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Perché non siamo presenti al Forum P.A.

di Antonio Catricalà

Sono ormai tre anni che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, comunemente conosciuta anche come Antitrust, non è presente al Forum della P.A. Non perché non abbiamo nulla da comunicare: in realtà comunichiamo moltissimo. Le nostre segnalazioni sono sempre riportate dai mass media, i nostri provvedimenti discussi dall’opinione pubblica. Siamo stati primi, tra le Autorità, a istituire un contact center per la tutela dei consumatori che dà ottimi risultati e che ha meritato il riconoscimento al concorso «Premiamo i risultati» indetto dal ministro della Pubblica Amministrazione e dell’Innovazione Renato Brunetta. Siamo presenti con un progetto nelle scuole per diffondere la cultura della concorrenza. Ma tutto ciò non ci costa neanche un euro.
Purtroppo le casse dell’Antitrust sono vuote da tempo e quest’anno abbiamo ricevuto un finanziamento straordinario grazie alla solidarietà delle consorelle dotate di maggiori consistenze finanziarie. Sarebbe irriguardoso da parte nostra spendere di più di quanto abbiamo speso l’anno scorso, soprattutto per partecipare a eventi opzionali. Non possiamo, dunque, permetterci uno stand, ma non faremo mancare alla tradizionale e importante iniziativa il nostro contributo di idee.
Non ci appartiene la cultura di istituzioni lontane dalla gente e dalla vita quotidiana dei consumatori: per questo aderiamo idealmente all’obiettivo del Forum P.A., che ha costituito negli ultimi anni un importante laboratorio di soluzioni finalizzate ad avvicinare lo Stato ai cittadini.
Nel nostro piccolo e con le scarse risorse a disposizione stiamo cercando di raggiungere quell’obiettivo e l’istituzione del contact center ne è l’esempio più evidente: otto giovani laureati in Giurisprudenza, alcuni dei quali hanno superato l’esame per svolgere la professione di avvocato, rispondono direttamente ai consumatori che vogliono presentare una denuncia contro i comportamenti scorretti delle aziende. Al numero verde (800 166661), ovviamente gratuito, attivo dal lunedì al venerdì, sono arrivate, in poco più di due anni, oltre 20 mila telefonate.
Alcuni quesiti posti non riguardano le competenze dell’Antitrust, ma i nostri ragazzi non si tirano indietro: danno l’indicazione che serve, «dirottano» i cittadini all’istituzione o all’organizzazione titolata a risolvere il problema. A volte le telefonate sono la spia di un malessere diffuso, della difficoltà di trovare un punto di riferimento sicuro. È la dimostrazione che la pubblica amministrazione non deve perdere la spinta ideale verso un nuovo rapporto con i cittadini italiani, che devono trovare nelle istituzioni e nella macchina burocratica un aiuto e non un ostacolo.
I consumatori che telefonano sono peraltro i nostri migliori alleati: è grazie a loro che possiamo rendere più efficace la nostra battaglia contro i comportamenti scorretti delle aziende. Si tratta di una battaglia complicata, perché nel nostro Paese la cultura del rispetto delle regole di mercato deve ancora farsi strada. Vincerla è cruciale per ridare fiducia ai consumatori e, in ultima analisi, alla crescita dell’economia stessa. Per questo abbiamo investito nel Progetto Scuola: siamo convinti che per costruire una cultura delle regole non bastino le multe a chi le regole non rispetta. Occorre partire dal basso, dai bambini e dai giovani che saranno i consumatori del futuro, informati e consapevoli dei loro diritti.

Tags: AGCM - Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato pubblica amministrazione P.A. Forum P.A. Maggio 2010 Antonio Catricalà

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