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FATTURATO DI ICAM CIOCCOLATO: +15 MILIONI TRAINATI DA PRIVATE LABEL ED EXPORT

fave di cacao

Icam Cioccolato, azienda attiva dal 1946 nella produzione e commercializzazione di cioccolato e semilavorati del cacao, si lascia alle spalle un 2020 con performance fuori dall’ordinario, specchio del contesto pandemico che lo ha caratterizzato e riconoscimento di un modello di business all’avanguardia: prestazioni che, con un fatturato di 177 milioni di euro (+15 milioni sul 2019), ricompensano l’impegno profuso dall’azienda nella gestione di un anno vissuto tra chiusure, incertezze e distanziamento sociale. Una crescita che quindi conferma anche per il 2020 il trend positivo caratterizzato da 5 anni consecutivi di successi (+42 milioni di euro dal 2015), costruiti sulle scelte strategiche che da 75 anni caratterizzano l’azienda lecchese, non ultime la multicanalità, il biologico e l’approccio etico.

L’anno appena concluso ha visto infatti crescere del 4% la quantità di fave di cacao acquistate (24mila tonnellate) – il cui 65% è composto da cacao bio e fair trade – per una produzione che coinvolge tre aree di business principali: industria (+7% rispetto al 2019, pari al 45% del mix di fatturato); brand proprietari (Vanini, Icam Professionale e Agostoni) che a causa della pandemia hanno registrato una decrescita riducendo dal 15% al 12% la quota nel mix di fatturato; infine una crescita straordinaria segnata dall’area del private label che ha registrato un aumento del 19% sul fatturato, accrescendo conseguentemente la quota nel mix di fatturato dal 39% al 43%. Un dato che non stupisce affatto se si pensa all’enorme impatto che la GDO ha avuto sulla vita delle persone durante i mesi di lockdown più rigido e all’effetto consolatore che il cioccolato ha sull’essere umano.

Se in Italia si sono registrati consumi record di farina, lievito e prodotti per l’home bakery a soddisfacimento della voglia di impastare, panificare e fare dolci, in paesi come Francia, Inghilterra e Stati Uniti, dove il cioccolato è considerato quasi come un “bene rifugio” essenziale nella lista della spesa, è stato registrato un grande incremento nei suoi consumi, specialmente di cioccolato biologico, comparto da sempre più sviluppato all’estero che in Italia. Tendenza che ha contribuito anche alla forte crescita dell’export di Icam che si è attestata a chiusura d’anno su +16% rispetto al 2019 (portando al 62% la quota nel mix del fatturato aziendale), in generale nella maggior parte dei 69 paesi del mondo in cui Icam vende e distribuisce prodotti di cioccolato e in particolare per questa specifica area di business.

Produrre cioccolato di alta qualità, secondo un ideale di sostenibilità, che sia rispettoso ed equo nei confronti di tutti gli attori coinvolti nella filiera, oltre che buono per il consumatore finale. Icam è infatti una delle poche aziende Made in Italy che controlla in maniera completa ed integrata la filiera produttiva e ciò porta Icam a selezionare i paesi d’origine da cui acquistare il cacao, le cooperative di coltivatori con cui stabilire rapporti paritari di collaborazione per il benessere delle persone e la salvaguardia della biodiversità e del territorio. Icam oggi acquista cacao da 21 diversi paesi di Centro-America, America Latina e Africa e nella maggior parte di questi paesi sono attivi accordi di collaborazione di lunga durata con le cooperative presenti sul territorio. Un impegno che si replica anche all’interno dello stabilimento produttivo italiano di Orsenigo, protagonista negli anni di investimenti importanti per l’acquisto di macchinari all’avanguardia nell’innovazione tecnologica, e nelle scelte sostenibili dei materiali per i packaging, oltre che negli obiettivi di contenimento dei consumi idrici ed elettrici.

Un approccio etico dell’azienda che si è tradotto anche nella vicinanza a un settore, quello professionale di pasticceri, cioccolatieri e gelatieri che è stato piegato, al contrario della GDO. Un settore in cui Icam è presente da sempre con i semilavorati dei brand Icam Linea Professionale e Agostoni, e in cui ha registrato un calo a doppia cifra, rimanendo però nonostante tutto al fianco dei professionisti attraverso la formazione e gli aggiornamenti gratuiti della piattaforma virtuale Chococube Online e attraverso modalità di approvvigionamenti tailor made per andare incontro alle singole necessità e fornire quanto necessario per portare avanti l’attività nelle finestre temporali in cui era consentito.

Tags: industria alimentare made in italy agroalimentare azienda dolciaria Maggio 2017 sostenibilità cacao export bio cioccolato Febbraio 2021

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