Sistema Moda Italia: i colori che andranno di moda? Verde e oro
«Il Brasile è senz’altro uno dei mercati più interessanti e potenzialmente più promettenti per il sistema Tessile, Abbigliamento e Moda italiano; ha una delle economie con più accentuato sviluppo in campo mondiale sia per la cultura sia per la consolidata presenza italiana, pari a circa 30 milioni di persone». L’ha ribadito Paolo Bastianello, vicepresidente vicario del Sistema Moda Italia, organizzazione di rappresentanza degli industriali del settore, nel corso di un recente convegno organizzato dalla Federazione in cui è stata presentata un’articolata indagine sul mercato brasiliano, realizzata da Future Concept Lab e Coletivo Frescobol con il contributo del Ministero dello Sviluppo Economico e dell’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. La Federazione rappresenta un settore che, con oltre 510 mila addetti e quasi 60 mila aziende, costituisce una componente fondamentale del tessuto economico e manifatturiero italiano. «Il Brasile è una realtà economica–prosegue Bastianello–su cui già da tempo la moda italiana ha rivolto la propria attenzione». Sin dal 2007 infatti il Sistema Moda Italia ha avviato un monitoraggio del mercato brasiliano attraverso una serie di missioni esplorative, come ricorda il direttore generale Gianfranco Di Natale, mentre Mauro Ponzé del Coletivo Frescobol rileva alcuni dati macroeconomici di quel Paese: 190 milioni di abitanti pari al 50 per cento dell’intero continente americano; quinto Paese più popolato nel mondo; una popolazione giovane, concentrata nella fascia di età tra i 15 e i 44 anni. «Dati che si accompagnano a grandi trasformazioni sociali a partire dalla formazione di una classe media consistente e dedita al consumo, principalmente nei grandi agglomerati urbani». Negli ultimi dieci anni circa 40 milioni di brasiliani sono usciti dalla povertà per entrare nella società dei consumi. La situazione presenta anche pesanti difficoltà per chi vuole operare, a partire dai dazi molto elevati per i prodotti di importazione cui si accompagnano alti indici di pressione fiscale. «Il futuro–ha spiegato Francesco Morace dell’Istituto di studi e ricerche Future Concept Lab–sarà caratterizzato da una relazione assai più stretta e fiduciaria con l’impresa intesa nel suo complesso organico. Il Brasile e le imprese che vorranno lavorare in questo mercato possono seguire questa strada, incontrando la creatività spontanea di Rio de Janeiro e la visione sistematica e rigorosa tipica della città di San Paolo».