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LE MIGLIORI PERFORMANCE DEI TOP MANAGER NEL SETTORE DELLA FINANZA, SECONDO REPUTATION MANAGER

“Sempre più spesso, invece che dalla politica, è dai top manager che arrivano idee e proposte concrete per far uscire il sistema Italia dalla crisi, per innovare il mondo del lavoro e del credito, mettendo al centro le esigenze delle persone e dei lavoratori. E abbiamo notato questa evoluzione soprattutto nel settore della finanza. Siamo forse di fronte a un cambio di paradigma del rapporto tra le banche e i cittadini?” ha dichiarato Andrea Barchiesi, CEO di Reputation Manager, la società che realizza il Top Manager Reputation, l’osservatorio permanente che ogni mese monitora la reputazione online delle figure apicali delle principali aziende italiane nei canali del web 1.0 (news e menzioni), web 2.0 (blog, social network) e l’evoluzione storica, calcolando per ogni contenuto l’apporto reputazionale in termini sia quantitativi (volumi) che qualitativi (valori).

Come si monitora la reputazione sul web? La rete per definizione è un territorio partecipativo dove chiunque può contribuire e tutti i segnali si sommano e si fondono creando una realtà spesso diversa da quella dei media tradizionali: i contenuti non hanno visibilità per un tempo limitato come nel caso della carta stampata ma sono persistenti. La base dati analizzata è costituita dai contenuti digitali rilevabili on line; contenuti di differenti tipologie e provenienti da una pluralità di fonti informative online vengono sottoposti a un’analisi multilivello sulla base di un modello concettuale strutturato per cogliere tutti i differenti aspetti della reputazione del top manager. Ad ogni singolo contenuto viene assegnato un peso reputazionale relativamente a diversi parametri quali sentiment, rilevanza, pertinenza, importanza della fonte; tutti i risultati dell’analisi vengono sottoposti a rilettura consulenziale. Un primo aspetto essenziale è considerare la reputazione come somma di una storia e non come espressione di un istante, che certamente la influenza ma non la caratterizza. In rete i contenuti hanno una vita molto più lunga rispetto agli altri canali di comunicazione, a causa della loro persistenza online e dell’indicizzazione sui motori di ricerca che li rende sempre attuali e per questa ragione l’analisi non considera semplicemente la reputazione istantanea ma anche la reputazione storica.

In quest’ultima edizione dell’Osservatorio, è l’amministratore delegato di Poste Italiane Matteo Del Fante a scalare la classifica guadagnando ben 21 posizioni, piazzandosi 18°, grazie soprattutto a quella che la stampa online già chiama la “rivoluzione Del Fante”. In attesa del nuovo piano industriale, Del Fante ha iniziato a tracciare il nuovo corso del gruppo definendo una nuova squadra manageriale, puntando a far convivere il canale digitale e quello fisico, aiutando il Paese nella sua sfida per la trasformazione digitale. Anche l’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, scala la classifica e guadagna 26 posizioni, raggiungendo la 22esima, con 48 punti, grazie all’accordo siglato tra Italia e Francia sul dossier Stx, relativo alla cantieristica navale e civile. Ennio Doris, presidente di Banca Mediolanum, guadagna 3 posizioni e raggiunge il settimo posto, con un punteggio di 54,4 su 100, grazie alla nuova strategia di sviluppo che punta a far diventare Banca Mediolanum la prima banca di affari in Italia per le piccole e medie imprese. Guadagna invece 10 posizioni Carlo Messina, AD di Intesa Sanpaolo, che con un punteggio di 50,4 si posiziona quindicesimo, grazie alla decisione di stanziare un fondo da 100 milioni di euro per gli ex soci delle banche venete, alle dichiarazioni rilasciate in occasione del G7 di Torino per far uscire l’Italia dalla crisi e ai nuovi progetti di Banca Intesa, che punta a diventare la banca italiana leader nel settore delle assicurazioni nei prossimi otto anni. È invece il ritorno di Assicurazioni Generali a Venezia, con il progetto di restauro del palazzo delle Procuratie Vecchie, a giovare alla web reputation sia del presidente Gabriele Galateri di Genola - che guadagna 11 posizioni, piazzandosi 54esimo - sia dell’AD del Gruppo Philippe Donnet, ottavo con 54,3 punti.

Stabile la situazione sul podio: per la terza volta consecutiva Sergio Marchionne si conferma alla guida della classifica con punteggio di 77,8. Il numero uno di FCA, “fa volare il gruppo Agnelli-Exor” - titolano i giornali online - facendo salire il valore del gruppo del 70% e rassicura il mercato sul suo futuro in Exor, dove rimarrà anche dopo l’uscita da FCA. A quasi 5 punti di distanza, con 72,9 punti, troviamo Urbano Cairo, che continua nella sua politica di risanamento e rinnovamento di RCS grazie a buoni risultati sulla raccolta pubblicitaria e al progetto di riportare il gruppo nel settore libri. Francesco Starace si posiziona invece sul terzo gradino del podio, grazie alla sua visione strategica che ha puntato su innovazione e sostenibilità, cambiando approcci e strutture fino a far diventare Enel una case history ad Harvard e a farla entrare nella pop 20 dei migliori datori di lavoro al mondo secondo il ranking stilato da Forbes Magazine.

Tags: Dicembre 2017 reputation top managers Reputation Manager

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