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FIASO: EFFICIENZA E INNOVAZIONE PER CAMBIARE LO STATO DELLA SANITÀ PUBBLICA ITALIANA

Fiaso, federazione che rappresenta oltre il 60 per cento di asl e ospedali, ha rafforzato gli strumenti di approfondimento e confronto per comprendere e contribuire a governare i fattori tecnici, organizzativi, politici e culturali che influenzano il mondo della sanità.

L’evoluzione scientifica e tecnologica, la conseguente cronicizzazione di molte malattie unitamente alle politiche restrittive di bilancio, stanno profondamente modificando i modelli organizzativi della sanità pubblica italiana che hanno governato fino ad oggi l’offerta della salute. La Federazione Italiana delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso), che rappresenta oltre il 60 per cento di asl e ospedali, ha proprio per questo rafforzato in questi ultimi anni gli strumenti di approfondimento e confronto per comprendere e nello stesso tempo contribuire a governare i fattori tecnici, organizzativi, politici e culturali che influenzano il mondo della sanità.
La Federazione ha sviluppato tali attività tenendo ben fermi tre obiettivi strategici: far conoscere al «mondo esterno» il punto di vista delle aziende sanitarie pubbliche; comunicare l’attività culturale e tecnica del comparto più avanzato dell’intero settore pubblico (fare cultura); rappresentare un punto di riferimento scientifico e tecnico per asl e ospedali (essere protagonista del processo di aziendalizzazione).
Riguardo al primo obiettivo la Fiaso ha sempre più rafforzato sia il confronto con le istituzioni che la presenza mediatica su temi come la governance delle aziende sanitarie, i meccanismi di finanziamento delle stesse, la gestione del personale, denunciando nello stesso tempo i rischi di un neo-centralismo nella gestione della sanità pubblica che rischia di rallentare quel processo di aziendalizzazione il quale, più efficacemente delle politiche di tagli «orizzontali», può garantire efficienza e qualità al servizio sanitario nazionale.
Le proposte avanzate ai responsabili politici e alla sfera amministrativa si fondano su un’attività scientifica che la Fiaso ha sviluppato negli anni coerentemente con gli atri due obiettivi strategici (fare cultura ed essere protagonista del processo di aziendalizzazione). Ecco di seguito le attività svolte dai laboratori di ricerca della Fiaso nel corso del 2010.

LABORATORIO DEL GOVERNO DEL TERRITORIO

Sono stati presi in esame l’impatto e la percezione del budget avuti come riferimento da alcuni dirigenti delle aree territoriali. L’area di gestione dell’azienda che riguarda il governo del territorio richiede la maggior attenzione e presenta nel proprio interno molti margini di miglioramento. Sebbene se ne accenni poco, i bassi tassi di crescita della spesa sanitaria pubblica trovano una chiave di interpretazione positiva proprio nel governo della relazione fra servizi territoriali e servizi ospedalieri.

LABORATORIO DELLA FORMAZIONE

In merito alla formazione la Fiaso ha sviluppato il tema della strategia da avviare per la costruzione di una nuova classe dirigente per la sanità pubblica. Individuare alcuni spunti per i corsi formativi significa, per la Federazione, costruire un management in grado di rispondere nel modo migliore alla modificazione del sistema di welfare.

