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  • Giorgio Benvenuto - Specchio Economico

Kennedy e Trump; Delors e Juncker: quanto sono cambiati in questi anni sia gli americani sia gli europei. Purtroppo in peggio. John Kennedy nel suo discorso di insediamento il 20 gennaio 1961 diceva: «Non chiedete cosa il vostro Paese può fare per voi, chiedete cosa potete fare voi per il vostro Paese» e aggiungeva «concittadini del mondo non chiedete cosa l’America può fare per voi, ma cosa possiamo fare, insieme, per la libertà dell’uomo». E Trump? L’America prima di tutto: «America first»! È...

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Quando è stata fatta l’Unità d’Italia il grande problema erano il latifondo, le grandi proprietà agricole, la cultura estensiva preferita a quella intensiva. L’unità doveva servire anche per abbattere questa struttura sociale che si basava sul privilegio, sull’ignoranza, sull’immobilismo. Riuscì a prevalere quella filosofia magnificamente illustrata da Tomasi di Lampedusa in una frase del Gattopardo: «Cambiare tutto per non cambiare niente». Nel secondo dopoguerra, però, il cambiamento è...

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«È di coraggio non di autocompiacimento che abbiamo bisogno oggi, di leader non di imbonitori». La frase sembra tagliata a misura sulla situazione che stiamo vivendo. In realtà è stata pronunciata cinquantatré anni fa da John Fitzgerald Kennedy davanti alla Convention Democratica che gli consegnava la candidatura presidenziale. Il suo avversario era Richard Nixon passato poi alla storia per il Watergate.
Kennedy le elezioni le vinse e fu un successo storico, il primo cattolico in una Casa...

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Carlo Marx scriveva nel secolo XIX: «Uno spettro si aggira per l’Europa: lo spettro del comunismo. Tutte le potenze della vecchia Europa si sono alleate in una santa caccia spietata contro questo spettro». Cesare Salvi nella prefazione ad un libro di Jakob Schworer («Populismi - Il Movimento 5 Stelle e l’alternativa per la Germania») parafrasando quella frase ha scrittto: «Uno spettro si aggira per l’Occidente: lo spettro del populismo». È proprio così. La caduta del Muro di Berlino ha cambiato...

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Il futuro non è più quello di una volta

L’Europa è un grande problema. È molto diversa da quella immaginata e costruita da Monnet e da Delors. Avevamo pensato ad una Germania europea, ci troviamo un’Europa tedesca. I grandi partiti europei (quello socialista e quello popolare) non hanno nessuna incidenza. Organizzano iniziative generiche. Sono attivi nel turismo sociale e politico. Gli esponenti di maggior rilievo si sentono patrioti del proprio Paese e dei propri interessi. Le vicende della...

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Avanti spending review? Come? E di quanto?

Il presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi, ancora una volta si dimostra uno scaltro e abile comunicatore, con molte marce in più rispetto ai propri avversari politici esterni ed interni. Con la trovata shock dei 50 miliardi di tasse in meno in cinque anni, pari a tre punti di Prodotto interno ha sbaragliato il campo. Gli interlocutori del centrodestra, invece di sottolineare criticamente la genericità delle coperture alla manovra, si sono...

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La legge di stabilità per il 2016 ha elementi di continuità e segnali interessanti di discontinuità. La continuità è rappresentata dalla procedura. Nulla è mutato rispetto al passato. Un’unica eccezione: prima si chiamava legge finanziaria ora si chiama legge di stabilità. L’iter è farraginoso.
Si comincia a discutere a giugno con il documento economico e finanziario; alla fine di ottobre il Consiglio dei ministri vota la «copertina» della legge; i visti della Ragioneria, l’articolato e la firma...

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Sono stato di recente negli Stati Uniti ove ho incontrato esponenti del Partito Democratico, studiosi, dirigenti di realtà sociali. Dopo la vittoria inaspettata di Donald Trump la società americana non si è fermata a compiangersi, a battersi il petto per la sconfitta subita. La contestazione alla politica di Trump è decisa, ma non si indirizza allo scontro frontale, alla ricerca di sbarazzarsi di lui attraverso scorciatoie come un «impeachment». No, prima le forze progressiste americane hanno...

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L'Italia non riesce a riprendere la strada dello sviluppo. Le prudenti previsioni di crescita per il 2016 stentano a realizzarsi. Il ritmo è molto, molto lento. Il Governo ha immaginato che la crescita sarebbe arrivata allo 0,9 per cento nel 2015 e all’1,6 per cento nel 2016. Non è stato così: nel 2015 l’economia si è espansa al massimo allo 0,7 per cento; per il 2016 l’Ocse prevede un altro anno deludente con una crescita pari all’1,1 per cento. L’Italia non brilla nel confronto con gli altri...

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Il 13 luglio scorso l’agenzia di valutazione Moody’s ha abbassato di due gradini il rating sui titoli di stato italiani, da A3 a Baa2, appena due livelli sopra lo status di «quelli spazzatura» e con prospettive negative. In particolare Moody’s assegna la massima sicurezza (AAA) ai titoli di Stato collocati dagli Stati Uniti, dalla Gran Bretagna, dalla Germania, dalla Francia. L’Italia è precipitata in basso, poco più su della Spagna (Baa3), dell’Irlanda (Ba1) e del Portogallo (Ba3). Lo spread...

