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Un pezzo di vita culturale italiana, ma non solo, dal 1947 vede in campo i maggiori scrittori italiani: è il premio Strega. E “Vita da Strega” è la mostra che ne racconta particolari curiosi e inediti e svela la storia del riconoscimento letterario italiano più ambito attraverso le foto dell’Archivio Riccardi, esposte fino al 30 settembre nella Sala della Fortuna del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma.

La scrittrice Maria Bellonci racconta così la nascita del premio, il 17 febbraio 1947: “Già da tempo cominciavo a pensare ad un nostro premio, un premio che nessuno avesse mai immaginato. L’idea di una giuria vasta e democratica che comprendesse tutti i nostri amici mi sembrava tornar bene per ogni verso. Confermava il nuovo acquisto della democrazia”.
 
Il Premio Strega vede la luce dunque nello spirito della ricostruzione civile e culturale dopo gli anni cupi della guerra e del fascismo nel salotto letterario di Maria Bellonci e del marito, il giornalista e critico letterario Goffredo, con il contributo di Guido Alberti che produce il liquore Strega che dà il nome alla manifestazione finanziandola ininterrottamente.
 
Nella mostra, proposta dall’Istituto Quinta Dimensione, curata da Maurizio Riccardi e Giovanni Currado, e nata da un’idea di Roberto Ippolito, anche il museo diventa protagonista con le immagini che ne ritraggono un insolito, affollato Ninfeo, dove fino ai primi anni Sessanta veniva installata la famosa lavagna e si procedeva alla premiazione dei vincitori, per poi spostarsi nel più capiente giardino antistante dove nei successivi 50 anni si scoprirà il vincitore.
 
L’Archivio Riccardi vanta circa tre milioni di negativi originali che anno dopo anno hanno documentato la storia italiana: le foto esposte mostrano Villa Giulia, dove si assegna il premio, ma anche casa Bellonci dove ancora oggi si svolge la selezione della cinquina che si contende il riconoscimento. Così è possibile, con il lavoro di Carlo Riccardi (nella foto in basso), vedere gli scaffali zeppi di libri e le terrazze animate, inverosimilmente stipate di persone.

Al Museo Etrusco di Villa Giulia vengono proposti quindi gli “anni d’oro del Premio” dall’istituzione fino al 1971, dove sfilano l’impeccabile Pier Paolo Pasolini, un giovanissimo Umberto Eco, l’attraente Elsa Morante, l’annoiato Alberto Moravia, tanti altri scrittori e i partecipanti alle serate delle votazioni come gli attori Alberto Sordi, Claudia Cardinale o il regista Michelangelo Antonioni.

Disponibile al bookshop del museo anche il catalogo dal titolo "Gli anni d'oro del Premio Strega - Racconto fotografico di Carlo Riccardi" (AGR Edizioni): a cura di Maurizio Riccardi e Giovanni Currado, raccoglie una selezione di oltre 90 foto, una sintesi più ampia della raccolta presente all'interno dell'Archivio Riccardi, e si conclude con il commento del direttore della Fondazione Bellonci, Stefano Petrocchi.

 

 

 

 

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