LABORATORIO DELLA SLA

Il laboratorio sulla sla, sclerosi laterale amiotrofica, si è proposto di fotografare due modelli organizzativi relativi allo studio di questa patologia, una volta preso atto di un’offerta che sovrappone domiciliarità e ospedale. Il successo di questo laboratorio ha consentito di continuare le attività anche negli altri: stanno per essere avviate la quarta fase del laboratorio sul governo del territorio e la seconda dello stesso laboratorio sulla sla.
Nel corso del ForumPA 2010 sono stati presentati i risultati scientifici della sperimentazione nel comparto sanitario della riforma Brunetta. Oltre ad essere risultati di prestigio, essi rappresentano una novità nel panorama normativo italiano poiché, in primo luogo, offrono al legislatore regionale un quadro di dati molto puntuale sull’adozione e sull’applicazione di criteri definiti a livello centrale, evidenziando così le specificità della sanità pubblica rispetto al pubblico impiego. Inoltre si registra un riconoscimento sostanziale del ruolo «imprenditoriale» delle asl e delle aziende ospedaliere, e ciò può costituire un primo passo per il coinvolgimento e la partecipazione della Federazione al tavolo Aran.
Sempre nell’ambito del rapporto con il Dipartimento della Funzione Pubblica sono anche da ricordare le esperienze di «Linea Amica» e di «Mettiamoci la faccia». Fra le attività ancora in corso il laboratorio governance presenta delle caratteristiche particolari. Infatti il modello segue quello di un think tank e si propone, partendo dalla descrizione delle dinamiche degli assetti istituzionali e di come questi incidono sulla governance delle aziende, di giungere a fornire chiavi interpretative e proposte volte a salvaguardare il sistema aziendale.
L’osservatorio sulle buone pratiche in sanità, infine, si propone di mettere a rete esperienze replicabili in grado di facilitare un miglioramento dell’offerta sanitaria e rappresenta un modello di funzionamento della rete della conoscenza, come momento di continuo scambio e di «benchmarking» delle diverse strutture sanitarie, ossia di misurazione di prodotti, servizi e prassi aziendali mediante il confronto con i concorrenti più forti.

LABORATORIO DEGLI STANDARD INFORMATICI

Il laboratorio degli standard informatici entra in un campo nel quale possono esservi ampi margini di miglioramento dell’efficienza gestionale. Infatti, la definizione di tali parametri consente di variare la contendibilità dei mercati dell’ICT e di aumentare il grado di concorrenzialità del mercato con un impatto non solo sui costi ma anche sui servizi offerti.
Il gruppo di lavoro sul codice dei contratti mira ad approfondire l’applicabilità alle aziende del servizio sanitario nazionale di strumenti di tipo amministrativo previsti dal diritto. Estremamente attuale è il laboratorio sul benessere organizzativo che sperimenta strumenti comuni a diverse aziende per promuovere la lotta allo stress da lavoro. L’attività del laboratorio è in sintonia con l’applicazione del decreto legislativo. Inoltre l’approfondimento del tema «Cura dell’organizzazione che cura» consente di mettere a fuoco anche altri aspetti dell’organizzazione come comunicazione interna, modalità di collaborazione con i professionisti ecc.

LABORATORIO DELLA COMUNICAZIONE

Il laboratorio della comunicazione approfondisce invece le modalità organizzative della comunicazione nelle aziende, e condivide le singole strategie avviate dagli uffici delle aziende che si occupano di comunicazione. Temi particolari sono, infine, quelli affrontati dal gruppo di lavoro sui costi dei ritardati pagamenti e dall’Osservatorio delle reti cliniche.


REINGEGNERIZZAZIONE: IL PROGETTO FIASO-ILLY

Metodi di cura più adeguati, riduzione delle liste di attesa in radiologia oncologica, umanizzazione delle cure e realizzazione di un carrello chirurgico «mono-intervento» per migliorare i servizi del SSN

