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Ospedali universitari: una risorsa per il Servizio Sanitario Nazionale

Un momento del Convegno svoltosi nel Policlinico A.Gemelli di Roma sugli Ospedali Universitari nel cambiamento del SSN

Un'articolata riflessione sul ruolo degli ospedali universitari dinanzi alle nuove sfide poste da un sistema sanitario in profonda trasformazione, attraverso il confronto tra diversi importanti attori della «filiera» del servizio sanitario nazionale in quattro dense tavole rotonde. È stato questo in sintesi il convegno intitolato «Gli ospedali universitari e i processi di cambiamento del servizio sanitario sazionale», promosso dalla facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e dal Policlinico Universitario «A. Gemelli», venerdì 8 e sabato 9 novembre, nell’ambito delle manifestazioni celebrative dei 50 anni del Gemelli.
Il convegno, che si è svolto nell’auditorium della facoltà di Medicina della Cattolica, ha visto l’intervento del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, del sindaco di Roma Capitale Ignazio Marino e del primo presidente della Suprema Corte di Cassazione Giorgio Santacroce. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin nel suo messaggio indirizzato ai promotori ha sottolineato come «l’idea del Gemelli nasce dal sogno di padre Agostino Gemelli, fondatore e primo rettore dell’Università Cattolica, in grado di anticipare il cambiamento. L’iniziativa ha operato scelte strategiche con lo sguardo rivolto agli sviluppi della medicina e delle tecnologie, ma anche ad un’assistenza sempre a misura d’uomo».
Due giornate di lavori per un confronto a tutto campo su temi complessi, affidato alla presenza autorevole di relatori e moderatori di diversa estrazione culturale provenienti dal mondo sanitario, universitario, economico, giuridico e giornalistico. Tra i temi affrontati quello del valore aggiunto che può offrire un ospedale universitario alla ricerca e all’assistenza. «Sono tanti i problemi sul tappeto cui dobbiamo dare risposte. Con questo convegno vogliamo riaprire i canali di comunicazione tra le varie anime del nostro sistema, ma anche spazzare via dal campo false convinzioni, purtroppo tutte italiane, che vedono gli ospedali universitari poco efficienti dal punto di vista economico. Strutture magari ottime sul fronte dell’assistenza sanitaria, ma che comportano solo spese maggiori per la comunità. Negli altri Paesi avere tanti Policlinici universitari con medici in grado non solo di insegnare, ma anche di offrire assistenza di qualità e fare ricerca è considerato un valore aggiunto», ha detto Rocco Bellantone, preside della facoltà di Medicina e Chirurgia della Cattolica, tra i promotori del convegno insieme a Maurizio Guizzardi, direttore del Policlinico A. Gemelli.
Un’attenzione confermata sia dal sindaco Marino che ha dichiarato: «Gli ospedali universitari meritano tutto il sostegno che le istituzioni, la politica e il territorio possono offrire, in considerazione del ruolo unico e fondamentale che svolgono nella nostra società. A loro volta, devono sentirsi protagonisti del cambiamento e gestire con trasparenza e responsabilità i delicati compiti delineati nella loro mission». Il sindaco di Roma Ignazio Marino ha inoltre ricordato che la capitale è forse l’unica città nel mondo ad avere 5 policlinici universitari: «Una peculiarità, un’anomalia forse, ma non un problema organizzativo, un buco nero di spesa, un costo ingiustificato. Anzi, si tratta di una vera e propria risorsa, con un’enorme capacità di attrazione sia di pazienti da fuori regione, sia di studenti di medicina e delle professioni sanitarie, con tutto l’indotto relativo».
E dal convegno è partita la proposta, da parte del direttore del Gemelli Guizzardi, di «un piano nazionale per la ricerca biomedica, per rilanciare e sviluppare l’attività clinica che viene svolta dai policlinici. Per far questo è necessario che gli ospedali si riorganizzino, che si aprano all’esterno». Al centro della discussione il rapporto dell’ospedale universitario con il territorio e la necessità di fare davvero rete per una sanità efficace ed efficiente.
«L’ospedale, inteso come singolo stabilimento, nel futuro non ci sarà più–ha detto Giorgio Casati, dirigente amministrativo del Policlinico A. Gemelli–. Non esisterà più, cioè, l’ospedale inteso come luogo capace di affrontare e risolvere autonomamente, e in modo isolato, problemi di salute complessi». In occasione del convegno sono stati illustrati anche 3 progetti che il Gemelli ha già avviato per rispondere a queste sfide: presa in carico del paziente dopo la dimissione dall’ospedale attraverso un Piano di Assistenza Individuale (PAI), una rete di servizi ospedale-territorio per proteggere gli anziani fragili, e ancora un network di telecomunicazioni per facilitare le valutazioni clinico assistenziali in un’ottica di continuità assistenziale.
Una scelta fortemente sostenuta e incoraggiata dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti che ha dichiarato: «Vogliamo proporre un modello basato sulla riorganizzazione della rete ospedaliera e sulla sua integrazione con il territorio. Per riuscirci faremo un patto con gli attori della Sanità Lazio, con cui presto ci confronteremo». E ha inoltre ringraziato per «la scelta del Gemelli di optare per un contratto di solidarietà in luogo della cassa integrazione, come esempio importante in un momento di crisi. In questa vicenda dirigenza del Gemelli e sindacati hanno scelto di giocare la partita del risanamento in campo aperto, sapendo che gli ultimi due mesi del 2013 e tutto il 2014 saranno decisivi per conseguire il risanamento gestionale ed economico del grande ospedale universitario, che rappresenta un’eccellenza del sistema sanitario regionale, e rilanciarlo. I lavoratori e la proprietà del Gemelli hanno scelto di investire insieme per dare una prospettiva positiva al loro futuro e a quello dell’ospedale».   

Tags: Dicembre 2013 ssn sindacato ospedali Policlinico A. Gemelli sindaco Cattolica università

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