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International Insolvency Institute invita il mondo

Malgrado i numeri non troppo favorevoli secondo «la smorfia» locale, dal giorno 13 al 17 giugno, si è svolta a Napoli la Conferenza organizzata dall’International Insolvency Institute, che ha riunito, tra magistrati, avvocati ed economisti, i massimi protagonisti mondiali nel campo del diritto fallimentare e della ristrutturazione di imprese in crisi. Le date, in realtà, si sono dimostrate molto fortunate, avendo regalato a tutti i partecipanti giornate indimenticabili sotto ogni punto di vista: climatico, della sicurezza ma, soprattutto, accademico e professionale, il tutto in uno scenario unico.
Organizzate dallo studio legale Ghia di Roma e Milano e dallo studio legale Magrì & Associati di Napoli,  le giornate hanno ottenuto successo non solo in termini di partecipazione ma, soprattutto, di contenuti, grazie alla levatura degli speakers che, insieme agli altri 220 delegati convenuti in rappresentanza di oltre 60 Paesi - tra i quali Stati Uniti, Canada, Australia, Giappone, Argentina, Messico, Brasile, Russia, Germania, Francia, Gran Bretagna, Spagna, Singapore - hanno dato vita ad un dibattito particolarmente stimolante e «specializzato», in quanto frutto di esperienze professionali davvero uniche.
I temi affrontati sono stati tutti orientati all’individuazione delle linee adottate dalle legislazioni dei vari Paesi. Così negli spazi dedicati alle prospettive e alle esperienze «locali», registrate in Russia ed in Sud America, ovvero in quello riguardante lo sviluppo della legislazione europea nell’ambito delle procedure concorsuali (Eir). Altri panel si sono occupati della ristrutturazione dei debiti sovrani; dell’adozione dei modelli di Commonwealth nelle ristrutturazioni dei debiti «cross-border» in Asia; dell’adeguamento della disciplina legale alla luce delle ultime novità finanziarie.
Tra gli interventi più significativi vanno ricordati quelli della professoressa Stefania Bariatti dell’Università di Milano sulla nuova disciplina europea, e del dottor Andreas Remmert della Corte di Cassazione Federale tedesca sulla cooperazione e comunicazione tra Corti straniere. Rilevanti sotto il profilo delle «best practices» da tenere presenti, sono risultate, altresì, le riflessioni del giudice Christopher Klein dell’United States Bankruptcy Court di Sacramento e del professor Christoph Paulus dell’Humboldt University di Berlino sul fondamentale ruolo dell’Uncitral.
Così anche gli interventi del giudice James Peck del Morrison & Foerster di New York, noto ai più per la soluzione del caso Lehman Brothers, e dell’avvocato Steven Kargman dello studio Kargman Associates di New York, incentrati il primo sul ricorso agli strumenti finanziari nella gestione delle crisi aziendali e, il secondo, sulla ristrutturazione dei debiti sovrani, sono risultati di grande interesse per l’attualità degli scenari operativi affrontati. Altrettanto attuali sono state le considerazioni svolte dagli avvocati Christopher Meyer della Squire Patton Boggs di Sarasota, William Boone del James-Bates-Brannan-Groover-LLP, Atlanta e Antonio Tullio dello Studio Tullio & Partners di Modena, in merito alle responsabilità, non solo «domestiche», degli amministratori e dei direttori generali delle società in crisi, specialmente nel periodo antecedente alla dichiarazione di insolvenza.
Pertinente è stato l’invito rivolto ai giudici, chiamati in modo crescente ad una valutazione sul «caso concreto», a verificare l’effettiva responsabilità degli amministratori, anche in considerazione del grado di rilevanza e complessità dei contesti economici all’interno dei quali sono chiamati ad operare. Sono stati approfonditi, così, taluni tra gli argomenti più attuali e dibattuti anche in sede Uncitral. I numerosi giudici convenuti hanno potuto invece approfondire le questioni aperte (e le possibili soluzioni) relative al coordinamento tra Corti nei casi di insolvenza transfrontaliera. Si è distinto, in tale contesto, il chiaro e completo intervento di Luciano Panzani, presidente della Corte d’Appello di Roma, al quale è stato poi conferito l’ambito «Outstanding Contribution Award».
Uno spazio di tutto rilievo è stato riservato, quindi, al «panel» italiano. All’applaudita tavola rotonda, moderata da chi scrive, hanno preso parte alcuni tra i più noti e autorevoli operatori del diritto concorsuale e dell’imprenditoria, i quali hanno illustrato alcune particolari esperienze «nazionali» in un interessante confronto con quanto avvenuto in crisi di imprese similari, negli Stati Uniti ed in altri Paesi del mondo. Il primo ad intervenire è stato Pasquale Liccardo, direttore generale dei sistemi informativi automatizzati del Ministero della Giustizia, già presidente della IV sezione civile del Tribunale di Bologna, il quale ha presentato l’innovativo progetto «Common», volto ad ottimizzare le condizioni dell’offerta e a sostenere la domanda all’interno delle vendite fallimentari, tramite la trasformazione dei crediti incagliati in potere d’acquisto immediatamente spendibile e alla creazione di un unico mercato telematico nazionale dei beni posti in vendita dalle procedure concorsuali (Marketplace).
