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IN VISTA DELLE ELEZIONI, NUOVO CORSO PER IL KAZAKHSTAN

Il 21 ottobre scorso è iniziata la campagna elettorale in Kazakhstan, in corso fino al 18 novembre, con le elezioni straordinarie del presidente della Repubblica previste il 20 novembre. Attualmente i candidati sono sei, ma ne andrà verificata l’eleggibilità: Kassym-Jomart Tok​​ayev, presidente in carica e candidato della Coalizione Popolare che riunisce più di 30 ong e partiti; Karakat Abden (Alleanza nazionale degli assistenti sociali professionisti), attivista sociale e membro della Commissione nazionale per le donne, la famiglia e la politica demografica; Meiram Kazhiken (Commonwealth of trade unions “Amanat”), direttore della Scuola di economia nell’Astana International Science Complex; Nurlan Auesbayev, responsabile dell’ufficio di Astana del Partito nazionale socialdemocratico (NSDP); Saltanat Tursynbekova dell’associazione pubblica “Qazaq Analary - Dastyrge zhol” (Madri kazake - La via delle tradizioni), attivista per i diritti umani, delle donne e dei bambini; Zhiguli Dairabayev, membro del partito Auyl e presidente del Comitato agroalimentare della Camera nazionale degli imprenditori Atameken nonché presidente dell’Associazione degli agricoltori.

In occasione di un incontro con la stampa, l’ambasciatore kazako a Roma Yerbolat Sembayev ha interpretato questi eventi come il configurarsi di un nuovo capitolo nella storia politica di un paese che sta vivendo un epocale passaggio e che per la prima volta vede due donne candidate, “frutto degli sforzi di politiche volte all’uguaglianza di genere”, sforzi atti ad eliminare i limiti esistenti per la rappresentanza in Parlamento di donne.

Tra i punti cardine delle riforme, che dovranno essere rivisti e votati dal parlamento dopo le elezioni, sono lo sviluppo del parlamentarismo e l’impossibilità di ripetere il mandato presidenziale per due volte, come finora possibile: Kassym-Jomart Tokayev ha anzi raccomandato un settennato (ora è un quinquennio), per la democrazia e contro la monopolizzazione del potere.

“Limitare il potere presidenziale, aumentare quello dei parlamentari, rafforzare la tutela dei diritti umani e aumentare la partecipazione dei cittadini sono alcune azioni utili a porre le basi di un nuovo ed equo Kazakhstan”, così l’ambasciatore Sembayev.

Alcune di queste modifiche erano già in essere nel 2019, in tre pacchetti di riforme già rilasciati dal presidente Tokayev. Il 5 giugno scorso si è invece tenuto il referendum costituzionale, accolto positivamente dal 77% della popolazione, che ha votato a favore delle modifiche in grado di condurre a una repubblica presidenziale, con un parlamento e un governo più potente. Si dice no al nepotismo nella dirigenza di aziende statali e parastatali; sarà istituita una Corte costituzionale (finora un Consiglio costituzionale), alla quale i cittadini potranno rivolgersi per difendere i propri diritti; si mira ad accrescere il potere della Camera bassa Mazhilis del Parlamento, che non si limiterà più ad esaminare le bozze di legge ma avrà il potere di adottarle. Il 70% dei parlamentari sarà eletto su base proporzionale e il 30% sulla base di un sistema maggioritario, laddove prima era solo su base proporzionale, garantendo quindi una maggiore rappresentatività (resta al presidente la nomina dei ministri di Esteri, Difesa, Interni). Nell’ottica del pluralismo, anche la soglia di registrazione di nuovi partiti politici è stata abbassata: un tempo erano necessarie 50.000 firme, già ora il numero è 20.000 ma sarà abbassato a 5.000; mentre per le sedi regionali l’abbassamento è da 600 a 200. Per quanto riguarda la violazione dei diritti umani, una commissione riceverà un mandato costituzionale e in primis verrà vietata la pena di morte.

Le priorità del nuovo corso economico del Kazakhstan sono stimolare l’iniziativa imprenditoriale privata, allontanarsi dal capitalismo di Stato e dall’eccessivo intervento statale nell’economia, sviluppare la concorrenza, garantire pari opportunità per tutti, distribuire equamente il reddito nazionale: deoligopolizzare e demonopolizzare quindi, ma tra gli obiettivi più urgenti anche la riduzione della disoccupazione e l’aumento del salario minimo, che da 60.000 tenge sarà portato a 70.000 (circa da 132 a 154 euro, un provvedimento che impatterà direttamente su 1,8 milioni di cittadini). Il fondo Samruk Kazyna sarà trasformato in un investitore con solo una quota di maggioranza sufficiente a controllare settori chiave dell’economia e sarà invece istituto un fondo per il popolo, finalizzato a iniziative benefiche; finanzierà anche operazioni chirurgiche cui non è possibile sottoporsi nel Paese poiché mancano gli specialisti; Dal gennaio 2024 la metà del reddito annuale degli investimenti del fondo verrà destinato a conti di risparmio per i bambini.

Si parla di maggiori investimenti nelle regioni rurali, in sanità e nell’istruzione; bisognerà pertanto investire nelle figure di riferimento, insegnanti e medici, ma soprattutto pensare alla sanità di base per i molti kazaki che non possono accedervi. Si lavora inoltre a una commissione ministeriale per riacquisire fondi e beni dello Stato illegalmente sottratti: di oggi è la notizia del rientro di 230 milioni di dollari di gioielli e pietre preziose. E ancora, dovrebbe essere rafforzata l’indipendenza della magistratura e introdotto un sistema di elezione dei giudici della Corte suprema. Per quanto riguarda gli eventi ad Almaty di gennaio 2022, il presidente ha annunciato un’amnistia, tranne che per i reati più gravi.

Il prossimo passaggio quindi nel primo semestre del 2023 sono le elezioni dei Mazhilis e degli organi rappresentativi locali Maslikhat, se saranno adottate entro l’anno in corso tutte le leggi pertinenti al seguito degli emendamenti costituzionali approvati nel referendum del giugno scorso. Il Kazakhstan sta affrontando una decentralizzazione senza precedenti. Ferma restando la collaborazione strategica e di lungo periodo tra Roma e Astana (e interesserà gli investitori una probabile semplificazione dei visti): “il Kazakhstan è un Paese affidabile”, chiosa l’ambasciatore Yerbolat Sembayev. 

 

Tags: Kazakhstan Astana ambasciate in Italia

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