Reingegnerizzare i percorsi di diagnosi e di cura»: può sembrare un po’ criptico l’obiettivo del progetto di «Innovazione continua in sanità», presentato al ForumPA dalla Fiaso e dall’azienda farmaceutica Eli Lilly. Ma la formula si traduce molto più concretamente in accorciamento dei tempi di analisi per i pazienti, in anticipo delle diagnosi, riduzione di errori chirurgici, umanizzazione delle cure e, fatto non secondario, gestione ottimale della spesa sanitaria.
Sono, questi, i risultati resi tangibili dalle innovazioni, soprattutto di processo, introdotte da Lilly con varie aziende sanitarie associate alla Fiaso, in base a progetti che non solo consentiranno di migliorare le prestazioni delle aziende coinvolte ma, grazie anche al programma di incontri inaugurato nel ForumPA, contribuiranno a realizzare una vera e propria «comunità di pratica» costituita dai vertici apicali delle aziende sanitarie pubbliche e finalizzata ad esportare su più vasta scala le innovazioni sperimentate con successo negli specifici ambiti territoriali.
Nel ridisegnare i processi, Lilly ha impiegato una nuova arma per la sanità, il metodo «Six Sigma», che mira all’eliminazione di difetti più che al semplice miglioramento della prestazione media, con il risultato di ridurre gli errori di processo a 3,4 su un milione. Sono 4 al momento i progetti già realizzati o in fase avanzata: l’ottimizzazione della cura dei pazienti oncologici, realizzato con la asl Cuneo 2 diretta dal presidente della Fiaso Giovanni Monchiero; l’umanizzazione delle terapie in oncologia, realizzato con il policlinico universitario «Giaccone» di Palermo diretto da Mario La Rocca; la realizzazione del «carrello chirurgico mono-intervento», in collaborazione con il policlinico di Modena diretto da Stefano Cencetti; la riduzione delle liste d’attesa in radiologia oncologica in collaborazione con l’asl 3 di Bassano diretta dal vicepresidente della Fiaso Valerio Fabio Alberti. Nel corso del ForumPA 2010 questi ultimi due hanno costituito la base di confronto tra manager sanitari e universitari.

CURA DEL PAZIENTE ONCOLOGICO

L’obiettivo è quello di ottimizzare il processo di presa in carico del paziente. Nonostante l’asl Cuneo 2 si sia sempre distinta in Piemonte per gli elevati parametri raggiunti nella soddisfazione dei «livelli essenziali di assistenza» (Lea), la direzione generale ha voluto con questo progetto porre la lente di ingrandimento sull’iter che il paziente segue quando viene preso in carico dalle strutture residenziali di vario genere: dimissioni protette, assistenza domiciliare integrata, letti di prossimità ed altro ancora. Il risultato atteso è la riduzione del numero di pazienti «perduri» dalla struttura nel corso della cura, obiettivo da conseguire anche con la definizione delle terapie già al momento della diagnosi.

RIDUZIONE DELLE LISTE D’ATTESA IN RADIOLOGIA ONCOLOGICA

L’obiettivo del progetto dell’asl 3 di Bassano affronta una delle note dolenti dell’intero servizio sanitario nazionale. I difetti processuali individuati nella fase di analisi riguardano soprattutto le prestazioni negli ambiti di ecografia (esclusa ecocardio), tac e risonanza magnetica. L’ottimizzazione dei processi, con la conseguente riduzione delle liste d’attesa, viene realizzata attraverso la creazione di un «cruscotto» in grado di prevedere la domanda e di programmare conseguentemente l’offerta.

UMANIZZAZIONE DELLE CURE IN ONCOLOGIA

Il progetto in questione si propone di sviluppare un processo di umanizzazione delle cure, con riguardo al reparto oncologico, attraverso la creazione di un gruppo di referenti e di facilitatori in grado di formare e attivare il cambiamento dell’organizzazione rispetto ai problemi dei pazienti oncologici e di quelli «fragili» (soprattutto gli anziani) e cronici, con particolare attenzione ai pazienti affetti da scompenso e diabete.

REALIZZAZIONE DEL CARRELLO CHIRURGICO «MONO-INTERVENTO»

Nonostante l’innovazione tecnologica numerosi studi internazionali indicano che oltre il 30 per cento degli «errori clinici» avviene in sala operatoria; una parte è attribuibile a un uso non ottimale del carrello chirurgico, nella predisposizione del quale prevale spesso il modello «fai da te» realizzato intervento per intervento. Nel policlinico di Modena, nel quale il 70 per cento dell’attività chirurgica è in oncologia, ogni dispositivo è dotato del proprio codice a barre.
Ciò non è sufficiente a tracciare completamente tutto l’intervento chirurgico e ottenere i massimi livelli di qualità e sicurezza, raggiungibili con l’uso del «carrello mono-intervento» sperimentato da Lilly e dal policlinico di Modena, con vantaggi anche di natura economica per la conseguente riduzione dei costi di gestione del magazzino. Questo è uno degli esempi di come qualità ed economicità possano avanzare di pari passo anche nel settore della sanità.

Tags: sanità ssn ospedali Forum P.A. Fiaso Maggio 2011

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