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NUOVO COMITATO SCIENTIFICO E PROGRAMMA 2018-2019 PER IL PAC DI MILANO

IGNAZIOEJACOPOGARDELLAInternodelPACPadiglionedArteContemporaneaMilanoFotodiGuidoCataldo2002.jpg

Il PAC, Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano, storica sede espositiva pubblica milanese per l’arte contemporanea inaugurata su progetto di Ignazio Gardella nel 1954, continua inarrestabile a narrare le ultime tendenze artistiche del XXI secolo e a celebrare i suoi protagonisti. Innanzitutto con un nuovo comitato scientifico e, per la prima volta, un programma espositivo che si estende ad un biennio. Un nuovo gruppo di lavoro che, sotto la supervisione del direttore Domenico Piraina, è stato chiamato a tracciare le linee guida della prossima attività con uno sguardo vigile alla migliore tradizione storico-espositiva precedente, caratterizzata da uno stile di forte sperimentazione e di anticipazione di tendenze, e con un’attenzione costante ai nuovi scenari dell’arte contemporanea, intraprendendo strade inedite e affrontando temi attuali e spesso controversi. "Professionisti affermati e autorevoli, in grado di garantire a Milano e al PAC una visione sempre più consolidata e specifica nel vasto panorama internazionale dell’arte contemporanea": questo il commento dell’assessore alla cultura Filippo Del Corno.

Il nuovo comitato scientifico è composto da cinque autorevoli rappresentanti del mondo dell’arte contemporanea: Ferran Barenblit, direttore del Museo d’arte contemporanea di Barcellona (MACBA); Silvia Bignami, docente di storia dell’arte contemporanea all’Università degli studi di Milano; Emanuela De Cecco, docente di storia dell’arte contemporanea all’Università di Bolzano; Iolanda Ratti, conservatrice del Museo del Novecento di Milano; Diego Sileo, curatore del PAC. La scelta dei quattro membri esterni è stata il frutto di un’attenta analisi e riflessione da parte dell’istituzione, che – in accordo con le direttive dell’assessorato alla cultura del Comune di Milano – ha privilegiato alcuni precisi campi di interesse e di indagine: la visione internazionale e l’ampio respiro politico-culturale di un importante museo estero; la ricerca, la formazione didattica e la critica d’arte (anche quella più militante e sperimentale) garantite dalle nostre università; il consolidamento e lo sviluppo di fondamentali e preziose collaborazioni tra le realtà museali della nostra città.

Il biennio 2018-2019 delinea alcune novità di carattere strategico e contenutistico, che consolidano esperienze passate e punti di forza e definiscono meglio la missione e gli ambiti di azione: tutte le mostre in programma saranno ideate e curate dal PAC nell’ambito delle linee di ricerca fissate per pianificare i suoi contenuti espositivi; con cadenza annuale, verranno proposte giornate di studio, approfondimento e dibattito attorno alle arti visive contemporanee legate alle esposizioni; la project room al primo piano verrà ampliata e dedicata a progetti e azioni interdisciplinari, in dialogo anche con altri contesti, sviluppando così la capacità di fare networking; annualmente e in maniera costante il PAC sosterrà associazioni di volontariato che, attraverso l’arte, realizzano progetti per promuovere l’integrazione sociale e sensibilizzare l’opinione pubblica sui valori della solidarietà.

Le mostre del biennio 2018-2019 sono organizzate su quattro precise linee di ricerca che, oltre a caratterizzare fortemente la programmazione del PAC, ne rafforzano l’identità unica all’interno del panorama attuale dell’arte contemporanea e lo collegano a degli appuntamenti programmati dalla città e sul territorio nazionale. Quind la mostra primaverile inaugura durante le settimane in cui Milano diventa vetrina internazionale con miart e Salone del Mobile e vede protagonisti i grandi nomi del panorama artistico internazionale, alcuni dei quali per la prima volta in Italia: Teresa Margolles (2018) e Anna Maria Maiolino (2019); in estate si consolida la linea di narrazione nata dall’incontro con Expo2015, che esplora altri continenti attraverso l’arte contemporanea, mirando ad analizzare le culture di specifici paesi, con collettive dedicate al Brasile e al Giappone; in autunno la mostra sarà dedicata a un artista italiano in occasione della Giornata nazionale del contemporaneo, promossa da AMACI, l'Associazione dei musei d’arte contemporanea di cui il PAC è socio fondatore e in questo biennio la generazione di artisti invitati è quella nata negli anni Sessanta. Un’opera verrà donata al Museo del Novecento, andando ad arricchire le collezioni civiche. In questa direzione si collocano le mostre di Eva Marisaldi (2018) e Cesare Viel (2019). Infine, la mostra invernale celebra i grandi maestri dell’architettura e del design italiani, ponendo il loro lavoro in relazione al PAC come esemplare monumento del nostro modernismo. Protagoniste di questo dialogo saranno le mostre dedicate ad Enzo Mari (2018) e Ignazio e Jacopo Gardella (2019).

 

 

Tags: Milano Novembre 2017 PAC Padiglione di Arte Contemporanea

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