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ILLIMITY APPROVA IL PIANO STRATEGICO 2021-2025

Il consiglio di amministrazione di Illimity, presieduto da Rosalba Casiraghi, ha approvato il piano strategico 2021-25, basato su un ROE già ottenuto sul capitale di circa l’8% al primo trimestre 2021 e atteso al 10% per il 2021 con un utile netto previsto tra 60 e 70 milioni di euro, che diventeranno 140 milioni nel 2023 e 240 nel 2025; return on equity invece del 15% e del 20%, corrispondenti ad una progressione media annua del 51% circa nello stesso periodo 2020-25; ricavi in crescita di oltre il 30% medio annuo, raggiungendo oltre 450 milioni di euro nel 2023 e circa 660 nel 2025. La redditività finora raggiunta si basa su alcune scelte strategiche, che definiscono la natura della banca fondata e guidata da Corrado Passera: Illimity opera infatti nel credito alle PMI, unicamente nei tre segmenti performing, UTP e NPL. Per quanto riguarda il credito ordinario, parliamo di un mercato da 700 miliardi di euro di performing loans a dicembre 2020 nel quale in due anni di attività dalla nascita Illimity si è affermata tra gli operatori di riferimento erogando finanziamenti per circa 1 miliardo di euro e facendosi strada anche nell’acquisition finance. Riguardo i non performing, è un mercato in forte crescita quello degli UTP (crediti corporate unlikely to pay: aziende vive ma in difficoltà) e vi si aspettano transazioni per oltre 35 miliardi di euro tra il 2021 e il 2025, come anche si attendono transazioni per oltre 140 miliardi di euro dal mercato distressed degli NPL, le sofferenze vere e proprie di imprese in seria difficoltà ma ancora valide.

Tra i punti di forza di Illimity sicuramente la tecnologia, grazie all’architettura software proprietaria con caratteristiche rare, almeno in Europa: completamente digitale, modulare, in cloud e quindi flessibile e totalmente scalabile, in grado di integrare continuamente innovazioni e fintech. Il futuro bancario è data analytics, user experience, attivi programmabili, smart contracts e, quindi, nuovi modelli di business. Illimity ha pertanto sviluppato una alleanza strategica con il Gruppo ION con un accordo di licenza d’uso sui sistemi informativi sviluppati da Illimity, che genererà per la banca 90 milioni di euro di ricavi cumulati nel periodo 2021-25, e ulteriori accordi di lungo periodo in servizi cruciali quali quelli sopra menzionati; in ogni caso, i benefici risultanti da questa collaborazione non sono stati inclusi nelle previsioni di piano. Inoltre, ION sottoscriverà n. 5,75 milioni di azioni ordinarie Illimity di nuova emissione attraverso un aumento di capitale riservato.

Tra le novità annunciate, il lancio di B-ILTY entro il quarto trimestre 2021 in ambito direct banking: una banca diretta per le piccole imprese, la cui offerta nasce dalla combinazione della piattaforma transazionale interamente digitale e della competenza creditizia nel settore delle pmi, con prodotti sia di factoring che di finanziamento a breve e medio termine, piattaforma transazionale digitale, servizi a valore aggiunto (es. assicurazione, CFO digitale, etc.). B-ilty si propone di servire oltre 30 mila clienti a regime nel 2025 e generare nuovi volumi di crediti erogati cumulati pari a circa 3,7 miliardi di euro.

La divisione direct banking inoltre presenterà entro il terzo trimestre 2021 la nuova HYPE, già joint venture con il Gruppo Sella, attiva nelle piattaforme digitali di servizi finanziari retail con oltre 1,4 milioni di clienti destinati a salire fino a 3 milioni in arco piano; sarà un money management hub per coprire le esigenze del cliente a 360 gradi attraverso l’estensione della funzionalità PSD2 e il completamento dell’offerta con prodotti di terze parti (depositi, investimenti, etc); infine, tramite illimitybank.com e i canali Hype e Raisin garantirà la raccolta diretta da clientela retail fino a 4,4 miliardi di euro al 2025.

Durante la presentazione del piano strategico, l’a.d. Corrado Passera si è soffermato sulla componente innovativa di Illimity: “Cosa vuol dire banca di nuovo paradigma? Prende il meglio della banca tradizionale e ci mette il meglio della tecnologia. Vogliamo sviluppare business per almeno 11 miliardi e finora abbiamo sviluppato 3 miliardi di attivo tra credito performing e distressed dall’inizio del 2019, anche per via dei nostri vantaggi competitivi: siamo una banca con una scelta definita, che ci consente di raccogliere depositi e di conoscere bene i settori in cui operano i nostri clienti; ci siamo specializzati solo in determinati filoni industriali, grazie alle competenze dei tutor per ogni settore; la nostra architettura IT innovativa è un vantaggio competitivo chiaro e nel campo del distressed credit abbiamo sviluppato un modello dal reinvestimento al remarketing degli attivi che oggi per ora nessuno ha, almeno in Europa. Inoltre -prosegue Passera- non era mai nato un sistema IT bancario solo digitale, fin dall’inizio in cloud, senza alcun server. In quest’area Illimity ha performato meglio; l’infrastruttura è completamente scalabile, facilmente integrabile, e si serve di un unico database”.

Con la creazione della fondazione Illimity, annunciata in questo stesso mese di giugno, la banca promuoverà partnership con finalità sociali, a partire dalla rigenerazione di asset immobiliari; un’altra caratteristica che rende il management orgoglioso è l’essere sustainable native: “La fondazione Illimity nasce per gestire degli attivi che possono essere funzionali a progetti di impatto sociale e valutare quali dei nostri immobili possono essere utilizzati a questo fine. Inoltre, l’impegno di Illimity sul fronte della sostenibilità è valorizzare e migliorare il profilo ESG diretto e indiretto in tutti i comparti di attività”.

E infine: “Dalla fondazione, abbiamo avuto già il primo anno un ritorno sul breakeven, secondo anno ROE anno finanziario 2020 del 5,5%; abbiamo iniziato bene l’anno corrente e ci proponiamo l’obiettivo di avere il 10% di ritorno al vertice del nostro settore nel 2021: abbiamo un core tier 1 molto alto, un livello di perdite su crediti basso e molta liquidità”, così commenta soddisfatto Corrado Passera.

Tags: tecnologia banca innovazione banche finanza Maggio 2017 Giosetta Ciuffa fondazioni bancarie credito digital transformation digital

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