronto soccorso. Poi, le giovani generazioni: gli agricoltori vanno educati a mandare i figli a scuola, perché obbligatoriamente li considerano forza lavoro nel nucleo familiare. La coltivazione: un campo sano apporta il 30 per cento di fave di cacao in più, un incremento visibile a occhio per la differenza nel numero di fave presenti sulla pianta. Vanno quindi insegnate le pratiche colturali. Più il lavoro è redditizio, meno i bambini lavoreranno avendo quindi la possibilità di un futuro nella comunità, non sentendosi costretti poi ad andar via. Importante per le donne è il punto del programma legato a condizioni di vita e sostentamento: fondamentale è infatti generare nuove opportunità di reddito. Ad esempio, in uno dei nostri viaggi abbiamo fatto costruire un forno, usato dalle donne per fare il pane che poi vendono: ecco che hanno un reddito. Infine, l'ambiente: è utile insegnare ad averne cura, con attenzioni quali ad esempio avere piante da ombra a proteggere le piante di cacao da vento e sole".

Obiettivo per il 2025 è avere tutto il cacao proveniente da Cocoa Life. In effetti il cioccolato belga, da quel viaggio di fine 19° secolo, è andato molto lontano.

Tags: agricoltura aziende agricole food cioccolato Ottobre 2019

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