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*SPECIALE GIUBILEO* Nicola Zingaretti: la Regione Lazio, da canaglia a virtuosa, si mette in prima linea con il Giubileo

Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio

«Stiamo già cogliendo grandi risultati che testimoniano la ritrovata vitalità e dinamicità del sistema Lazio: l’Istat ha certificato che, nel 2014, la nostra è stata la prima Regione italiana per Pil. Siamo la prima Regione per aumento di occupati e siamo primi anche per ripresa nei consumi delle famiglie. In questi dati, credo ci sia anche l’efficacia dell’azione che la Regione ha messo in campo in questi due anni e mezzo. Sono tante le misure che abbiamo realizzato per ripartire: ecco la nostra ricetta economica»

La Regione Lazio è chiamata, nell’anno giubilare, a un’impresa superiore. Non che le altre Regioni non siano coinvolte, ma questa ne risulta, se non protagonista, di certo responsabile. Troppo noti sono i problemi con i quali la Regione centrale d’Italia, ed anche la più politica, ha a che fare quotidianamente, soprattutto nel suo epicentro: la Capitale. Trasporti non efficienti prima che inefficienti, aggravati dall’allarme terroristico che li ha resi ancor più traballanti (metropolitane chiuse per zainetti dispersi e percorsi deviati), mobilità disastrosa, taxi costosi, ora anche la ribellione dei centurioni, simbolo di una Roma che si dà al turista spillandogli quanto può, pur tralasciando, invece, i servizi. Perciò Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio dal 12 marzo 2013 nonché, dal 2008 al 2012, presidente della Provincia di Roma, descrive cosa il Giubileo significa per la Regione Lazio e, soprattutto, cosa la Regione Lazio significherà per il Giubileo. Proprio come i Mondiali di Calcio sono stati attivatori di economia per il Brasile e per Rio de Janeiro, questo straordinario Giubileo sembrerebbe misericordioso con i romani stessi.
Domanda. Lei ha detto che non siamo più una Regione «canaglia, ora siamo una Regione virtuosa»: quali sono stati gli interventi più significativi e le «buone pratiche» che hanno contribuito a questo positivo cambiamento?
Risposta. In questi giorni stiamo cogliendo alcuni risultati importanti che testimoniano la ritrovata vitalità e dinamicità del sistema Lazio: l’Istat ha certificato che, nel 2014, il Lazio è stata la prima regione italiana per il prodotto interno, con un aumento dell’1,4 per cento, di fronte a una media nazionale in diminuzione dello 0,4 per cento. Siamo la prima regione per aumento di occupati, con una crescita del 3 per cento su una media nazionale dello 0 per cento. E siamo primi anche per ripresa nei consumi delle famiglie, con l’1,3 per cento in più, rispetto a una media italiana dello 0,4 per cento. In questi dati credo ci sia anche l’efficacia dell’azione che la Regione ha messo in campo in questi due anni e mezzo. Sono tante le misure che abbiamo realizzato per ripartire, e se l’agenzia di rating Fitch ha migliorato il nostro «outlook» da negativo a stabile è perché è stata riconosciuta la validità della nostra ricetta economica.
D. Con il termine «outlook» si indica l’orientamento di medio e lungo periodo del rating: come lo avete reso stabile?
R. Partirei con il primo intervento, l’abbattimento del macigno del debito accumulato negli anni, ben 12 miliardi di euro, che siamo riusciti a dimezzare grazie alle anticipazioni di liquidità con il decreto pagamenti che ci ha permesso di saldare 8,7 miliardi di debiti verso imprese, enti locali e sanità. Così abbiamo anche ridotto drasticamente i tempi di pagamento dei fornitori: nel settore sanitario paghiamo entro 60 giorni; nel settore non sanitario i pagamenti sono oggi compiuti in un tempo inferiore a un anno, e con la fattura elettronica i fornitori sono stati pagati in media 10 giorni prima della scadenza.
