In Italia cresce la previdenza integrativa
In Italia la previdenza integrativa è ancora poco sviluppata, ma il trend potrebbe cambiare significativamente: le persone sono più consapevoli della necessità di costruire una pensione privata, la crescita dei principali operatori della previdenza complementare è stata negli ultimi anni significativa e gli operatori del settore avvertono la necessità di ristrutturare i loro sistemi di gestione e governance. Ad affermarlo è uno studio di Excellence Consulting, società di consulenza con sede a Milano e Roma, che propone due soluzioni per rilanciare ulteriormente la previdenza complementare: una nuova generazione di prodotti sviluppata a partire dalle best practice internazionali dei paesi più evoluti nell’ambito previdenziale e che potrebbe beneficiare anche di una maggiore detassazione da parte dello Stato, e realizzazione di una nuova generazione di strumenti di tipo «Prevtech» capaci di aiutare il cliente a comprendere meglio esigenze e soluzioni. «In Italia una proporzione crescente di lavoratori andrà incontro a periodi di disoccupazione, di lavoro part-time o precario durante la vita lavorativa. Tali interruzioni contributive avranno un effetto sulle pensioni del futuro contribuendo all’aumento della povertà in terza età ed è stato calcolato che nel caso di lavoratori a basso reddito, la decurtazione della pensione sarà del 10 per cento. È necessario quindi che risparmiatori e operatori del settore sappiano cambiare passo e che anche in Italia si diffondano servizi di consulenza previdenziale di eccellenza», ha dichiarato Maurizio Primanni, amministratore delegato di Excellence Consulting.
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