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di GIORGIO BENVENUTO, presidente della fondazione Bruno Buozzi

La manovra economica del Governo è stata approvata in pochi giorni, senza un dibattito in Parlamento, senza il coinvolgimento delle parti sociali, senza un’analisi attenta delle misure per risanare i conti pubblici. È stata una scelta obbligata. Eravamo con le spalle al muro. Il nostro destino appariva segnato: stavamo per finire in compagnia della Grecia, del Portogallo, dell’Irlanda. Bene ha fatto il presidente della Repubblica a...

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Giuseppe Di Vittorio nella prima seduta del Consiglio comunale di Roma dopo le elezioni amministrative del 1952 così descriveva - dopo la sua elezione - la situazione della capitale d’Italia: «La responsabilità che incombe sul nostro Consiglio è immensa. Essa è pari ai grandi bisogni e alla sovrana dignità di Roma prima città d’Italia, capitale della nostra Repubblica e centro mondiale della cristianità che trae dalla propria storia luminosa e multimillenaria, dai propri incomparabili tesori di...

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Lo scenario è peggiorato negli ultimi anni. Tutti parlano di tutto. Tutti dicono cosa occorre fare. Pochi si impegnano per cambiare. I ministri pur essendo al governo fanno dichiarazioni tipiche degli oppositori: denunciano con veemenza i difetti delle loro amministrazioni e criticano i propri colleghi. I titolari di responsabilità amministrative, politiche e sindacali oltrepassano troppo spesso il limite delle proprie competenze per esprimere opinioni su qualsiasi argomento. Siamo al dilagare...

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Alcuni dati sulla situazione economica e sociale. In primo luogo il lavoro. Oggi 400 mila lavoratori sono in cassa integrazione guadagni. Tra il 2008 e il 2010 si sono persi un milione di posti di lavoro. I giovani in cerca di un lavoro sono il 27,9 per cento, erano il 18,1 nel 2007. La disoccupazione totale è al 7,9 per cento, peggio della Germania (6,9 per cento), ma meglio della Francia. La povertà è in aumento. Nel 2009, secondo i dati più recenti dell’Istat, il 15,6 per cento delle...

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di GIORGIO BENVENUTO
presidente della fondazione Bruno Buozzi

La strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni. Il Governo Monti vuole invece fare sul serio. Si è impegnato a realizzare serie e concrete riforme dopo il decreto «Salva Italia». È bene che riesca nelle proprie intenzioni. Sono necessari il consenso e la mobilitazione della maggior parte dell’opinione pubblica. Il presidente del Consiglio, Mario Monti ha proposto due obiettivi per sollecitare la crescita e lo sviluppo del...

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Le turbolenze politiche hanno fortemente indebolito la governabilità del nostro Paese. Siamo precipitati da molti mesi in una fase di stallo. Il Parlamento è bloccato. Non si vedono prospettive rassicuranti per il futuro. Si prevede una lunga fase di incertezza. Dietro l’angolo non si sa se ci sarà il ribaltone, il Governo tecnico, lo scioglimento delle Camere. E nel frattempo la crisi economica e sociale del Paese si aggrava in un contesto europeo e mondiale nel quale si avvertono pericolose...

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Elezioni politiche: sì, no, quando?
La Corte Costituzionale ha riscritto la legge elettorale per la Camera. Le nuove regole, dopo la sentenza che ha parzialmente dichiarato incostituzionale l’Italicum che era stato approvato con il voto di fiducia dal Governo Renzi, definiscono illegittimo il ballottaggio; prevedono un premio di maggioranza (340 seggi su 630) solo se la lista vincitrice ottiene il 40 per cento dei voti validi. In caso contrario i seggi sono assegnati con il metodo...

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Proposte per una possibile agenda del Governo

di GIORGIO BENVENUTO, presidente della fondazione Bruno Buozzi

Nella storia della Repubblica per la terza volta si costruisce un Governo con il consenso di tutte le forze politiche. È avvenuto una prima volta tra il 1943 e il 1947, quando si trattò di sconfiggere il nazifascismo, di ricostruire il Paese, di avere una nuova forma dello Stato con l’approvazione della Costituzione. Si ripeté una seconda volta tra il 1976 e il 1979, nel momento più...

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di GIORGIO BENVENUTO, presidente della fondazione Bruno Buozzi

No, non ci siamo. La situazione economica e sociale del Paese ristagna. Non si vedono concrete e realistiche proposte capaci di far riprendere lo sviluppo. L’Italia arranca. Negli ultimi tre anni tutto si è deteriorato e si è sfilacciato. L’Istat ha denunciato che un italiano su quattro è a rischio povertà; il numero dei disoccupati ha ripreso a crescere (in un anno si sono persi 500 mila posti di lavoro); l’inflazione è tornata a...

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