D. Cosa è stato fatto per la rinegoziazione del debito?
R. La rinegoziazione del debito ci ha consentito già di ricontrattare a tassi più vantaggiosi i mutui con il Ministero dell’Economia e delle Finanze - con risparmi di 90 milioni l’anno - e con la Cassa Depositi e Prestiti. Grazie ai nuovi tassi di interesse, la Regione beneficerà nel triennio 2015-2017 di minori oneri finanziari per 182,5 milioni di euro. A decorrere dal 2018, si avrà un risparmio pari a 21,4 milioni di euro su base annua.
D. Il Lazio era in gravissimo ritardo sui fondi strutturali. Qual’è l’attuale situazione?
R. Siamo riusciti a mettere sul territorio ben 713 milioni di euro della vecchia programmazione. La media mensile di fondi erogati è passata da 13 milioni nel periodo 2007-2013 a 35 milioni in questi due anni e mezzo, abbiamo cioè triplicato la capacità di spesa del Lazio. Parallelamente, ci siamo concentrati sulla nuova programmazione 2014-2020, istituendo una cabina unica di regia che ci ha consentito di dar vita ad una programmazione unitaria di tutte le risorse a disposizione della Regione: fondi europei, risorse regionali e statali. Ne è scaturito un piano da 3,7 miliardi su 45 azioni cardine, che orienteranno lo sviluppo del Lazio nei prossimi anni. Abbiamo già attivato 35 delle 45 azioni e, nei soli prossimi 12 mesi, metteremo a disposizione di famiglie e aziende del territorio ben 400 milioni di euro.
D. I vostri sforzi per eliminare gli sprechi e rendere efficiente la macchina amministrativa come si sono concretizzati?
R. Con le azioni messe in campo per ridurre e razionalizzare la spesa abbiamo già ottenuto risparmi per circa 400 milioni di euro. Vorrei inoltre ricordare il piano di valorizzazione del patrimonio immobiliare attraverso aste online di immobili di pregio e apporti al fondo immobiliare Invimit che ci stanno consentendo di mettere a reddito un immenso patrimonio che ha rappresentato più un onere in questi anni.
D. E ancora, la partita sulla sanità?
R. Dopo 7 anni vediamo la luce in fondo al tunnel. Abbiamo lavorato su nuovi servizi e sulla costruzione di una nuova rete sanitaria e, nel frattempo, agito sulla qualità della spesa. Il Lazio è una delle poche regioni italiane che nel 2014 ha visto ridurre la spesa sanitaria (dello 0,18 per cento, contro una media italiana che è aumentata dell’1,8 per cento). Quest’anno, per la prima volta dopo 7 anni, il disavanzo è sotto la quota del 5 per cento del Fondo sanitario regionale, condizione per uscire dal commissariamento. Il dato certificato dal tavolo sul piano di rientro sul 2014 è di 355 milioni. Stimiamo che sul 2015 il disavanzo sarà ulteriormente ridotto, ponendo così le condizioni per l’uscita dalla lunga fase commissariale.
D. L’ultima legge di stabilità ha chiesto alle Regioni un piano straordinario di revisione della spesa, anche intervenendo sulla moltitudine di società e partecipazioni; come procede il piano di razionalizzazione e di semplificazione?
R. L’operazione di riorganizzazione delle società regionali avviata dalla nostra Giunta è senza dubbio, per mole e qualità, uno degli esempi più virtuosi e strutturali fatti in Italia. In questi due anni e mezzo, abbiamo eliminato 14 società ed enti inutili e ridato una missione chiara e una governance efficiente alle società strategiche, rimettendole al centro di un progetto di crescita del Lazio. «Lazio Innova», attiva nel settore dello sviluppo, deriva dall’accorpamento di sei società, e in questa prima fase di legislatura è stata in grado di dare una spinta rilevante al sistema produttivo regionale. Abbiamo inoltre fuso Lait e Lazioservice, che si occupano di sistemi informativi e funzioni amministrative in un unico soggetto. Solo con queste due azioni, otteniamo un risparmio annuo di 7,4 milioni. Inoltre, abbiamo chiuso soggetti ormai obsoleti come l’Asp, ossia l’Agenzia Sanità pubblica, con risparmi per 6,75 milioni di euro l’anno; i Creia, Centri regionali di educazione ambientale, con risparmi per 5 milioni di euro l’anno; o l’Art, Agenzia regionale per i trapianti, con risparmi per 4 milioni l’anno. La razionalizzazione delle società regionali sta proseguendo e, al termine dei vari processi di accorpamento e di dismissione previsti dal Piano, la Regione Lazio deterrà unicamente sei partecipazioni dirette, di cui quattro avranno un ruolo strategico nei settori del Trasporto pubblico, Mobilità, Sviluppo economico e Sistemi informativi e funzioni amministrative. Il percorso va avanti e contiamo di rispettare le scadenze già previste dalla legge di stabilità nazionale 2015, cioè di completare entro marzo 2016 il percorso di razionalizzazione avviato.
