Il nostro sito usa i cookie per poterti offrire una migliore esperienza di navigazione. I cookie che usiamo ci permettono di conteggiare le visite in modo anonimo e non ci permettono in alcun modo di identificarti direttamente. Clicca su OK per chiudere questa informativa, oppure approfondisci cliccando su "Cookie policy completa".

  • Home
  • Speciali
  • *SPECIALE GIUBILEO* Angelo Tanese: «ASL Roma E», ecco come ci siamo preparati ad affrontare il giubileo ed ogni emergenza

*SPECIALE GIUBILEO* Angelo Tanese: «ASL Roma E», ecco come ci siamo preparati ad affrontare il giubileo ed ogni emergenza

ANGELO TANESE direttore generale della ASL Roma E

Il Giubileo Straordinario della Misericordia indetto da Papa Francesco non è soltanto un evento religioso, ma anche una grande occasione per confermare la capacità di accoglienza che Roma ha sempre posseduto, a condizione che le varie istituzioni, per quanto di propria competenza, siano in grado di garantire adeguate infrastrutture e standard di sicurezza. Per quanto riguarda in particolare il settore della sanità, è evidente che l’afflusso ulteriore di pellegrini e visitatori previsto dall’8 dicembre 2015 e per tutto il 2016 chiami in causa la capacità delle strutture sanitarie presenti nel territorio capitolino di assorbire un eventuale incremento di accessi a servizi di emergenza (ambulanze dell’Azienda regionale emergenza sanitaria Ares 118, pronto soccorso) ma anche nella domanda di servizi indispensabili per la cura di alcune patologie (ad esempio i centri di dialisi).
Proprio per questo la Regione Lazio ha definito per tempo un piano straordinario di interventi finanziato con 33 milioni di euro, in parte garantiti dal Governo, in parte da risorse proprie, con cui potenziare e migliorare l’intera rete di emergenza, con significativi interventi di ristrutturazione e di adeguamento delle apparecchiature elettromedicali in ben dodici pronto soccorso della Capitale. Tra questi, anche i pronto soccorso di due presidi ospedalieri a gestione diretta della Asl Roma E, vale a dire l’ospedale Santo Spirito e l’ospedale San Filippo Neri, entrambi sedi di Dea (Dipartimento di emergenza e accettazione) di I livello.
Il pronto soccorso del Santo Spirito, con circa 35 mila accessi l’anno e buoni livelli di performance sui tempi di attesa e di gestione del paziente, disponeva tuttavia di spazi angusti e presentava numerose carenze in termini di sicurezza e di comfort. Con circa un milione e mezzo di euro (800 mila euro per lavori di ristrutturazione e 700 mila euro per l’acquisto di apparecchiature elettromedicali) sono stati triplicati gli spazi, con una grande sala di accoglienza che permette al personale sanitario di controllare a vista il paziente pre-triage e post-triage e garantire maggior comfort, maggiore sicurezza e tutela della privacy.
Sono state ampliate le sale visite, create una zona di isolamento a pressione negativa per le malattie infettive e una stanza dedicata ai codici rosa, per le vittime di violenza, e servizi igienici per i senza fissa dimora. Inoltre è stata ampliata e avanzata la camera calda, consentendo un accesso diretto dei pazienti dall’ambulanza alla sala accoglienza indirizzando immediatamente il codice rosso ad una delle due sale operative. Particolarmente importante è la riprogettazione dei percorsi: il flusso dei pazienti è stato totalmente separato da quello degli accompagnatori e dei servizi. È stata allestita una nuova sala d’attesa dedicata ai familiari, in stretta comunicazione con l’area operativa grazie a totem informativi e ad una apposita app per tablet e smartphone. Ad ogni accesso verrà assegnato un barcode con cui avere informazioni in tempo reale sul percorso del paziente, mentre operatori del servizio civile e volontari saranno a disposizione.
