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Calendesercito, omaggio agli italiani della Grande Guerra

Il generale Luigi Francesco De Leverano

La presentazione del calendario dell’Esercito rappresenta un appuntamento tradizionale con il quale la Forza Armata si rivolge al pubblico per mostrare, attraverso lo scorrere dei mesi, uno spaccato della propria storia. Le radici del Calendesercito risalgono al 1850 quando un tamburino di compagnia della Guardia Nazionale di Torino inviò ad amici e colleghi, per consuetudine e uso di quei tempi, un biglietto di auguri stampato in occasione delle festività natalizie. Da tale tradizione si dice che prendessero vita non tanto le cartoline cosiddette «reggimentali», quanto i calendari in uso fra i reparti dell’Esercito. Una consuetudine, quindi, che affonda le radici ben 165 anni orsono e che proprio grazie a quel tamburino ha dato il via, a partire dal 1890, alle pubblicazioni di calendari a soggetto esclusivamente patriottico e storico-militare. Tuttavia i primissimi calendari militari, considerati tali per contenuto e veste tipografica, vanno fatti risalire al 1910, con particolare riferimento al 5° e 6° Reggimento di artiglieria di campagna. Durante la prima guerra mondiale la produzione subì un’interruzione dovuta agli eventi bellici e riprese solo negli anni 30. Tradizione rispettata fino al 1997 quando lo Stato Maggiore dell’Esercito, in considerazione del progressivo ridimensionamento dello strumento militare e dell’esigenze di conferire un’immagine di coesione e identificazione con l’istituzione, ha disposto la realizzazione di un unico calendario di Forza Armata: il Calendesercito. Ogni anno l’opera propone un tema particolare: per il 2016 l’omaggio è agli italiani, che senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche e di condizioni sociali sono stati protagonisti della Grande Guerra. In milioni furono chiamati alle armi nel Regio Esercito: contadini, operai, intellettuali, artisti, tutti partecipi della vittoria colta nel 1918, tutti protagonisti del primo grande momento di unità nazionale: non a caso la prima guerra mondiale fu identificata come l’ultima battaglia risorgimentale. Lo stretto rapporto tra esercito e società, iniziato durante la Grande Guerra, è il filo conduttore della Forza Armata, oggi sempre più impegnata in Italia e nei teatri operativi all’estero. Nel calendario c’è quindi un collegamento tra ieri ed oggi, tra gli eroi della Grande Guerra, ai quali è stata assegnata la medaglia d’oro al valor militare, e quelli di oggi. Ma chi è l’eroe? L’eroe ha le caratteristiche di coraggio, altruismo, senso del dovere, senso di responsabilità, senso della Patria. È proprio dal loro ricordo e sacrificio che dobbiamo attingere per avere sempre nuova linfa vitale così da nutrire e far crescere tali valori che oggi non sempre si coltivano. Dobbiamo trasmettere alle future generazioni il messaggio che i sogni, i progetti, le ambizioni nascono e si realizzano solo se supportati da questi valori.

del Generale di Corpo D’Armata Luigi Francesco De Leverano, Comandante del secondo Comando Forze di Difesa (2 FOD)

Tags: Aprile 2016 forze armate Esercito Italiano Luigi Francesco De Leverano SMD - Stato Maggiore della Difesa

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