D. In che modo Roma e il Lazio si preparano all’evento giubilare, anche dopo i fatti di Parigi e la minaccia terroristica?
R. L’anno appena aperto vedrà Roma e il Lazio al centro di una grandissima comunità, quella cattolica, che conta un miliardo e 250 mila persone in tutto il mondo. Un evento straordinario di portata planetaria che ci carica di un’enorme responsabilità e rappresenta per il nostro territorio una grande opportunità. Lo è, in primo luogo, per l’impronta che il Santo Padre ha voluto dare a questo evento. Non possiamo, infatti, non essere sensibili al fortissimo messaggio di solidarietà lanciato da papa Francesco che ci investe con forza anche nella dimensione politica e sociale. È un invito a rifondare le ragioni del nostro vivere comune che va oltre la religione e deve avere un respiro più ampio della durata del Giubileo, e noi non possiamo che accoglierlo: il Giubileo concepito da papa Francesco è un atto eccezionale di apertura e incontro. Credo che questo messaggio abbia oggi ancora più valore dopo l’orrore di Parigi: di fronte al terrorismo dobbiamo reagire, certo attraverso l’intelligence e la repressione per colpire i responsabili, ma non dobbiamo fare ciò che il terrore spera: cedere alla paura o, peggio, alla spirale dell’odio. Per questo, noi lavoriamo perché il Giubileo sia un grande evento di dialogo e di incontro fra i sentimenti delle varie religioni. Dal momento stesso della sua indizione ci siamo messi al lavoro per raggiungere questi obiettivi e per sfruttare questa occasione. È stato un grande sforzo organizzativo, anche considerato il poco tempo a disposizione. Oggi possiamo dire che tutti gli impegni presi dalla Regione Lazio in fase di programmazione saranno rispettati. La macchina amministrativa della Regione Lazio è impegnata su molti fronti: accoglienza, sanità, solidarietà e trasporti.
D. Quali i punti principali del Giubileo per la Regione Lazio?
R. Uno dei punti qualificanti del nostro piano riguarda la costruzione di modalità alternative di fruizione del territorio per i pellegrini. Stiamo lavorando a un forte potenziamento del sistema dei cammini religiosi del Lazio. Il nostro intervento si è concentrato in particolare sulla Francigena del nord e sul ripristino della tratta di entrata nella Capitale. Stiamo riattivando antichi percorsi che fanno parte di itinerari religiosi e di pellegrinaggio provenienti dall’oriente e dall’occidente europeo come la via Francigena del sud, i cammini di Benedetto e Francesco. Inoltre, la Regione ha previsto un progetto straordinario di Servizio civile per l’accoglienza e il supporto dei pellegrini e delle famiglie con bisogni speciali e un bando dedicato alle organizzazioni di volontariato che presenteranno progetti per l’accoglienza di persone con bisogni speciali sia a Roma, sia all’interno del Sistema dei Cammini del Lazio. Non opere straordinarie ma un’accelerazione su quanto avevamo già programmato nel progetto di crescita del Lazio realizzato in questi due anni e mezzo di lavoro, che guarda a una prospettiva più lunga di quella dell’anno giubilare. Con tutte le azioni messe in campo, siamo certi di contribuire alla piena riuscita di questo evento eccezionale, ma costituiamo un patrimonio di opere, nuovi servizi e strumenti di accoglienza che rimarranno ai cittadini di Roma e ai visitatori per gli anni a seguire.
