SENTIRE L'AMBIENTE - USO E RIUSO, RIFIUTI TRA MEMORIA E FUTURO: PORTARE NELLE SCUOLE UNA NUOVA CULTURA DELL'AMBIENTE
Punta sui giovani il Consorzio di Giancarlo Morandi
Educare i giovani al rispetto dell’ambiente per garantire a tutti un mondo più pulito. Il Cobat, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare, e con il patrocinio del Segretariato sociale della Rai, entra nelle scuole di tutta Italia con il concorso nazionale «Uso e Riuso, rifiuti tra memoria e futuro». L’obiettivo: far raccontare ai giovani, guidati dai propri insegnanti e attraverso un video informativo ed educativo, come sono cambiati i comportamenti dei cittadini verso i rifiuti. Un progetto che dà un nuovo impulso alla «mission» del Cobat, da sempre impegnato su più fronti nella tutela ambientale e nella sensibilizzazione della collettività rispetto alla salvaguardia dell’ecosistema.
Numerose le scuole di tutta Italia che hanno aderito al concorso. Tra le tante l’istituto Luigi Settembrini di Roma, che ha ricevuto la visita del ministro Corrado Clini e del presidente del Cobat Giancarlo Morandi. Clini ha ribadito: «È una delle infrastrutture per la conoscenza e per far crescere una cultura molto pratica e utile all’ambiente. Puntiamo sull’entusiasmo dei ragazzi perché abbiamo bisogno di speranza. È per questo che ho proposto loro di lavorare insieme».
«Abbiamo aderito con grande entusiasmo al progetto del Cobat–ha dichiarato il dirigente scolastico Massimo La Rocca–in quanto è un consorzio che merita la massima attenzione e i ragazzi sono stati coinvolti in un progetto che li ha responsabilizzati, facendo loro capire l’importanza e il valore della cultura e dell’educazione ambientale». Ha fatto eco l’insegnante Laura Bianchi: «Si lavora sulla curiosità dei ragazzi e si cerca di renderli responsabili in prima persona di un piccolo pezzo di futuro che costruiranno».
Entusiasmo anche fra gli studenti e gli insegnanti della scuola Alessandro Volta di Monopoli. «Tutti i ragazzi, in ogni classe–ha affermato il dirigente scolastico Andrea D’Elia–hanno partecipato secondo le loro possibilità, anche facendo interviste ai nonni, cercando di capire come avveniva il riciclo anni fa, se avveniva, come avviene oggi e quali sono i prodotti che erano un tempo di scarto e quali invece possono essere oggi riutilizzati»
I docenti hanno selezionato una notevole mole di materiale: «Moltissimo–sottolinea l’insegnante Maria Carmela Lavolta–dalle fotografie alle interviste, dai video al materiale utilizzato per realizzare gli elaborati, fino alle maschere. Abbiamo allestito anche una mostra fotografica di marionette e di oggetti recuperati e realizzati con materiali di riciclo, che è il nostro slogan: Il rifiuto? Io lo uso». Un plauso al concorso è arrivato anche dalle istituzioni locali. «I ragazzi sono uno straordinario strumento di informazione–ha commentato il sindaco di Monopoli, Emilio Romani–, molto più, talvolta, dei tradizionali sistemi di comunicazione. Quando imparano qualcosa diventano rigorosi anche nelle famiglie; siamo contenti di questa collaborazione e ringraziamo il Cobat e Legambiente».
Il Cobat centra così un nuovo obiettivo e porta avanti la propria battaglia ultraventennale a difesa dell’ecosistema. Alla realizzazione dell’iniziativa hanno dato il proprio contributo personalità di spicco del mondo giornalistico e della comunicazione, tra cui Piero Angela e Bruno Bozzetto. Il concorso nazionale ha visto il sostegno anche da parte di Legambiente. «Il Cobat–ha rimarcato Monica Ricco, responsabile di Legambiente Puglia–è un consorzio che si occupa di smaltimento e di raccolta di pile, batterie, pneumatici e addirittura adesso di pannelli fotovoltaici; nelle scuole se ne parla sempre veramente poco, questa è un’iniziativa unica nel suo genere e noi siamo sempre al fianco delle aziende virtuose».
Rifiuti, comportamenti e consumi: gli studenti con «Uso e Riuso» sono saliti in cattedra ed hanno messo a frutto creatività e ingegno fissandosi nuovi obiettivi per un futuro migliore. «Insegnare è una parola grossa–ha concluso il presidente Giancarlo Morandi–. Credo che i ragazzi sappiano già molto a riguardo, infatti il nostro concorso vuole solo far uscire quello che già sanno sull’ambiente, sulla necessità di avere una città pulita e di occuparsi di tutto quello che ci sta intorno. Il Cobat da un po’ di tempo non si occupa più solo di batterie al piombo, ma anche di altri prodotti. Abbiamo appena firmato un accordo importante con tutti i produttori italiani di pannelli fotovoltaici per la raccolta di questi pannelli a fine vita. Vuol dire che stiamo anticipando i prossimi decenni e, rivolgendoci ai giovani, continuiamo a guardare avanti e ad investire sul futuro».
In autunno il Cobat selezionerà i migliori video. 40 sono le scuole che riceveranno premi sotto forma di saldo di fatture d’acquisto di materiale didattico, pronte a concorrere a livello nazionale per l’aggiudicazione di ulteriori cinque premi per una dote complessiva di 500 mila euro. Tutti i filmati frutto dell’impegno e della creatività dei giovani saranno visionabili sul sito del Consorzio, al link www.cobat.tv.
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