shopping on-line: un libro, una strana coppia e le dipendenze della rete
La maggior parte delle idee, buone o pessime che siano, arrivano quando meno te le aspetti. L’ispirazione è spesso banale: la frase di un libro, la scena di un film, una telefonata inaspettata, un’email nel bel mezzo di una giornata piena di impegni. Proprio da un’occasione consueta, come può essere una serata a casa di amici, è nata un paio di anni fa l’idea di un libro sull’e-commerce. Oggi ce l’ho tra le mani. Il titolo è: «Aggiungi al carrello. Shopping on-line, sopravvivere a inganni e dipendenze del web», un lavoro a quattro mani con la psicoterapeuta Paola Vinciguerra. Mi è d’obbligo ringraziare anche il mio editore Roberto Mugavero della Minerva Edizioni.
Quasi a rendere merito agli ispiratori, quella serata tra amici, e soprattutto il dibattito che ne è conseguito sono descritti nelle prime pagine del libro. Ma più in generale devo ammettere che molte delle persone della mia vita quotidiana sono state oggetto di studio per comprendere lo shopping on-line; d’altronde chi di noi non ha almeno un amico che compra tutto su internet e vuole convincerci di aver trovato il Paese dei Balocchi? Per non parlare dell’ormai consolidata abitudine di acquistare on-line viaggi e vacanze, di fare shopping sui siti specializzati in elettronica di consumo o di stipulare contratti bancari o assicurativi sul web. Anch’io devo confidare di aver comprato con soddisfazione il mio ultimo paio di scarpe da ginnastica on-line, e qualche volta mi lascio tentare da una delle numerosissime offerte scontate proposte da alcuni siti di social shopping.
Insomma, la discussione nata qualche tempo fa nel mio gruppo di amici, divisi tra apocalittici ed integrati del web - Umberto Eco non me ne vorrà se prendo in prestito le sue parole -, altro non è che la replica del quotidiano dibattito sulla sicurezza della Rete. In questo dibattito svolge un ruolo centrale il consumatore che oggi ha abbandonato l’iniziale timidezza nei confronti del commercio elettronico che anzi risulta l’unico settore che resiste alla crisi, ma non ha ancora, probabilmente, tutti gli strumenti per avvicinarsi alla digitalizzazione.
Come scrive il presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato Giovanni Pitruzzella nella prefazione del libro, «l’evoluzione tecnologica ha determinato profonde modificazioni nel campo dei processi di produzione e di apprendimento, ma ha anche comportato una radicale trasformazione del ruolo dell’individuo nella società e delle categorie con le quali era abituato a confrontarsi».
Ogni giorno agli sportelli dell’Unione Nazionale Consumatori arrivano migliaia di segnalazioni che dimostrano il crescente interesse degli italiani per lo shopping on-line, ma anche i dubbi che nutrono nel «confrontarsi», citando le parole del presidente Pitruzzella, con il settore: secondo un nostro recente sondaggio, la maggior parte degli e-consumer lo fa per risparmiare, in molti per la comodità di scegliere qualsiasi prodotto o servizio comodamente seduti sul divano di casa, qualcuno in cerca di un oggetto particolare che non è facile trovare nei negozi abituali. Ed allora dobbiamo chiederci: si risparmia davvero sul web? Possiamo fidarci? Sono queste le domande che più spesso i consumatori ed anche gli amici mi rivolgono. «Aggiungi al carrello» non ha certamente l’ardire di dare una risposta assoluta, ma è una buona chiave per affrontare nel migliore dei modi lo shopping on-line.
La chiave è proprio la consapevolezza. Sul web, come d’altronde nel negozio sotto casa, al mercato o nel centro commerciale, bisogna tenere bene a mente che «gratis non esiste» e, dietro un’offerta apparentemente conveniente, si nascondono le reali condizioni, quasi mai totalmente a vantaggio di chi compra. Prima di cliccare sul tasto «Aggiungi al carrello», dunque, è sempre bene confrontare i vari prodotti e i prezzi tra diversi siti e magari anche tra negozio virtuale e reale; la fretta, poi, è una pessima consigliera, per questo andrebbero ignorati i timer che avvertono che l’offerta sta per scadere o gli avvisi che c’è già qualche altro compratore pronto ad acquistare. Inoltre è sempre preferibile scegliere carte prepagate per il pagamento.
Tornando al libro, alla mia parte dedicata agli inganni, segue quella della dottoressa Vinciguerra che si occupa invece degli aspetti psicologici della Rete. Internet, infatti, ha cambiato il nostro modo di comunicare, di informarci, di fare amicizia, di innamorarci e ovviamente anche di acquistare: tutto ciò ha significative conseguenze sulla nostra psiche; e soprattutto in un momento di fragilità e crisi come quello che stiamo vivendo si rischia di chiedere al web di colmare il nostro vuoto interiore. Questa strana coppia di assistenti per gli «e-consumers» - un avvocato e una psicoterapeuta - potrebbe rivelarsi utile, anche grazie ad alcuni test di autovalutazione, per vivere meglio on-line.
Tags: Novembre 2013 consumatori Massimiliano Dona AGCM - Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato Giovanni Pitruzzella UNC Unione nazionale consumatori eCommerce