VAILLANT PRESENTA LA STRATEGIA AZIENDALE PER L'ARIA PULITA
In questi giorni di blocco delle auto nel tentativo di migliorare la qualità dell'aria e respirare meglio, in un incontro stampa la filiale italiana della tedesca Vaillant ha presentato la propria strategia ambientale denominata "green evolution", perseguita ormai da circa tre anni, nonché due ricerche effettuate da Eumetra MR su atteggiamento e percezione degli italiani in tema di sostenibilità ambientale.
Il sondaggista Renato Mannheimer, membro del comitato scientifico Eumetra, ha esposto i dati delle ricerche, la prima delle quali indaga la sensibilità degli italiani in merito alle questioni ambientali: il 95 per cento del campione interpellato si dichiara sensibile alle tematiche oggetto del smontaggio e il 41 per cento, soprattutto giovani tra i 18 e i 24 anni, considera molto o abbastanza cattiva l'aria nel luogo di residenza. Il 96 per cento del campione, specialmente la fascia d'età 25 - 34 anni e gli abitanti delle grandi centri urbani, ritengono che le aziende debbano impegnarsi a favore dell'ambiente, consegnando quindi una responsabilità sociale più alle imprese che ai governi che infatti risultano meno affidabili delle aziende per il 72 per cento degli intervistati, con l'impegno potenziale di un'azienda percepito forse come più vicino e tangibile rispetto quello dello Stato. La seconda ricerca porta alla luce l'indicatore green degli italiani, che Eumetra ha calcolato di 58 punti su 100 sulla media nazionale degli intervistati: emerge quindi un divario tra l'attenzione dichiarata e i comportamenti effettivamente tenuti. Delle caregorie in cui è stato diviso il campione interpellato, il gruppo più nutrito è il "careful green" con un 38 per cento che ha quindi superiore inclinazione verso i mezzi pubblici e il risparmio dell'acqua, fa attenzione a quanta plastica usa e getta utilizza e propende all'acquisto di prodotti e servizi rispettosi dell'ambiente. L'8 per cento solamente fa parte del "green home & careful green" che tiene comportamenti più virtuosi mostrando coerenza tra l'interesse verso la salvaguardia del pianeta e le azioni effettivamente compiute arrivando anche a dotarsi di sistemi di efficientamento energetico per il comfort domestico. Le categorie più in basso in classifica sono il "no green" (17%) zero attenzione quindi, e "ordinary green" (37%).
L'incontro è proseguito con un excursus sulla storia dell'azienda dalla sua fondazione a Remscheid nel 1874 grazie all'imprenditorialità di Johann Vaillant stesso, battitore di rame e produttore di tubi che poi nel 1894 inventa il primo scaldabagno a gas a sistema chiuso della storia -all'epoca si scaldava l'acqua direttamente sul fuoco- e mostra inoltre una buona dose di attenzione verso i "consumatori" in quanto riesce ad evitare la tassa sul lusso poiché lavarsi era considerata pratica per ricchi, democratizzando quindi l'acqua calda. Dopo l'evoluzione in scaldabagno murale. Inventa il primo sistema centrale di riscaldamento per più ambienti. Ora, il futuro a emissioni zero è rappresentato dalla pompa di calore Arotherm plus, la più ecologica, ancora non in vendita e dal livello bassissimo nella scala gwp, il potenziale di riscaldamento globale impattante sull'effetto serra.
Intanto, ora come ora Vaillant Italia ha lanciato una campagna di rottamazione finalizzata a sostituire caldaie ormai obsolete con nuove provviste di sette anni di garanzia. Infatti queste ultime riducono la co2 di almeno il 20-25 per cento. Inoltre, grazie a una partnership con LifeGate, verrà piantato un albero per ogni caldaia nel parco del Ticino e nel parco dell'Aniene.
Efficientamento energetico della sede, energia pulita da fonti rinnovabili, flotta ibrida aziendale, pannelli fotovoltaici, plastica sostituita da materiali biodegradabili... Sono tutti elementi della strategia in atto già da tempo, ancora prima della casa madre tedesca: Vaillant Italia sta facendo il passaggio dagli shareholder agli stakeholder, tra i quali inserisce il pianeta.