D. Come avete potenziato il sistema sanitario d’emergenza? Quali le nuove strutture ospedaliere o di pronto soccorso?
R. Per gli interventi destinati alla sanità ci siamo impegnati con un investimento di circa 84 milioni di euro, di cui 64,5 a carico dello Stato e 19,3 della Regione. Il cuore dell’intervento che abbiamo messo in campo riguarda il sistema dell’emergenza della città di Roma; il pilastro centrale della nostra azione è stato il piano di ammodernamento dei reparti dell’emergenza ospedaliera, con un investimento di 33,5 milioni di euro per l’adeguamento e messa a norma di 12 pronto soccorso a Roma. Non abbiamo semplicemente ridipinto le pareti ma abbiamo rivoluzionato l’organizzazione, l’offerta tecnologica, i sistemi di presa in carico, i codici d’attesa, i servizi per i familiari nelle sale d’attesa. Tutti gli interventi hanno rispettato le scadenze del cronoprogramma e tutte le nuove strutture vengono aperte prima dell’inizio del Giubileo. In pochi mesi abbiamo compiuto una grande opera di riqualificazione in tutte le strutture. Per la messa a regime dei 122 posti letto di area critica e la piena operatività dei pronto soccorso assumiamo 289 unità a tempo indeterminato, grazie allo sblocco del turn over dal 15 per cento al 30 per cento richiesto ai Ministeri dell’Economia e della Sanità, e ulteriori 578 unità di personale a tempo determinato per l’intera durata del Giubileo, di cui 378 unità per le strutture Dea di I e II livello e 200 unità per il potenziamento del personale Ares 118. In totale verranno immessi nel sistema sanitario di Roma 867 operatori. Per il Giubileo, abbiamo poi accelerato sull’acquisto di 86 nuove ambulanze, considerando che l’ultimo rinnovo del parco mezzi dell’emergenza risale a quasi 10 anni fa e che molte ambulanze del Lazio superano i 400 mila chilometri di strada compiuta. Al rinnovo del parco ambulanze, configurate secondo il più alto standard tecnologico, abbiamo destinato 3,5 milioni di euro a carico della Regione. La gara per l’acquisto è stata deliberata dall’Ares l’11 novembre scorso, e abbiamo avuto il via libera dall’Anac. Sono entrate in servizio 40 nuove ambulanze e 10 automediche della società privata che si è aggiudicata la gara centralizzata con la nuova convezione. E per garantire un pronto intervento nei casi più difficili, abbiamo anche potenziato la rete dell’elisoccorso attraverso l’estensione dell’operatività in H24 di 3 basi Hems, l’Helicopter Emergency Medical Service, con l’utilizzo di spazi all’interno di strutture militari e di 8 piazzole sul Grande Raccordo Anulare. Infine, dal 1° novembre per Roma e provincia è attivo il 112, numero unico per le emergenze, progetto promosso dalla Regione Lazio e finanziato con 3,5 milioni di euro. La centrale operativa è stata allestita nei locali della ex Casa della Bambina Giuliano Dalmata in via Laurentina 631 e sarà in grado di gestire nelle 24 ore un traffico telefonico di 15 mila chiamate. Il pilastro centrale della nostra azione è stata la ristrutturazione dei pronto soccorso e degli ospedali, ma ci siamo attrezzati per compiere nuove assunzioni, potenziando in modo adeguato le nostre strutture ospedaliere. Abbiamo lavorato su più fronti, facendoci trovare pronti nei tempi e nel ventaglio dei servizi offerti.
