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CON CDP DAL 2020 LA “SCUOLA ITALIANA DI OSPITALITÀ”

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Si è tenuto oggi il convegno dal titolo “CDP per il turismo” promosso da Cassa Depositi e Prestiti, il cui amministratore delegato Fabrizio Palermo ha annunciato l’avvio dei corsi della “Scuola italiana di ospitalità” istituita dall’operatore TH Resorts e supportata dal Gruppo CDP. I primi corsi, a partire dal secondo semestre 2020, prevedono percorsi riservati al personale esperto, mentre per imaster bisognerà attendere il 2021 e, in seguito, l’avvio di corsi di laurea di alta formazione professionale.

Il modello a cui si ispira la scuola è quello dell’hotel school, il campus per l’alta formazione, che risulta di gran lunga il modello formativo più apprezzato dai datori di lavoro perché in grado di integrare la formazione in aula con l’esperienza sul campo. Per CDP il progetto rientra nel supporto alla diffusione, a livello internazionale, dell’eccellenza italiana nell’ospitalità, attraverso l’attrazione di giovani talenti da tutto il mondo e con un forte focus sullo sviluppo della digitalizzazione a supporto del turismo. La sede sarà nell’ex Ospedale a mare al Lido di Venezia nella sua futura configurazione, all’interno della struttura dell’ex Teatro Marinoni: in attesa del completamento dei lavori per la sede, TH Resorts e altri partner industriali e accademici metteranno a disposizione le strutture destinate ad ospitare i corsi.

Nel corso del convegno sono state presentate inoltre tre ricerche, come primo contributo di conoscenza. La prima si intitola “Innovazione e hospitality: quali leve per la competitività del turismo in Italia?” (Ricerca e Studi CDP e TH Resorts) e illustra come nell’attuale contesto competitivo internazionale l’innovazione sia un elemento strategico imprescindibile per le strutture ricettive. Per capire come sta evolvendo il mercato e come l’innovazione può aiutare l’implementazione di nuovi modelli di business economicamente sostenibili, nel rapporto è stata realizzata un’indagine innovativa lungo due direttrici: un’analisi quantitativa degli investimenti e delle operazioni relative a 253 startup turistiche europee, americane e asiatiche e a 12 tech giant mondiali e una serie di interviste ad alcuni dei principali operatori del tech turistico. È emerso chiaramente come la tecnologia sia una leva fondamentale nell’aiutare le imprese ricettive a fare sistema, a personalizzare l’offerta e a perseguire la sostenibilità. Per migliorare la diffusione delle innovazioni tecnologiche è tuttavia necessario incrementare il ricorso a sistemi open, agire sulla formazione del personale e calibrare il livello di innovazione in base alle caratteristiche delle singole imprese.

Intitolata “Fabbisogno di nuove competenze e ruolo strategico della formazione per lo sviluppo del turismo” (IULM), la seconda ricerca si focalizza sulla relazione esistente tra i bisogni di nuove competenze e ruoli professionali che le aziende oggi esprimono a fronte dei veloci cambiamenti del contesto competitivo e la risposta che viene dalle istituzioni di formazione universitaria nel turismo in Italia e all’estero, attraverso un approccio multi-metodo che integra fonti secondarie e una rilevazione diretta su 190 aziende del settore hospitality in Italia. La ricerca permette di individuare gli ambiti critici su cui concentrare investimenti e sforzi progettuali affinché la formazione di livello universitario esprima il suo potenziale nel supportare la competitività delle imprese del settore.

La terza ricerca indaga sulla “Configurazione occupazionale del comparto alberghiero nel turismo leisure in Italia” (Centro Ricerche Interuniversitario per i servizi di Pubblica Utilità dell’Università degli Studi di Milano Bicocca - CRISP e Fondazione per la Sussidiarietà) ed evidenzia che dal 2012 al 2017 i flussi turistici in Italia sono sempre cresciuti sia guardando al numero di arrivi che guardando al numero di presenze. Tuttavia, il tasso di crescita maggiore degli arrivi rispetto a quello delle presenze ha fatto sì che il numero di notti medie per cliente si sia ridotto, passando da 3,67 nel 2012 a 3,41 nel 2017. Nel segmento leisure, gli arrivi sono aumentati di oltre 1,08 milioni negli ultimi sei anni. In uno scenario che ha visto ridurre il numero di esercizi alberghieri dal 2014 al 2018 di 394 unità, il comfort e il lusso rivestono un ruolo cruciale nell’evoluzione del settore: negli ultimi 5 anni sono nati 436 alberghi a 4 stelle e 91 a 5 stelle o 5 stelle lusso. Per contestualizzare le informazioni presentate a livello italiano, la ricerca confronta le statistiche con i Paesi – quali Spagna, Francia e Grecia – che per caratteristiche economiche e geografiche sono più simili all’Italia nell’ambito del settore turistico.

Tags: turismo CDP Cassa depositi e prestiti - CDP Dicembre 2019

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