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VERONAFIERE-VINITALY: AL VIA OGGI WINE TO ASIA A SHENZHEN CON 120 AZIENDE ITALIANE E 400 DA 30 PAESI

Con 520 aziende di cui 120 cantine tricolori da 30 Paesi, inaugura oggi a Shenzen Wine to Asia, la seconda edizione del Salone internazionale del vino e degli spirits organizzato da Veronafiere-Vinitaly. In calendario fino all’11 maggio al centro espositivo Futian, Wine to Asia si posiziona tra le più importanti rassegne di promozione del vino nella Greater Bay Area, il grande hub ad alto tasso di rapida espansione al mondo che comprende Hong Kong, Macao e nove città della provincia di Guangdong tra cui Shenzhen.

Nove le hall espositive in rappresentanza di altrettanti Paesi produttori (Italia, Cina, Serbia, Slovenia, Argentina, Georgia, Uruguay, Messico e Sudafrica), con la delegazione tricolore che si conferma come la più numerosa in una manifestazione di settore in Asia. Infatti, sono 50 le imprese del ‘padiglione Italia’ firmato da Ice Agenzia, mentre le ulteriori 70 – tra cui il Consorzio di tutela Franciacorta – sono diffuse negli altri spazi della rassegna.

La Greater Bay Area (Gba) è un mercato fondamentale, con quasi il 40% delle merci cinesi in transito. Un’area decisiva – rileva l’Osservatorio Uiv-Vinitaly – anche per l’import enologico: nel 2023, oltre il 40% degli ordini di vino italiano diretto in Cina e nelle 2 ex colonie hanno trovato sbocco nella Gba, quota che sale al 64% se si considera l’import cinese complessivo di vino. Un’area fortemente connessa con tutto il Far East ma strategica anche in relazione al solo mercato del Dragone: la sola provincia di Guangdong (circa 80 milioni di abitanti) registra il 25% delle importazioni totali di vino tricolore in Cina.  Il mercato cinese di vino sta velocemente mutando pelle: ai cali scontati nell’ultimo triennio fa da parziale contraltare la tendenza di una domanda maggiormente qualitativa, con un relativo consistente aumento del prezzo medio del vino italiano negli ultimi 18 mesi. Euromonitor stima un incremento al 2027 delle vendite di vini fermi del 3,7%, con crescite sopra media per i rosati e per i rossi, che rappresentano il 76% dei consumi cinesi. Ma la vera scommessa potrebbe rivelarsi, anche nel Dragone, la tipologia spumanti, con un incremento in valore stimato da Euromonitor nel medio periodo del 57%. Un trend positivo che – rileva l’Osservatorio Uiv-Vinitaly – potrebbe essere già iniziato: nel primo trimestre 2024 l’import di sparkling italiano è cresciuto in valore del 32%, con un’incidenza sul totale delle vendite tricolori in Cina salita all’11%.

Tags: vino vinitaly verona veronafiere fiere Cina export Maggio 2024

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