Supercomputer, l’IBM al primo posto nel mondo
L’IBM si è confermata al primo posto nella classifica mondiale dei supercomputer e quest’anno rilevanti installazioni riguardano due strutture europee: il Leibnitz Supercomputing Center e il Cineca, Consorzio inter-universitario italiano per il supercalcolo. Al primo posto in campo mondiale si è affermato il Sequoia, costruito dall’IBM per la National Nuclear Security Administration. È un sistema dedicato alla gestione della riserva di armi nucleari statunitense da parte dei Laboratori di Los Alamos e di Sandia. Raggiungendo 16,32 petaflops - un petaflops equivale a un quadrilione di operazioni a virgola mobile al secondo -, il Sequoia ha guadagnato il primo posto nella classifica Top 500 dei supercomputer più veloci del mondo, annunciata nella Conferenza International Supercomputing di Amburgo in Germania. Al quarto posto in campo internazionale si è piazzato invece il sistema SuperMUC, il computer più veloce in Europa installato nel Centro Leibniz Supercomputing; è un supercomputer commerciale raffreddato ad acqua calda, ad alte prestazioni, progettato per affiancare le attività di ricercatori e di istituti industriali in tutta Europa. Il sistema SuperMUC è stato costruito con server IBM dotati di oltre 150 mila elementi per fornire prestazioni massime fino a tre petaflops, equivalenti al lavoro di più di 110 mila personal computer. La nuova rivoluzionaria tecnologia di raffreddamento ad acqua calda, inventata dall’IBM, consente la costruzione di un sistema dieci volte più piccolo, con un sostanziale miglioramento delle prestazioni di picco e con un consumo energetico del 40 per cento inferiore rispetto a una macchina equiparabile raffreddata ad aria. Queste prestazioni serviranno ad accelerare ricerche sulla simulazione del flusso sanguigno dietro una valvola cardiaca artificiale, a ideare aerei più silenziosi, a scoprire nuovi elementi di conoscenza nella geofisica, a comprendere le origini dei terremoti. Al settimo posto della classifica c’è il sistema di calcolo Fermi, installato nel Cineca nel giugno 2012 per la ricerca scientifica e industriale italiana ed europea; con esso l’Italia entra nelle prime dieci posizioni della Top 500. Il Fermi IBM è composto da un totale di 163.840 elementi. Ogni processore è dotato di 16 giga byte di memoria; completa l’installazione un sottosistema di archivio elettronico con una capacità di 10 Pbyte. Per ospitare il sistema Fermi una particolare attenzione è stata posta nella progettazione dell’infrastruttura di raffreddamento del data center del Cineca, realizzato attraverso un impiego di liquido e di aria. La combinazione dell’infrastruttura del data center con l’alto livello dei flops fornisce un risultato estremamente efficace. (Eli. Man.)
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