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Specchio Economico, la poesia di Victor Ciuffa

L'editoriale di Romina Ciuffa

 

Trentacinque sono gli anni in cui Specchio Economico, fondato nel 1981 da Victor Ciuffa e da sua moglie Anna Maria, ha costituito una presenza costante nel mercato editoriale, profondamente mutato negli ultimi lustri in favore di un preponderante, spesso meno attento web, e di una cultura che, nel tempo, è andata riducendosi implacabilmente a partire da ogni strato sociale, portando a galla errori e neologismi che poco hanno a che fare con la lingua italiana. Victor Ciuffa è stato, in questi termini, un olimpionico, un combattente, un lottatore, ebbene sì, un guerrafondaio: redattore, articolista, inviato speciale in Italia e all’estero e caporedattore del Corriere della Sera, del quale è stato un recordman avendovi lavorato, spaziando in tutti i settori del giornalismo, ben 36 anni, ma anche grande poeta e romantico, sensibile ed eterno, ha portato avanti le battaglie più auliche, quelle per il mantenimento della cultura e dell’educazione dell’intero Paese, senza temere l’incedere dei nuovi uffici stampa e le pretese di un’Italia decadente.
Cultore mai intimorito dalle masse - un cavallo di Troia più pericoloso di coloro che esso contiene -, le stesse che, trascinate dalla politica e dal «social», via via hanno perso colpi e sono divenute più cattive: nutrite da un giornalismo scaltro e manipolatore, e altresì zeppo di errori, hanno acconsentito alla sostituzione delle c con le «k», dei sentimenti con gli «emoticon», della lettura con la «visualizzazione». Più grandi le masse, più indefesse le convinzioni, più lontano il substrato educativo; così più complesse le battaglie di chi persegue il senso del vero e del reale. Un direttore che ha inteso dare al proprio prodotto l’indipendenza, la chiarezza, l’onestà intellettuale, il rispetto per la lingua, elementi che hanno contraddistinto la storia della sua testata. E ancora: umanità, giustizia, senso dell’ordine, informazione, educazione, ricerca, finanche amore. Amore per ciò che è stato, che forma l’uomo e lo riordina garantendogli continuità con se stesso (identità) e con il passato, fungendo da ponte per il futuro: è questo il valore dell’enciclopedia, della conoscenza, del racconto.
Proprio ora che Specchio Economico compie 35 anni, il suo fondatore ci lascia. Cambia così la direzione, nel rispetto di un’azienda di famiglia, non ne cambiano i principi, che restano intatti, immutati, progrediscono solo per via generazionale e si vanno consolidando mantenendo alla base l’insegnamento forte di provenienza, rispettando le intenzioni di Victor Ciuffa, quelle di fare un mensile che padroneggiasse l’economia italiana, quindi europea ed internazionale, ma non restringendosi ad essa: se è vero che l’economia investe tutti i settori, così Specchio Economico spazia dettagliatamente dall’attualità alla politica, alla cultura, alle nuove mode, all’arte, agli eventi, agli affari, alle istituzioni, alle imprese, ai giovani, sempre avendo a riferimento le persone in primo luogo, mai dimenticando che è da esse che parte lo slancio di un Paese. Così facendo, fornisce approfondimenti su tutto ciò che genera investimento e, a sua volta, genera nuovo investimento.
Sulla forma dei nostri servizi: riteniamo che sia dalle parole e dalle convinzioni delle persone che si genera un Paese, e che sia dalle interviste ad esse, dall’ascolto puro, dalla comprensione della loro visione e non solo dalla mera riproposizione della «vision» dell’azienda che rappresentano, che si dà veramente conto delle mosse di un Paese che è fatto di persone e non di generalizzazioni. Per questo il nostro giornale è sempre stato un registratore acceso e attento sulle persone, le cui parole abbiamo ospitato ed ospiteremo per onore all’umanità di ogni azienda, istituzione, carica politica, diversamente investite a seconda che vi sia un determinato personaggio a rappresentarle.
La psicologia di un Paese è il vero motore di quest’ultimo, e per interpretarla e scriverne è necessario saper ascoltare gli uomini, leggerli. La scrittura proviene dalla lettura. Da qui la forma dell’intervista, prediletta tra queste pagine, e degli interventi degli stessi protagonisti che, da sempre, scrivono per noi senza censura. Su Specchio Economico le firme dei grandi personaggi delle istituzioni, dell’economia, della politica, dell’educazione, dell’informazione, della sanità, giornalisti, uomini di scienza e di cultura, pensatori. Con noi sono stati tutti coloro che hanno fatto l’Italia, e non solo: vicine alla nostra testata sono le alte cariche di molti Stati, grandi pensatori, donne che hanno cambiato il mondo.
Una nota ferma: su Specchio Economico l’economia è finalmente leggibile da tutti, comprensibile, accessibile non solo a chi la fa, ma anche a chi la vive. Soprattutto è istituita, dalle mani di Victor e Anna Maria Ciuffa, una tavola rotonda dove incontrarsi, discorrere delle grandi tematiche, comprenderle meglio o diversamente attraverso il dialogo diretto con i protagonisti italiani e internazionali di ogni campo. Tenacemente puntando alla carta, sempre più costosa ma primo istinto della lettura - mentre molte testate hanno nel tempo chiuso, via via, le produzioni cartacee per passare al web, quando non, in tempi di crisi, cessare definitivamente le attività - la Ciuffa Editore in 35 anni non si è mai arresa al crollo della domanda informativa, oggi camuffata da link e social network, ed ha, rimanendo se stessa, innovato il settore editoriale come una fenice. Per un paradosso sottile, oggi innovare nel giornalismo significa tornare indietro, riportare in auge la carta, riprendere certi valori e certa cultura già esauriti, attenersi alla verità e non alle verità, mantenere una biro sul tavolo oltre che uno smartphone, impiegare social network solo come alternativa e non come unica soluzione all’eloquio, rispettare la testa dei lettori.
Questa rivista proseguirà, anche in assenza del suo fondatore, con la forza di una famiglia che ha sempre creduto nell’unione e che ora affronta una grande perdita come si affrontano le opportunità: con riflessione, maturità, senso della vita e sentimento. Victor Ciuffa attraverso queste pagine sarà vivo e potrà continuare ad esprimere se stesso e quell’onestà con cui si sono distinti tutti i suoi articoli. La nostra rivista resterà ferma, stabile, fluente, a rispettare un sistema valoriale che è ormai raro, quando non unico, ed un lessico famigliare, per dirla alla Natalia Ginzburg, che inquadra poeticamente ogni sforzo sotto l’effige del credo. Victor Ciuffa ha pubblicato per la Ciuffa Editore anche un libro di sue poesie, «All’ombra dei glicini in fiore», scritte a partire dagli anni Quaranta. Specchio Economico resta la più grande poesia che questo grande uomo abbia mai scritto: poesia per la famiglia, poesia per l’umanità, poesia per il giusto.

Tags: Settembre 2016 Victor Ciuffa

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