Quindi l’avvocato Francesco Caia, già presidente dell’Ordine degli Avvocati di Napoli ed ora «new entry» del Consiglio Nazionale Forense, ha portato alla platea il proprio saluto, insieme ad un’analisi dei problemi che il legislatore, nell’ultimo biennio, ha voluto risolvere nell’ambito delle procedure concorsuali, offrendo soluzioni normative volte ad accorciare i tempi di gestione delle procedure che, come è noto, rappresentano un evidente punctum dolens del nostro sistema. Il dibattito è stato poi vivacizzato dal professore Michele Sandulli dell’Università Roma Tre, il quale ha esposto con grande chiarezza le caratteristiche della legislazione italiana, specialmente in tema di concordato preventivo, con le sue numerose varianti atte ad offrire il maggior numero di soluzioni possibili ai problemi che un’impresa prossima all’insolvenza può manifestare.
Sulle procedure di amministrazione straordinaria e sulle opportunità di riforma dell’istituto si è concentrato l’intervento dell’avvocato Stanislao Chimenti. Da ricordare, inoltre, la brillante testimonianza di Gianni Lettieri, presidente di Meridie spa, imprenditore e protagonista del salvataggio di un’importante azienda di manutenzione aerea, l’Atitech spa, oggi una delle più grandi in Europa. Dell’importanza di tali realizzazioni ha parlato, altresì, Vincenzo Moretta, presidente del Consiglio dell’Ordine dei Commercialisti di Napoli.
Di grande rilievo è stato l’intervento dell’avvocato Ennio Magrì, soffermatosi sulla particolare procedura al fallimento della società Bagnoli Futura, nell’ambito dell’ampio progetto di riqualificazione e recupero dell’area di Bagnoli-Coroglio, oggetto di legislazione speciale, alla luce delle ultime novità rappresentate dall’articolo 33 del decreto Sblocca Italia convertito nella legge  164 dell’11 novembre 2014. Così anche il giudice Nicola Graziano della Sezione fallimentare del Tribunale di Napoli, il quale ha sottolineato le opportunità rappresentate dalla cartolarizzazione dei beni delle società sottoposte a curatela fallimentare, con riferimento alla richiamata procedura di Bagnoli Futura, nonché ad esperienze di successo, già portate a compimento, tra cui i casi Atitech e Zoo di Napoli (Fuorigrotta).
L’intervento conclusivo è stato affidato al presidente della Sezione fallimentare del Tribunale di Napoli Lucio Di Nosse, protagonista di importanti ristrutturazioni che hanno caratterizzato lo scenario partenopeo degli ultimi anni, il quale ha illustrato con grande efficacia le caratteristiche peculiari delle richiamate procedure, le iniziative con cui sono state superate le difficoltà ad esse legate, nonché l’importanza di una riforma delle procedure concorsuali, volta ad incentivare soluzioni stragiudiziali che, in linea con il mercato, riescano a fornire risposte immediate per il pieno recupero delle potenzialità dell’impresa in crisi.
Il prestigio dell’iniziativa e la rilevanza dei contenuti scientifici hanno trovato ulteriore conferma nel sostegno ricevuto dalle istituzioni, locali e nazionali: in primis dalla Presidenza della Repubblica, la quale ha voluto indirizzare un alto messaggio di saluto ed augurio ai numerosi partecipanti; rilevante, altresì, il patrocinio concesso dal Ministero dello Sviluppo economico, il quale ha assicurato la partecipazione di Vito Cozzoli, capo di Gabinetto del Ministro, intervenuto per illustrare le principali caratteristiche della disciplina italiana in materia di insolvenza e di ristrutturazione aziendale delle grandi imprese, nonché gli sviluppi normativi di prossima approvazione; assai significativo il sostegno riconosciuto dal Comune di Napoli.
Tra le autorità convenute anche il presidente della Corte dei Conti Raffaele Squitieri, dal Ministero di Giustizia  Luigi di Mauro e, per il Fondo interbancario di tutela dei depositi, del presidente Salvatore Maccarone, e di Giuseppe Boccuzzi, keynote speaker nella sessione di apertura della conferenza.
Un vero successo, dunque, e motivo di grande soddisfazione, anche personale, per aver mantenuto una promessa fatta alla città di Napoli nel 2009: in un Teatro San Carlo trasudante simpatia ed affetto per i suoi concittadini, napoletani nell’animo e legati alla propria città d’origine benché operanti in varie parti del mondo, insignito del premio «Napoletani eccellenti all’estero», mi impegnai a portare a Napoli un grande evento internazionale. Una promessa difficile, come lo sono le promesse nei confronti delle città, per mantenere le quali non basta riunire, come nella specie, esperienze, intelligenze e culture diverse, sia pure in un confronto ad altissimo livello, ma occorre lasciare, in ciascun partecipante, un ricordo positivo, che duri ben oltre il breve orizzonte temporale di un evento.
Ebbene, forse volendo premiare i nostri sforzi, la città di Napoli ha saputo ancora una volta sorprendere, regalando a ciascuno le emozioni che solo essa può dare, rispondendo in maniera egregia ad ogni sollecitazione, garantendo una tenuta, anche in termini di sicurezza, assolutamente perfetta. La bellezza del Golfo ammirata dalle terrazze degli Hotel di Via Partenope, l’eleganza del Circolo dell’Unione, la bellezza sofisticata del Teatro San Carlo, la magnificenza della Reggia di Capodimonte, con la cena di gala, tenutasi nel Salone delle Feste, hanno senz’altro costituito una cornice ineguagliabile, che i convegnisti porteranno nella loro memoria, insieme alla bella esperienza, trascorsa nella città, che non ha eguali.  

Tags: Settembre 2015 imprese Lucio Ghia Napoli fallimento Uncitral

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