Cobat e CNR uniti per il riciclo delle batterie al litio

Individuare una tecnologia efficace, innovativa ed ecosostenibile per il riciclo e il trattamento delle batterie al litio: è questo l’obiettivo dell’accordo, che avrà durata triennale, tra il Consiglio Nazionale delle Ricerche e il Cobat, Consorzio nazionale per la raccolta e il riciclo. Poco noti fino a qualche anno fa, gli accumulatori al litio si sono rapidamente diffusi in tutto il mondo; dal 2001 al 2013 il loro uso è quasi decuplicato al punto che oggi la quasi totalità delle batterie che alimentano i telefoni cellulari è di questo tipo e anche le auto elettriche o ibride di ultima generazione le usano per la trazione elettrica. Non esiste però ancora una tecnologia affidabile per il riciclo di queste pile, il cui elemento base è altamente infiammabile e, in particolari condizioni, a contatto con l’acqua funziona da catalizzatore, creando una miscela esplosiva di idrogeno e ossigeno. Il CNR e il Cobat collaboreranno per individuare soluzioni innovative e processi di lavorazione sicuri che consentano il recupero completo dei materiali che compongono questo tipo di batterie. «L’accordo con il Cobat punta a realizzare un progetto di grande rilevanza tecno-scientifica che avrà ricadute positive per l’ambiente e per l’economia del settore», ha dichiarato il presidente del CNR, Luigi Nicolais. «Nell’ambito della gestione delle pile e degli accumulatori a fine vita il Cobat detiene da sempre un primato d’eccellenza nel panorama internazionale e ancora oggi, in un sistema liberalizzato, è il consorzio di raccolta e di riciclo di pile e accumulatori con il know-how più avanzato, il maggior numero di produttori-importatori aderenti e la quota di mercato più alta», ha spiegato il presidente Giancarlo Morandi. (Alf. Pao.)
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