D. Quali sono i progetti legati ai trasporti?
R. Un fondamentale asse del nostro impegno per il Giubileo ha riguardato proprio il trasporto pubblico. L’intervento che abbiamo programmato rafforzerà ulteriormente il lavoro che in questi due anni e mezzo abbiamo fatto per il rinnovamento del Cotral e per il potenziamento del servizio ferroviario nell’area metropolitana di Roma, dove già abbiamo aumentato l’offerta e la frequenza, acquistato 26 nuovi treni, tra cui i 5 nuovi treni jazz che collegano Termini all’aeroporto di Fiumicino e, su questa stessa tratta, prolungato l’alta velocità. Per quanto riguarda il trasporto su ferro, abbiamo avviato dal 29 novembre i servizi aggiuntivi per il Giubileo. Abbiamo potenziato ancora i collegamenti Leonardo Express, che passeranno dagli attuali 88 a 102 al giorno, con un incremento del servizio del 16 per cento e una frequenza fino a 15 minuti nelle ore di maggior flusso viaggiatori. E aumenteremo su questa linea ulteriormente l’offerta, consegnando in anticipo 3 dei 15 jazz previsti nel prossimo contratto di servizio a sostegno dell’aumento di offerta per il Giubileo. Abbiamo incrementato le frequenze tra Tiburtina e Trastevere fino a 7 minuti e 30, dal lunedì al venerdì, con la possibilità di percorrere 14 km in circa 20 minuti. E abbiamo accelerato con l’operazione di rinnovamento e potenziamento del Cotral, su cui investiamo 51,7 milioni di euro per l’acquisto di nuovi bus e per l’entrata in servizio di 215 nuovi autisti Cotral.
D. Novità in tema di accoglienza invece?
R. Sul fronte dell’accoglienza era un’assurdità che la Capitale da anni non avesse un ostello; abbiamo messo a disposizione gli spazi del Santa Maria della Pietà, che tra l’altro si trovano proprio all’ingresso a Roma della via Francigena, e doteremo la città di 140 posti letto complessivi per l’accoglienza dei pellegrini. I lavori per il padiglione 11 si concluderanno entro fine anno, garantendo i primi 70 posti. Quelli per il padiglione 15, invece, si concluderanno entro i primi mesi del 2016, garantendo ulteriori 70 posti. Anche per il nuovo ostello, voglio sottolineare che si tratta di un’operazione strutturale: questa nuova «casa» dell’accoglienza infatti è inserita nell’ambito di un progetto di rigenerazione del Santa Maria della Pietà che comprende anche il riutilizzo degli spazi destinati a Rsa, lungo degenza e attività residenziali per fragilità, che rimarranno a Roma per i prossimi anni.
D. In sintesi, cosa è stato fatto per la mobilità della Regione in questi anni?
R. La mobilità non è solo una competenza amministrativa della Regione ma è un diritto dei cittadini che noi dobbiamo tutelare. Dal nostro insediamento abbiamo stabilito subito un tavolo di confronto con i pendolari per capire quali fossero le criticità del trasporto pubblico regionale, e abbiamo ristabilito il giusto rapporto economico e istituzionale con Trenitalia, con cui stiamo per firmare il rinnovo del contratto di servizio. Grazie a questo rapporto ricucito, abbiamo portato sulla rete ferroviaria regionale 26 nuovi treni al servizio del pendolarismo, con vetture nuove e confortevoli. Nei prossimi mesi ne arriveranno altri e l’intero parco rotabile del Lazio sarà rinnovato. Tramite la collaborazione con Trenitalia siamo riusciti a garantire maggiore frequenza e puntualità delle corse, soprattutto negli orari di punta, aumentando l’offerta sull’intera rete. Per quanto riguarda il trasporto su gomma, con la Cotral abbiamo avviato la gara per l’acquisto di 415 nuovi bus (a maggio ne arriveranno i primi 100) e assunto nuovi conducenti, puntando su razionalizzazione e aumento di efficienza del servizio. Inoltre, su tutto il territorio regionale abbiamo quasi terminato la creazione di Unità di rete fra i Comuni del Lazio, per razionalizzare il servizio delle singole aziende del trasporto pubblico locale, consentendo l’accesso al servizio per 88 mila cittadini in più. Con attenzione a Roma, abbiamo infine risanato l’enorme debito con l’Atac che la passata Amministrazione regionale ci aveva lasciato in «eredità», riportando alla normalità i rapporti economici. Tanti sono ancora i problemi da risolvere ma faremo fronte ad ogni criticità. Con questa politica di risanamento, incremento e miglioramento quantitativo e qualitativo dell’offerta potremo affrontare il Giubileo con pochi interventi straordinari, garantendo il servizio ai pendolari e fornendo ai pellegrini il giusto supporto per raggiungere i luoghi di culto. Parallelamente, stiamo lavorando alla stesura del Piano regionale della mobilità, affinché l’attività futura di pianificazione trasportistica sia chiara, efficiente e attenta alle reali esigenze del territorio.
