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strategia energetica nazionale sotto esame: convegno a milano della camera di commercio svizzera sul futuro dell’energia in italia

Ha senso una strategia energetica nazionale di fronte a un contesto di mercato internazionale così variabile e a sviluppi tecnologici così poco prevedibili? E soprattutto: potrebbe l’adozione di una strategia, ovvero di un processo di programmazione, mitigare efficacemente il costo dell’energia? A queste domande ha provato a dare risposte il convegno «2012, 2020, 2050, Mercati e strategie energetiche» svoltosi a Milano, nella sede della Camera di Commercio Svizzera, lo scorso 3 ottobre. L’energia in Italia costa significativamente più che nel resto d’Europa, e questo penalizza la competitività delle aziende consumatrici, ma gli stessi operatori del settore sono oggi in forte difficoltà per la drammatica riduzione dei margini operativi, compressi da una domanda in calo e da costi di produzione in crescita per effetto del prezzo della materia prima, gas soprattutto. A questi elementi si associano, con un ulteriore onere nella bolletta, la politica di incentivazione delle fonti rinnovabili e le irrisolte congestioni nella rete elettrica nazionale. ln questo complesso e difficile scenario il Governo, attraverso il Ministero dello Sviluppo Economico, ha recentemente presentato una bozza di Strategia Energetica Nazionale con un orizzonte temporale esteso al 2020. Nella bozza del documento resa pubblica vengono indicati obiettivi di economicità degli approvvigionamenti e di sostenibilità ambientale perseguiti attraverso prospettati investimenti in nuove interconnessioni tra le reti, una maggiore integrazione con i mercati europei e l’adozione di nuovi incentivi per conseguire l’efficienza energetica. La proposta del Governo ha suscitato reazioni controverse, ma certamente ha avuto il merito di affrontare, in un unico documento programmatico, i temi di un settore strategico per lo sviluppo dell’economia, come hanno evidenziato gli stessi partecipanti al convegno. «Ad una prima lettura le intenzioni sembrano del tutto condivisibili: si fa riferimento all’efficienza energetica, alla necessità di migliorare le infrastrutture–ha commentato nel proprio intervento Salvatore Pinto, presidente e amministratore delegato della società elettrica Axpo Italia, mostrandosi cauto sulla bozza–. Tuttavia non è chiaro quale sarà l’effetto, sulla tariffa, degli investimenti in questi progetti, mentre è urgente accelerare le realizzazioni prospettate per adeguare la rete, vero collo di bottiglia del sistema». Per Agostino Conte della Confindustria il documento del Governo «non è sufficiente, e comunque la gravità della situazione impone un immediato ripensamento delle politiche di incentivazione delle rinnovabili che hanno fatto lievitare gli oneri nella bolletta sino a livelli insostenibili per le imprese». L’anomalia del mercato elettrico, liberalizzato ma nello stesso tempo pesantemente determinato da costi di sistema e da una rigida normativa, sta per Gian Battista Zorzoli, presidente dell’ISES Italia (International Solar Energy Society), nella sua duplice caratterizzazione: «Da un lato vi sono le esigenze del mercato liberalizzato, dall’altro la necessità di garantire la sicurezza e la stabilità del sistema. Inoltre gli obiettivi di salvaguardia ambientale introducono inevitabili elementi di pianificazione, come si riscontra dalla bozza di Strategia». Per Zorzoli, un limite della proposta governativa è anche nel suo ristretto orizzonte temporale, fissato nel 2020, aspetto che ha trovato invece contrario Carlo Stagnaro dell’Istituto Bruno Leoni, fortemente scettico sulla possibilità di elaborare rigide soluzioni per ampi archi temporali, come prevedrebbe invece il documento di consultazione dell’Unione Europea che pone drastici obiettivi per il 2050 sulle emissioni del comparto elettrico. Michele Governatori, vicepresidente dell’Aiget (Associazione Grossisti e Trader di Energia), è apparso moderatamente ottimista sulla bozza di Strategia: «È bene che ci sia e che sia posto in consultazione. Si legge poi che l’Italia diventerà un hub del gas, il che contribuirà ad abbassare il prezzo. Credo che sia una strategia promettente, ma mi preoccupa il rischio che le nuove infrastrutture finanziate in tariffa si rivelino sovrabbondanti rispetto ai consumi (previsti in calo) e ai progetti di asset già in pista, vanificandone il vantaggio economico». Infine appare sibillina l’affermazione contenuta nella bozza secondo la quale si approva «nello spirito» la Road Map 2050. «Nella strategia–conclude Governatori–non è considerato l’effetto di un’effettiva adesione al progetto europeo che prevede pressoché la decarbonizzazione della produzione di energia elettrica. Insomma l’Italia ci sta o non ci sta?». In occasione del convegno è stato presentato il volume «I due volti del mercato elettrico» di Gian Battista Zorzoli pubblicato dall’Associazione Italiana Economisti dell’Energia: un ulteriore contributo al dibattito sul settore energetico in Italia e sulle sue prospettive. ■

Tags: Novembre 2012

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