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Esercito italiano, presentato il nuovo stemma araldico

Claudio Graziano e Roberta Pinotti

Un’armatura romana su fondo rosso a testimoniare «l’audacia del pericolo fino all’estremo sacrificio» profusa dai soldati italiani per la difesa della patria, e un motto in lettere maiuscole nere: «Salus rei pubblicae suprema lex esto» (La salvezza dello Stato sia la legge suprema). Con questa nuova veste è stato presentato lo scorso settembre a Roma, nella biblioteca militare centrale di Palazzo Esercito, alla presenza del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Generale Claudio Graziano e del ministro della Difesa Roberta Pinotti, il nuovo stemma araldico della Forza Armata.

All’evento ha partecipato Francesco Galetta dell’Ufficio Onorificenze e Araldica della presidenza del Consiglio dei ministri, che ha illustrato le motivazioni alla base della semplificazione dell’immagine istituzionale dell’Esercito, rispetto alla precedente versione risalente al 1991. Nell’attuale miniatura, al centro del trofeo d’armi vi è l’armatura lorica a rappresentare un ideale collegamento tra le nostre più antiche origini e la storia dell’intera Europa, le cui basi affondano nel rispetto dei diritti dell’uomo, della democrazia e della tolleranza che ispirano gli interventi delle Forze Armate di tutta Europa nel rispetto delle libere istituzioni, sinonimo di uno stile di vita capace di guidare verso i valori fondanti dell’azione quotidiana: la lealtà, lo spirito di sacrificio, l’onestà e l’altruismo. Ma il nuovo stemma araldico vuole anche testimoniare l’operatività e la multidisciplinarietà della Forza Armata che ha saputo aprirsi al mondo civile in un connubio di spirito di servizio e sentimento nazionale. Per questo si è reso inevitabile l’eliminazione dallo stemma delle sciabole, simbolo della conflittualità risorgimentale con l’Austria, e nello stesso tempo sono stati posti al centro dello scudetto l’armatura e l’elmo, per simboleggiare la centralità dell’uomo i cui elementi distintivi sono: l'«essere» (ovvero la motivazione), il «saper essere» (combinazione di qualità morali ed etico-militari) e il «saper fare» (saper applicare nella pratica le capacità tecniche acquisite).

«Il nuovo stemma araldico mantiene un forte legame con le tradizioni presentando, uniti, tutti i simboli delle armi che compongono la Forza Armata. Nello stesso tempo, dando centralità all’elemento umano, esso rappresenta il momento storico condizionato da una ristrutturazione in chiave riduttiva, nella quale dobbiamo continuare a garantire l’addestramento e la protezione dei nostri soldati; momento caratterizzato anche da nuovi compiti internazionali che richiedono agli uomini e alle donne dell’Esercito sempre maggiore motivazione», ha affermato il Generale Graziano. «L’aver posto elmo e armatura al centro dello stemma significa ribadire la centralità dell’elemento umano che, pur in un’epoca in cui la tecnologia è fondamentale, rimane fondamentale per operare nel modo migliore. Inoltre il rosso dello sfondo rappresenta il sacrificio che viene chiesto ai soldati in ogni epoca storica», ha dichiarato il ministro della Difesa Roberta Pinotti.


Tags: Novembre 2014 forze armate Esercito Italiano Claudio Graziano Roberta Pinotti capo di stato maggiore

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