Per il Santo Spirito si tratta, in sintesi, di interventi che cambiano il volto di questo storico ospedale romano, il più antico d’Europa, nato per volontà di Innocenzo III nel 1204, e che ha rappresentato nei secoli il punto di riferimento per l’assistenza ai pellegrini in visita alla tomba di Pietro, oltre che il principale luogo di accoglienza per anziani, orfani e infermi della città. Il connubio Giubileo-Sanità è quindi particolarmente significativo per l’ospedale Santo Spirito, e proprio per questo elevato valore simbolico l’ASL Roma E, insieme al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, ha avuto l’onore di inaugurare il nuovo pronto soccorso il 20 novembre 2015 alla presenza del presidente del Consiglio Matteo Renzi, del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, del prefetto di Roma Franco Gabrielli, del commissario di Roma Capitale Francesco Paolo Tronca e di monsignor Rino Fisichella, cui il Santo Padre ha assegnato l’organizzazione del Giubileo.
Il pronto soccorso dell’ospedale San Filippo Neri, con i suoi circa 30 mila accessi l’anno, è stato anch’esso destinatario di un intervento di ristrutturazione per un importo di 350 mila euro che ne ha potenziato le capacità di accoglienza. Circa il 50 per cento della superficie è stata modificata con la creazione di stanze più ampie, meglio attrezzate e dall’utilizzo flessibile, sia per la gestione dei pazienti con codici di minore gravità, sia per l’allestimento di 23 postazioni di OBI (Osservazione Breve Intensiva) e di Holding Area, sia per la gestione di un eventuale iper afflusso in caso di maxiemergenza.
Il San Filippo Neri è un ospedale molto caro ai romani che garantisce un’assistenza di eccellenza in ambiti collegati all’emergenza, ad esempio di tipo cardiologico o neurologico. Anche in questo caso l’apertura della nuova ala del Pronto Soccorso è il risultato di un lavoro significativo realizzato in tempi rapidi senza interruzione del servizio, e che migliorerà non solo le condizioni di gestione dei pazienti ma anche l’organizzazione del lavoro per gli operatori. Entrambi gli interventi realizzati sono stati il frutto di un grande lavoro di squadra. In ciascuno dei due ospedali i cantieri sono stati aperti ad inizio luglio 2015 e chiusi a metà novembre scorso. Dunque, in soli cinque mesi, e senza mai interrompere i servizi, sono stati portati a compimento interventi di notevole impatto sulla capacità di accoglienza e di gestione del paziente in emergenza. Da non sottovalutare anche le implicazioni per i due ospedali nel migliorare la capacità di risposta in caso di maxiemergenza. Purtroppo dopo i gravi avvenimenti di Parigi il livello di rischio si è alzato e le strutture sanitarie della Capitale sono impegnate anche nella revisione del proprio Piano di emergenza per massiccio afflusso di feriti (Peimaf).
In conclusione, benché la sanità del Lazio sia da anni interessata dall’attuazione di un rigoroso Piano di rientro che vincola la disponibilità di risorse per il blocco del turnover e delle azioni di razionalizzazione di costi per beni e servizi, è in atto una sinergia tra Regione e aziende sanitarie per migliorare la qualità di servizi e strutture attraverso azioni mirate di riorganizzazione e di investimento. Tra queste, l’operazione condotta nel corso del 2015 in dodici importanti pronto soccorso dell’area romana segna senza dubbio una svolta nell’assetto della rete di emergenza, unitamente ad una mirata autorizzazione a nuove assunzioni. Interventi che in prima battuta consentiranno di gestire nel modo migliore le necessità di accoglienza per l’anno giubilare, ma che per il loro impatto strutturale hanno un valore anche per il futuro, laddove consentono di innalzare in modo stabile il servizio per i cittadini.    

Tags: Dicembre 2015 sanità ospedali Roma Regione Lazio strutture sanitarie Giubileo

© 2017 Ciuffa Editore - Via Rasella 139, 00187 - Roma. Direttore responsabile: Romina Ciuffa