SPECIALE Turismo e cultura - acquario di roma, una leva per l’economia della capitale
Il marchio «Roma» colloca la capitale italiana tra le grandi top city del pianeta, dove il «sistema turismo» (le attività direttamente connesse con l’ospitalità, ma anche con l’indotto nel suo complesso) è una prassi per far crescere questo settore soprattutto attraverso nuove opportunità attrattive. Una di queste è l’Acquario di Roma, di cui a breve avverrà l’inaugurazione e che, dati alla mano, è destinato a diventare una delle principali attrazioni turistiche della capitale con oltre un milione e mezzo di visitatori previsti (paganti).
Secondo le stime iniziali l’Acquario porterà 400 nuovi posti di lavoro, 700 posti auto (il parcheggio pubblico attiguo alla struttura non solo è stato già completato ma è già attivo e funzionante), un milione di visitatori stimati all’anno per un investimento del valore di 80 milioni di euro (15 milioni solo per l’acquario tradizionale), comprendendo parco acquatico, aree congressuali, un’area museale, aree e servizi commerciali e ristorazione per un indotto pari a 78 euro di Pil attivati per ogni presenza in più nel Lazio. Stando ai risultati dell’indagine realizzata in collaborazione con gli istituti Demoskopea, Doxa, Eurisko, Ipsos, Istituto Piepoli, SWG, Protiviti e Tns, in una scala da 0 a 10 l’attrattività dell’Acquario di Roma è stata valutata con un voto medio di 7.1, fra le opere più attese.
L’avveniristica struttura architettonica dell’Acquario, ideata dall’ingegnere Domenico Ricciardi, presidente dell’Acquario, sorgerà sotto il laghetto dell’Eur e sotto il Teatro Verde e si estenderà su una superficie di 14 mila metri quadri che prevede un susseguirsi di corridoi, percorsi in tunnel oceanici e spettacolari vasche realizzate in metacrilato trasparente a tenuta stagna. Tutto per dare l’impressione al visitatore di camminare nei fondali marini, immergendosi negli habitat del Mediterraneo, la cui vita si vedrà dal fondo. L’acquario tradizionale (di circa 4 mila metri quadri) ospiterà più di 5 mila esemplari di 100 specie diverse, gestito dalla Merlin Entertainments Group, multinazionale britannica attiva nel campo dell’intrattenimento.
Nei restanti 10 mila metri quadrati sorgerà, oltre all’area dedicata ai servizi, uno spazio espositivo permanente dedicato alle attività subacquee, all’educazione e ricerca marina, chiamato «Expò», un’area dove si svilupperà, oltre alla parte dedicata ai servizi, l’area espositiva dedicata ai pesci robot, alla divulgazione dei progetti di educazione scientifica e ambientale, e l’Auditorium, dove verranno proiettati filmati in 3D stereoscopico.
«La sofisticata tecnologia dei pesci robot, gli spettacolari video in 3D, i percorsi di educazione ambientale che verranno proposti ai visitatori insieme al fascino delle creature degli abissi, contribuiranno a rendere l’Acquario di Roma unico nel suo genere», spiega Ricciardi.
In un momento dove il mostro chiamato burocrazia affonda con i suoi tentacoli ogni progetto sul nascere e, i segnali di incertezza del turismo romano cominciano a dare le prime avvisaglie, il progetto dell’Acquario di Roma è la risposta giusta e coraggiosa per poter effettuare le opportune operazioni di rilancio del settore.
La sua realizzazione, un investimento di 80 milioni è interamente finanziata da imprenditori privati (40 per cento equità costruttori, il rimanente 60 per cento anticipato dalle banche): non un euro pubblico è stato speso per l’Acquario che porterà benefici a Roma ed ai romani. La situazione di stallo finanziario in Italia ha causato lo slittamento del completamento dell’opera. Il ritardo è la conseguenza delle difficoltà di reperire i finanziamenti da parte delle banche che, come noto, con il periodo di crisi in atto, hanno rallentato l’erogazione di crediti alle aziende.
Il progetto finanziario comunque oggi è da tutti condiviso, a breve la ripresa dei lavori. L’apertura dell’Acquario porterà naturali benefici a tutta la città di Roma, le ricerche di mercato evidenziano e confermano una fortissima aspettativa a livello mondiale.