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MUSEO NAZIONALE ROMANO INAUGURA L’ALTANA DI PALAZZO ALTEMPS

Aperta al pubblico l’altana di Palazzo Altemps, una delle architetture più affascinanti del tardo Rinascimento romano, realizzata alla fine del Cinquecento da Martino Longhi il Vecchio e completata da suo figlio Onorio Longhi, l’altana è situata all’angolo sud-est del palazzo ed è sormontata dallo stemma di Roberto Altemps, figlio del cardinale committente: lo stambecco degli Altemps saliente la rosa Orsini, che richiama il matrimonio tra Roberto Altemps e Cornelia Orsini. Una inaugurazione-riapertura con numerosi significati: restituzione al pubblico, condivisione e collaborazione con i visitatori, perché “l’occhio del pubblico aiuta a conservarlo meglio: stiamo portando avanti anche un atto di tutela e di valorizzazione”, sottolinea Edith Gabrielli, direttrice generale dell’istituto ViVe – Vittoriano e Palazzo Venezia e direttore ad interim del Museo Nazionale Romano, di cui Palazzo Altemps è parte.

L’altana di Palazzo Altemps ha il pregio di offrire un panorama unico, molto diverso da tante altre visuali panoramiche più conosciute a Roma, poiché coglie tante epoche. Lo sguardo spazia da Sant’Ivo alla Sapienza, a San Carlo al Corso, al Palazzaccio; si intravedono le cupole di Sant’Agnese in Agone e di Santa Maria della Pace: “Si intuisce la Roma antica ma soprattutto si vede la Roma moderna, quella rinascimentale e barocca fino alla cosiddetta terza Roma, ossia la Roma capitale d’Italia con il Palazzo di Giustizia, appena restaurato, e che rientra nella rivalutazione critica di tutti gli edifici romani dopo il 1870, quando Roma diventa capitale dotandosi pertanto di questi palazzi del potere, ora rivalutati sotto il profilo critico”, spiega Edith Gabrielli. “Naturalmente tra i palazzi del potere il più iconico di tutti è il Vittoriano che viene scelto proprio per dare un segno: vicino al Campidoglio perché proprio programmaticamente la nuova Roma doveva sorgere e sormontare sia la Roma degli antichi sia la Roma dei papi”. E se non fosse per la facciata della chiesa di Sant’Apollinare, elevata da Ferdinando Fuga, il Pantheon sarebbe ad un passo.

Tornando alla Roma rinascimentale, l’intervento - realizzato tra il novembre 2023 e il settembre 2024 - ha interessato interni ed esterni dell’altana; inoltre un nuovo impianto di illuminazione ne consente la visione da piazza Sant’Apollinare, per evidenziare un aspetto già nelle intenzioni degli architetti, quello cioè di un luogo di incontro e cultura - anche i salotti letterari erano un modo di imporsi - come effettivamente era quello che un tempo si chiamava Palazzo Riario. Motivo per il quale l’altana è stata inserita nel percorso durante le visite guidate, per restituire al pubblico non un pezzo dell’edificio ma la storia stessa del palazzo. Con i lavori di recupero della decorazione interna, finora occultata da pesanti ridipinture, sulla volta del padiglione è tornato alla luce un cielo limpido, di un azzurro molto intenso, con nuvole bianche ed ocra, punteggiato da uccelli e sulle pareti est, sud ed ovest una spettacolare partitura architettonica con aperture sempre su un finto cielo. La parete nord appare invece completamente dipinta di azzurro ed è delimitata in basso da una zoccolatura in finto marmo. Purtroppo, le tre pareti est, sud ed ovest hanno perduto parte della pittura e dell’intonaco di supporto. L’intervento ha visto quindi la realizzazione di un nuovo intonaco che si accosta alle parti superstiti, con una tinta di tonalità grigia vicina al colore dell’arriccio sottostante, al fine di valorizzare la lettura del contesto. L’individuazione dei pigmenti utilizzati per il cielo azzurro – blu oltremare artificiale e verde smeraldo – e di altri per la realizzazione degli uccelli ha permesso di inquadrare l’esecuzione delle pitture in un arco temporale compreso tra il 1830 e gli inizi del Novecento, corrispondente all’ultima fase di Palazzo Altemps.

Grazie al progetto “Urbs, dalla città alla campagna romana”, finanziato dal Programma nazionale per gli investimenti complementari al PNRR, si stanno portando avanti lavori di restauro, consolidamento e rinnovo nelle quattro sedi del Museo Nazionale Romano che, insieme al Parco Archeologico dell’Appia Antica, è tra i 14 grandi attrattori culturali scelti dal MiC per il rilancio della cultura e del turismo in Italia. Il Museo ha pertanto ottenuto uno stanziamento di 71 milioni di euro, che si aggiunge ad altri finanziamenti pregressi, per un totale di circa 100 milioni complessivi. Il programma interessa le quattro sedi delle Terme di Diocleziano, di Palazzo Massimo, di Palazzo Altemps e della Crypta Balbi, tutte al centro di un progetto di restauro e riallestimento che, conformemente al cronoprogramma del PNRR, ha una durata di quattro anni. La Crypta Balbi quella che ha ricevuto la somma maggiore: 50 milioni di euro; il restauro dell’altana è il primo dei 12 sotto interventi che viene inaugurato.

Tags: musei Roma architettura

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