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Unicef: il benessere dei bambini nei Paesi ricchi

La copertina del Rapporto Unicef

Dal Rapporto Card 11 dell’Unicef su «Il benessere dei bambini nei Paesi ricchi», che mette a confronto 29 Paesi ad economia avanzata, emerge che i Paesi Bassi sono in testa nella graduatoria del benessere infantile e nei primi 5 posti in tutte le aree del benessere prese in considerazione. Non sembra esistere una forte relazione tra il reddito pro capite e il benessere infantile: la Repubblica Ceca, ad esempio, è situata meglio dell’Austria, la Slovenia sopravanza il ben più ricco Canada, il Portogallo ha una posizione migliore degli Stati Uniti. Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia si collocano subito dietro i Paesi Bassi nella graduatoria generale; le ultime quattro posizioni sono occupate da tre dei Paesi più poveri del Vecchio Continente, Lettonia, Lituania e Romania, e da uno dei più ricchi, gli Stati Uniti. Grecia, Italia, Portogallo e Spagna si trovano nella metà inferiore della classifica. L’Italia è 22esima su 29 Stati nella graduatoria complessiva del benessere dell’infanzia nei Paesi ricchi. Prima dell’Italia si collocano Spagna, Ungheria e Polonia, subito dopo Estonia, Slovacchia e Grecia. Una posizione non onorevole per un Paese che fa parte del G8 e ambisce ad essere una potenza industriale di rango continentale e globale. Scomponendo i dati relativi alle 5 dimensioni del benessere misurate dal rapporto, l’Italia risulta quasi sempre nella metà inferiore della relativa graduatoria: benessere materiale 23esimo posto su 29; salute e sicurezza, 17esimo; istruzione, 25; comportamenti e rischi, 10; condizioni abitative e ambientali 21esimo posto. Insieme ad altri Paesi dell’Europa meridionale - Portogallo, Grecia e Spagna -, l’Italia si trova nella terza fascia, la più bassa,  della classifica sulla povertà infantile relativa, con il 17 per cento di essi sotto la soglia di povertà di ben il 31 per cento. L’11 per cento dei giovani tra 15 e 19 anni non sono iscritti a scuola, non lavorano e non frequentano corsi di formazione. Però il fenomeno del bullismo nelle scuole si è ridotto del 60 per cento dall’inizio degli anni 2000, con il minor tasso di bambini che dichiarano di avere subito atti di bullismo. Record negativo nella percentuale di minori che svolgono quotidianamente esercizio fisico: meno di 1 su 10. L’Italia è al quart’ultimo posto per le gravidanze in età adolescenziale, essendosi ridotto di un terzo il tasso di fertilità tra le adolescenti nel corso degli anni 2000. I giovanissimi risultano sobri nel bere ma fumano molto. Da rilevare il più basso tasso di mortalità infantile nell’Europa meridionale, ma l’esposizione all’inquinamento atmosferico è tra le più elevate.

Tags: Maggio 2013 Unicef bambini

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