D. Connettività, «smart cities», tecnologie e servizi per il cittadino per promuovere lo sviluppo di un’Amministrazione trasparente; quali sono le aree d’intervento?
R. L’Agenda Digitale della Regione Lazio (www.laziodigitale.it), coerente con gli indirizzi europei e nazionali, è la strategia per la crescita digitale del territorio. Costituisce il punto di partenza per la realizzazione del Lazio Digitale 2020: una regione in grado di utilizzare in pieno le opportunità offerte da internet e dalle tecnologie per la promozione della cittadinanza digitale, per uno sviluppo sociale ed economico sostenibile, intelligente, per un’amministrazione regionale più efficiente, aperta e partecipata. Le azioni ricomprese nell’Agenda digitale si articolano in cinque ambiti di intervento. Innanzitutto le «infrastrutture digitali e di rete»: la disponibilità di connessione ultraveloce a internet rappresenta la precondizione necessaria e abilitante per la diffusione dei servizi digitali per i cittadini, per lo sviluppo imprenditoriale, per una più efficace relazione tra amministrazione e territorio, per la garanzia del diritto di accesso alla rete. Il Piano Banda ultralarga regionale si propone di portare, entro il 2020, la connettività a 30 Mbps a tutto il territorio del Lazio e a 100 Mbps per almeno il 50 per cento della popolazione e per tutte le sedi delle pubbliche amministrazioni del territorio regionale, compresi i plessi scolastici e le strutture sanitarie pubbliche. Per raggiungere questi obiettivi la Regione ha destinato 161 milioni di euro sulla nuova programmazione dei fondi europei 2014-2020. La seconda area di intervento comprende una serie di azioni per la realizzazione di «un’amministrazione digitale aperta e intelligente», con la piena attuazione del governo digitale (e-government), aperto e partecipato (open government). Uno dei progetti rilevanti di quest’area è costituito dalla fatturazione elettronica, adottata dall’amministrazione regionale in anticipo sui tempi previsti dalla normativa nazionale; è uno strumento fondamentale per il governo della spesa regionale, che introduce modalità di monitoraggio e analisi dei livelli di consumi sostenuti, anche ai fini di una razionalizzazione della spesa pubblica. Il Progetto Open Data Lazio (dati.lazio.it) è un altro tassello fondamentale su cui l’amministrazione punta con decisione come strumento per la trasparenza e la verificabilità dell’operato pubblico da parte di tutti i cittadini; inoltre la disponibilità dei dati che l’amministrazione regionale produce è essenziale per una attività decisionale sempre meno discrezionale e sempre più rispondente alle reali necessità del territorio. «Sanità digitale», terza area dell’Agenda digitale del Lazio, comprende numerosi progetti per il miglioramento dei servizi sanitari. Tra questi, la ricetta dematerializzata per le prescrizioni farmaceutiche, che ad oggi abbiamo attivato presso oltre il 70 per cento dei medici regionali ed è erogata da oltre il 98 per cento delle farmacie laziali. Un altro progetto di punta è «Lazio Escape», relativo alla digitalizzazione dell’intero flusso documentale dei referti dei dipartimenti diagnostici delle dodici Asl e delle otto Aziende ospedaliere del Lazio. La quarta area di intervento, «Comunità intelligenti», raggruppa le azioni che, in linea con le indicazioni nazionali ed europee, puntano a utilizzare le tecnologie digitali e di rete per definire e offrire servizi intelligenti per i cittadini e per le imprese. Infine, «Cittadinanza e competenze digitali», area di intervento per azioni volte a promuovere la cultura digitale per cittadini, amministrazioni, attori del territorio regionale.   

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