Il nostro sito usa i cookie per poterti offrire una migliore esperienza di navigazione. I cookie che usiamo ci permettono di conteggiare le visite in modo anonimo e non ci permettono in alcun modo di identificarti direttamente. Clicca su OK per chiudere questa informativa, oppure approfondisci cliccando su "Cookie policy completa".

Paolo Troubetzkoy, una mostra per i suoi 150 anni

«Padre e figlia»

Il museo del Paesaggio di Verbania collocato a Palazzo Viani Dugnani, dotato di una collezione permanente di opere di pittura, scultura e archeologia, riapre nel piano terra dopo due anni e mezzo di chiusura per lavori di restauro con una rassegna dedicata, in occasione dei centocinquant’anni dalla nascita, allo scultore Paolo Troubetzkoy. Fino al 30 ottobre saranno esposte 150 sculture in gesso, parte del patrimonio di opere donate al museo dagli eredi dell’artista per sua stessa volontà. Il museo conserva infatti 306 tra bozzetti e modelli in gesso, 1 in terra cruda, 9 in plastilina, 6 cere per fusione, 6 bronzi e 12 marmi per un totale di 340 opere dell’artista che fu considerato uno dei maggiori scultori del Novecento. La mostra presenta i materiali e i soggetti da lui prediletti: eleganti figure femminili, delicati nudi, animali, ballerine e ritratti. Il segreto della leggerezza delle sculture di Troubetzkoy sta nel lavorare materiali teneri come l’argilla, la cera modellata, il mastice con la stecca e utilizzare le sue dita lasciando nella materia malleabile delle pennellate colorite che trasmettono l’essenza della sua natura psico-fisica e reagiscono in modo diverso alla luce. Famose sono le patinature dei suoi gessi - bronzo, giallo ocra, verde oliva - e l’esclusiva tecnica di fusione a cera persa. Termina il percorso della mostra la parziale ricostruzione, realizzata partendo da alcune foto storiche in possesso del museo, dello studio francese di Troubetzkoy e dello studiolo di Suna, andato distrutto in un incendio.

Tags: Luglio Agosto 2016

© 2017 Ciuffa Editore - Via Rasella 139, 00187 - Roma. Direttore responsabile: Romina Ciuffa